Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 18 - orgoglio e rabbia

È suonata la campanella dell'ultimo giorno di scuola. Tutti escono dal cancello principale saltando di gioia con la felicità che brilla negli occhi. Tranne io.

A fine giugno, purtroppo, sarò costretta a partire in Toscana, e questa volta non saprò neanche quando e se ritornerò. Questo pensiero mi rimbomba in testa dall'inizio di questo terribile mese, per me.

La scuola rappresentava qualcosa di sicuro, un appoggio per poter stare qui, ma ormai questa occasione è terminata.

Non so per quanto tempo non vedrò più queste strade, questi visi così tanto familiari e la felicità che ho provato nello stare nel mio piccolo posto di mondo.

«Juli, stasera ci vediamo a casa di tua zia, verso che ora?» Mi prende per il polso Sonia, che mi riscuote dai miei pensieri.

Come mi volto verso di lei, noto che Gloria e Roberta mi guardano di sbieco, sanno benissimo perché sono così giù di morale, ma preferiscono non fare domande, ed è meglio così, per me «verso le quattro a casa, ragazze» loro allora mi sorridono per poi salutarmi.

Con Mirco, ormai, ci ho perso le speranze. Mi sento perennemente triste ogni volta che lo penso. A questo punto, sono arrivata alla conclusione che non siamo fatti per stare insieme. Troppi conflitti, troppe incomprensioni. Non riesco a sentirlo mio, è come se qualcosa tra noi ci impedisca, in ogni caso, di stare insieme... e più passano i giorni, più ne sono certa.

Questo pomeriggio devo andare al mare con Robi, Glo e Soni. Spero di vederlo, lo spero con tutto il cuore. È da giorni che non incrocio il suo sguardo e sto da schifo. So che posso sembrare incoerente (anzi, lo sono sicuramente), però sono tutte le circostanze che mi mettono in confusione e mi fanno andare in tilt il cervello.

Rientro a casa sovrappensiero, mangio velocemente e poi mi dirigo in bagno per mettermi il costume. Quando sono pronta, sento il campanello suonare, così mi incammino verso il salotto, dove c'è mia zia, per andare ad aprire. Appena metto piede fuori, vedo le ragazze con un sorriso che le incornicia il viso, io mi dirigo verso di loro con passo svelto e finalmente saliamo in macchina con zia.

Appena scendiamo, davanti a noi si presenta una distesa di sabbia e subito il mare, attorno a noi una marea di gente. Si poteva sentire l'allegria nell'aria. Mi concedo di essere felice per oggi, e non pensare alla mia partenza.

Stendo il mio asciugamano coricandomi sopra, mentre le altre sono già in acqua.

«Juli dai! Muoviti, l'acqua è fantastica!»

Quando alzo lo sguardo vedo Soni e Robi che vengono verso di me, così mi lascio andare, e mi faccio influenzare dalla loro euforia, buttandomi in acqua e a pensare solo a godermi questi momenti.

Passiamo un'ora in acqua, un'ora spensierata che, ahimè, è passata troppo in fretta.

Ci distendiamo con l'asciugamano nella spiaggia, e iniziamo a parlottare per tutto il pomeriggio.

«Vorrei passare il resto della mia vita così, senza pensieri» Soni guarda spensierata le nuvole, girandosi poi verso di me

«A chi lo dici» mi volto verso di lei con un sorriso, in realtà, il più finto della mia vita. È un sorriso nostalgico e pieno di tristezza «allora ragazze, questa sera usciamo vero?» Anna propone la solita uscita, e con ovvietà rispondiamo tutte in coro «ovviamente!».

Ad un tratto, noto che Robi porta l'attenzione in un'altra parte, ha lo sguardo fisso dietro le mie spalle, così incuriosita, mi volto.

Appena mi giro, rimango paralizzata.

Mirco sta passeggiando con il cugino, sta parlottando ed ha un'aria tranquilla e spensierata.

Quando mi nota, mi regala un fugace sguardo e la sua totale indifferenza. Presumo sia ancora arrabbiato riguardo lo schiaffo, però l'ultima volta che l'avevo visto aveva l'aria tranquilla, e anche abbastanza scherzosa.

Un vortice di pensieri ed emozioni mi inondano il corpo. La sola sua presenza riesce a destabilizzarmi e farmi perdere il controllo, e quel suo solito sguardo, così colmo di tristezza.

Quando mi volto verso le ragazze, mi guardano incuriosite.

È vero, lo volevo vedere, ma essere stata ignorata in questa maniera è veramente straziante, forse, avrei preferito non incontrarlo.

Ad un tratto sentiamo mia zia chiamarci da lontano, così ritiriamo tutte le nostre cose e andiamo verso la macchina.

Rientro a casa giusto per lavarmi e prepararmi per uscire, prendo con me mia cuginetta, e nel frattempo Robi mi ha mandato un messaggio riferendomi che Gloria stasera non ci sarà.

Ci incontriamo tutte insieme e ci dirigiamo in piazza.

«Ju, devi dirglielo» Sonia mi guarda insistentemente, cercando di convincermi nel dire a Mirco che a breve partiró, ma non la trovo una buona idea «no, assolutamente, a che scopo? Lo vedi come mi ignora?» le ricordo di questa mattina «siete proprio messi bene a orgoglio, voi due» Robi appoggia completamente Sonia, ma io continuo a non demordere.

Decidiamo di rientrare, troppo stanche a causa del mare, quando all'improvviso incontriamo proprio lui. Sonia e Robi si scambiano brevi occhiate ed io so già ciò che stanno per fare.

Appena cerco di fermarle, attraversano la strada andando a parlare con Mirco, vorrei sparire all'istante, sanno benissimo che non voglio, ho paura di ciò che potrebbe dire, sto già abbastanza di merda per tutto, altro dolore potrebbe solo farmi sprofondare giù.

Quanto riesce a resistere una persona quando vede che tutto gli va a puttane?

Rimango nel marciapiede come una scema per cinque minuti buoni, i più lunghi della mia vita, fino a quando non vedo finalmente che ritornano da me, do un'occhiata veloce a lui, e noto che si allontana, proseguendo per la sua strada.

«Non l'hai voluto fare tu e l'abbiamo fatto noi» le guardo infuriata come non mai, ma tanto il danno era fatto, tanto vale sapere ciò che ha detto «avanti, voglio sapere tutto» dico a entrambe con l'impazienza che mi divora, loro si guardano ancora una volta, quando finalmente Robi si decide a parlarmi.

«Allora» inizia «ha detto esattamente che non gliene frega nulla, e che può cadere anche l'aereo»

Il bipolarismo è parte di questo ragazzo, altrimenti non si spiegano i suoi sbalzi d'umore.

La guardo un po' storta, e quando sto per parlare mi interrompe Soni «sì, gli abbiamo detto che sei in nave, però lui ha detto che non gliene importa ugualmente»

Non capisco, perché deve fare così? Perché ha sempre questo atteggiamento di difesa nei miei confronti? Io non l'ho mai attaccato, mi sono sempre difesa, anzi.. molte volte quando mi insultava rimanevo zitta e subivo, stavo e sto ancora male per lui, per come mi tratta. Mi merito davvero tutto questo?

Appena Soni finisce la frase, Robi continua a parlare «però, c'è anche un'altra cosa» riprende «mentre lui continuava a dire cose così, il cugino si è messo in mezzo, ed ha detto testualmente queste parole: perché ora dici così, se al mare stavi piangendo per lei?»

Spalanco gli occhi e stento a crederci. Non può essere vero.

«Lui ovviamente ha negato, ma sai com'è quando si trova in difficoltà, nega spudoratamente, e non è nemmeno la prima volta» si riferisce a quando aveva negato che nel diario aveva messo la sua firma.

Rimango leggermente perplessa, in effetti, perché il cugino avrebbe detto una cazzata?

«Ha fatto i complimenti alla bambina, però. Ha detto che è l'unica cosa positiva, che è troppo bellina» sorrido e decido subito dopo di interrompere la conversazione, poi dopo solo alcuni minuti mi incammino verso casa.

Non so più come comportarmi, cosa fare con lui. Voglio solo avere ancora l'opportunità di stare ancora qui, e incontrarlo, seppure solo di sfuggita, anche se sono consapevole del fatto che tutto questo, molto presto, si tramuterà in ricordi che porterò dentro me, per sempre.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro