30. Felicità.
Sento suonare alla porta e con malavoglia mi alzo dal divano per aprire.
So già chi è, la sola idea di passare il tempo con loro mi fa venire il vomito.
<eccoci qua, andiamo a fare un giro per San Basilio? >chide mia mamma, da una parte meglio così non entrano dentro casa mia, anche se gli altri giorni saranno sempre qua, ma dall'altra preferivo stare qua al caldo.
<per me va bene>senza aspettare il consenso degli altri, mi prendo la giacca e le chiavi ed esco con loro.
A dir il vero qua a San Basilio non c'è molto da vedere se non la Chiesa San Cleto e una cattedrale, ma per oggi va bene così dato che ormai si è fatto tardi.
<allora com'è il quartiere? >chide Andrea.
<bello, poi le persone sono tutte alla mano>era vero era bello, anche se si trovavano dei drogati, ma fino ad ora non ne avevo trovati chissà quanti, anzi facevo finta di nulla. Io non facevo nulla a loro, bene loro non hanno mai fatto nulla nemmeno a me.
Se solo io avessi detto che lì si trovavano dei drogati mia mamma mi avrebbe riportato con forza a Milano.
Per quanto riguarda invece le persone era vero, tutti erano alla mano ti aiutavano quando avevi bisogno senza chiedere nulla in cambio.
<Ma, da quando sei qua? >a parlare questa volta fu Mery, era da un sac o di tempo che non la sentiva a parlare, ma appena aprì bocca i suoi pensieri vagavano nel passato. Tutte quelle volte che la sua voce la speracava a dire cosa inutile a Marta ad esempio "ci sarò per sempre", qundo anche lei alla prima occasione se ne era andata.
<da due mesi e mezzo quasi >davvero quel giorno era un interrogatorio.
<sei felice qua? >richiese Mary, a quelle parole a Marta gli salì un dubbio, "ma, non è che qui hanno organizzato qualcosa contro di me?", nessuno si era mai interessato della sua felicità. E ora gli sembrava davvero strano tutte queste domande come se gli mancasse.
<molto >rispose, per poi ritirarsi nel suo silenzio a fissare le strade mentre le macchine andavano veloce verso il ritorno a casa, oppure guardava la gente uscire dai negozi con un sorriso sul volto perché tra 5 giorni era Natale.
In quel momento si chiese "ma, ora sei felice?".
Certo che lo era da quando stava qua a Roma, ma l'arrivo di sua mamma con la sua nuova "famiglia", la sua ex migliore amica che gli chiedeva se era felice e Andera che non la fissava, non sapaeva manco lei se era davvero felice.
Ma, ci pensò su e sorrise come un ebete quando gli venne in mente la scena di lei e Niccolò abbracciati nel corridoio e lui che gli sussurrava un "mi manchi". Così si rese conto che la felicità per lei portava un nome Niccolò.
Quel ragazzo che in poco tempo gli aveva fatto male, ma allo stesso tempo bene,quegli occhi color nocciola l'avevano salvata, quel sorriso gli aveva portato tanta felicità.
Spazio autrice :
Ciao come state? Ecco qua, il nuovo capitolo, spero che vi piaccia.
Volevo anche ringraziarvi per tutte le letture.
SE ancora non mi seguite su Instagram mi chiamo capitoli_nicc ho scritto anche lì un paio di storia.
Buona lettura.
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