12 - Paure
«Cosa c'è fra voi due?»
«Fra me e chi?» Lascio la forchetta nel piatto accanto al pollo e sollevo lo sguardo.
Zayn incrocia le mani sotto il mento. «Harry.»
«Siamo soltanto amici.»
«Sei assente da quando è andato via senza salutarti.»
«Siamo soltanto amici» , ripeto.
Sospira. «Credi che lui la pensi allo stesso modo? Non mi sembrava affatto felice di vederti con me.»
«Non sono venuta qui con lui e gli altri. Sicuramente, teme che possa abbandonarlo per stare insieme a te.»
Bussano alla porta e lui, senza aggiungere altro, si alza da tavola per andare ad aprire. Louis piomba in casa e, dopo aver salutato frettolosamente Zayn, corre da me. «Mi serve il tuo aiuto. Harry non si smuove dal divano.»
Inarco un sopracciglio, confusa. «E allora?»
«Lo hai ridotto tu così; come minimo, devi risollevargli il morale.»
«Stai scherzando, vero?» Sto iniziando ad arrabbiarmi.
Zayn, a disagio, si chiude in cucina per lasciarci un po' di privacy. «Non ho fatto nulla di sbagliato. Sono venuta qui con Zayn, e quindi?»
Lou si copre il volto con una mano. «Lo so, ma Harry è complicato. Ci è rimasto male. Non si aspettava una cosa del genere o, almeno, credeva che ci avvertissi prima di partire. Ha paura che tu possa non avere più tempo per noi, visto che, adesso, c'è anche un altro ragazzo nella tua vita.»
«Non vi abbandonerei mai.»
«Spiegalo a lui.»
Sospiro. «Aspettami fuori. Parlo con Zayn e ti raggiungo.»
Lui annuisce e si allontana.
Agitata, vado in cucina. Zayn solleva lo sguardo dal telefono appena entro. «È successo qualcosa?»
«Devo andare a parlare con Harry.» Visibilmente infastidito, si limita ad annuire. «Che ne dici di stare un po' con gli altri più tardi? Mi piacerebbe che li conoscessi meglio. Non ci sarebbero più questi problemi. Capiresti che sono soltanto miei amici e loro si renderebbero conto del fatto che non li abbandonerò per passare del tempo con te.»
Ci pensa un po' prima di rispondere. «Va bene» , cede. «Parla con Harry mentre chiamo Niall. Vi raggiungerò più tardi.»
Prima di uscire dalla stanza, gli sorrido, grata del fatto che si sia mostrato comprensivo. Mi ha portata qui per passare del tempo insieme. Al posto suo, se mi avesse lasciata sola per andare da altre amiche, me la sarei presa molto.
Corro fuori da Louis. Mi spiega che la sua famiglia è fuori città con il fidanzato di sua madre che, per conquistarselo, gli ha lasciato le chiavi della sua casa al mare e la macchina per tutto il fine settimana.
Smettiamo di parlare quando entriamo nella villetta in cui Harry, al momento, si è sdraiato sul divano a leggere, per quel che sembra dalla copertina, un giallo.
«Harry» , lo chiamo. Non mi saluta nemmeno. «Harry» , riprovo. La testa di Liam fa capolino dalla cucina. «Harry!» Mi avvicino a lui e gli strappo via dalle mani il libro.
Louis, spaventato, sussulta e si avvia spedito verso la cucina. «Lasciamoli un po' in pace, amico» , gli sento dire, prima che possa chiudersi alle spalle la porta.
«Stavo leggendo» , si lamenta il riccio, mettendosi seduto.
«Volevo parlare civilmente con te, ma, adesso, non so se prenderti o meno a pugni.»
«Parlare con me? Credevo fossi impegnata con Zayn.»
«Sono venuta qui al mare per stare con lui, infatti.»
«E allora perché stai perdendo tempo con me?»
«Voglio risolvere questa situazione.»
«Non lo infastidisce il fatto che tu lo abbia abbandonato per venire qui da noi?»
«No, non è lui quello geloso.»
Harry serra i pugni.
Colpito e affondato.
«Non voglio che ti porti via da me, va bene? Ho paura di perderti. Sei venuta qui con lui e non con noi. Non ci avevi nemmeno detto che lo avresti fatto.»
«Si è presentato a casa. Non credevo che la giornata potesse prendere questa piega.» Mi lascio cadere accanto al riccio sul divano, ora dispiaciuta per avergli urlato contro. «Zayn non ci separerà mai. Non vi abbandonerò. Non ti abbandonerò, mai. Mettitelo in testa.»
Abbassa il capo, mortificato. «Mi dispiace. Mi sono comportato da idiota.» Lo abbraccio senza aggiungere altro. Mi porta una mano sulla schiena e mi avvicina ulteriormente a lui. «Scusami.»
«Non importa.»
Mi accarezza i capelli e sollevo la testa per guardarlo negli occhi.
Sorrido e lui fa lo stesso.
Inizia a vibrarmi in tasca il cellulare. Qualcuno mi ha scritto.
«Zayn?»
«Zayn, sì» , spiego. «L'ho invitato a passare il pomeriggio con noi. Voglio che vi conosca meglio. È un problema?»
Harry sospira. «No, hai avuto una buona idea.»
«Ne sei sicuro, Hazza?» Louis sbuca fuori dalla cucina con Liam al seguito.
«Vuoi farci fare amicizia con il tuo nuovo ragazzo?» , mi provoca Liam.
Harry mi lascia andare. In imbarazzo, arrossisco.
«Già che ci siamo, Carotina, ti dico che penso che non dovresti frequentare nessuno. C'è qualcuno che si diverte ad andare in giro ad uccidere coppie, te lo ricordi, vero?»
«Lou, non si può rinunciare all'amore per sempre o in prossimità di Halloween per colpa di un folle. O di una folle.»
«Magari non per sempre, Liam, ma potrebbe evitare di frequentare qualcuno adesso. Anzi, dovremmo distruggere tutte le coppie che esistono a scuola e farle rimettere insieme fra un po' di tempo. Non puoi uscire con Zayn dopo Halloween?»
«Lou, non dire sciocchezze» , interviene anche Harry, con mia grande sorpresa. «Non si può fare una cosa del genere e poi, credi davvero che l'assassino ci studi prima del 31 ottobre? Non sa chi è fidanzato e chi no. Probabilmente, si ritrova soltanto ad uccidere chi gli capita a tiro in atteggiamenti intimi la notte di Halloween. Al massimo, potremmo cercare di impedire a tutte le coppie di scambiarsi effusioni quel giorno.»
Louis sospira. «Va bene, chiudiamola qui, tanto non mi ascoltate. Limitati almeno a non scambiarti manifestazioni d'affetto in pubblico con Zayn, allora, Carotina.»
«Lou» , mormoro.
«E fallo venire a casa adesso, sì.»
•••
Abbiamo passato l'intera giornata a guardare film, a giocare ad alcuni giochi di società che Louis ha trovato in camera da letto e a mangiare pizza.
Harry ha addirittura parlato con Zayn. Non eccessivamente, si intende. Ha preferito chiacchierare con Liam e lasciare a me e a Lou il compito di intrattenerlo.
«Andiamo a casa?» , mi sussurra Zayn.
«Non vuoi giocare a carte?»
«Mi piacerebbe poter stare anche un po' da solo con te» , confessa.
Harry, intento a sfogliare le istruzioni di un gioco, ci rivolge una rapida occhiata. Liam torna in soggiorno con una ciotola piena di patatine fra le mani.
«Volete che prepari qualcosa o vi è bastata la pizza?» , ci chiede Louis dalla cucina.
«Io e Zayn torniamo a casa» , gli rispondo. Non dice altro e non viene nemmeno da noi. Zayn indossa la giacca e saluta gli altri mentre io corro da Lou. «Stai bene?»
Seduto a tavola, solleva lo sguardo. «Non dovresti dormire da lui.»
«Smettila» , compare Liam alle mie spalle. «Non essere così iperprotettivo anche con lei. Sa quello che fa. Se ha voglia di stare con Zayn, starà con Zayn. Sa che c'è un assassino in giro e ti assicuro che non metterà a rischio le loro vite. Ne abbiamo già parlato prima.»
«Ragazzi?» , ci chiama Harry dal soggiorno, in difficoltà. «Che fine avete fatto?»
«Andiamo da lui» , dico.
Saluto Liam e abbraccio Harry prima di uscire di casa. Rivolgo un'occhiata a Louis. Poco convinto, mi osserva mentre vado via.
Zayn ci copre con la sua giacca di pelle. Sta piovendo.
Fortunatamente, la sua villetta è a un passo da qui. La raggiungiamo e, quando ci fermiamo davanti alla porta di ingresso, sorride. «Finalmente, siamo soli.»
«Non ti piacciono i miei amici?»
«Sono simpatici, ma non vedevo l'ora di poter passare un po' di tempo con te e basta.» Mi accarezza un fianco e io avvampo.
Abbassa la testa e porto istintivamente le mani sul suo torace. Stringo la sua maglietta in un pugno quando avvicina le sue labbra alle mie.
«La felpa!» Ci allontaniamo di scatto. Harry entra in giardino e ci raggiunge. Mi lascia l'indumento fra le mani e rivolge un'occhiata a Zayn.
Dovrei chiamarlo Harry Tempismo Styles.
Zayn, imbarazzato, si morde il labbro inferiore e si gratta il capo. «Dormi bene, Connie.»
«Sì, anche tu e grazie per questa.» Rossa per la vergogna, forzo un sorriso e sollevo trionfante la felpa con una mano.
Harry mi accarezza una guancia e ci saluta prima di andarsene.
Entro in casa in silenzio e mi dirigo verso la camera che Zayn mi ha preparato per la notte.
Lui mi segue. «Non andare.» Mi prende la mano per fermarmi. «Sono in imbarazzo anche io, ma non importa. Volevo farlo già da un pezzo.»
Fa per avventarsi sulle mie labbra e il cuore inizia a martellarmi nel petto. Si ferma, però, quando il mio telefono inizia a squillare.
Impreca ad alta voce quando lo prendo. «È mia madre» , dico. «Devo rispondere.» Sospira. «Parlo con lei e torno da te.»
Triste, annuisce e si chiude in camera.
Faccio partire la chiamata.
Mamma mi chiede della giornata. Del pranzo e della cena, più che altro, per assicurarsi che io abbia mangiato. Vuole parlare con la sorella di Zayn, ma mi invento che sta dormendo e inizio a raccontarle di Harry, Louis e Liam che si sono ritrovati a passare la serata con noi per cambiare discorso.
Quando chiudo la telefonata, entro in camera di Zayn e lo trovo steso sul letto a dormire.
Decido di non svegliarlo e, dispiaciuta, mi metto a letto anche io. Non era destino che ci baciassimo, a quanto pare.
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