11. Meta Sconosciuta
Un altro giorno è cominciato sia per Marta che per Niccolò.
Come ogni giorno Marta si trova al solito bar, ma stranamente di Niccolò non c'era alcuna traccia,orami si erano fatte le 15:00 e aveva da poco staccato il suo turno e se doveva essere sincera aveva un po' di paura dato che non si era fatto vivo, nelle sua testa vanga un sacco di idee per cui non era venuto a fare colazione.
"magari sta male", "magari ha la febbre", "magari è dai suoi genitori", "magari è con un 'altra".
L'ultima ipotesi fece rattristare Marta, non erano nulla e lei aveva paura di ogni contatto maschile come si poteva trovare con la pura che Niccolò avesse un'altra ragazza? Ma soprattutto non stavano assieme lui era libero di fare ciò che voleva eppure no per lei non era così, si sentiva "usata".
<che pensi amica>a risvegliarla dai pensieri fu Alice, anche lei aveva finito da poco e le due si trovavano in camerino a cambiarsi.
<nulla di che>rispose Marta, non voleva dire quello che pensava.
Ad Alice diceva quasi tutto infatti aveva raccontato tutta la serata di ieri, ma oggi non voleva dirle nulla di quello che gli passava in testa.
<no ora mi dici tutto>Disse Alice, era una ragazza testarda se voleva qualcosa si impuntava e arrivava a quell obbiettivo.
Voleva aiutare Marta.
<ma nulla sono un po' stanca>.
<sappi che questa scusa non me la bevo. Hai altro in testa se hai bisogno sappi che puoi dirmi tutto, ma se ora non te la senti va bene >si era arresa, solo con Marta si arrendeva sapeva un po' di cose su di lei e non voleva insistere.
Dopo aver salutato la sua amica con un bacio sulla guancia e un abbraccio si avviò verso una meta sconosciuta, non aveva voglia di tornare a casa e passare un altro pomeriggio da sola a non fare nulla se non pulire casa,così gli venne un idea di camminare senza sapere dove andare.
Non era la prima volta che faceva questo, anzi l'aveva sempre fatto anche quando stava a Milano.
Magari dopo un litigio con i suoi genitori si infila le scarpe e iniziava a camminare quella città e ogni volta cambiava meta.
I suoi piedi l' avevano accompagnata al centro di Roma, ma appena vide Niccolò con una ragazza il mondo gli si crollò addosso.
<ehi come stai? >a bloccarla suoi passi fu proprio la voce di lui.
Dopo aver visto lei e quella ragazza si era praticamente girata per tornare da dove era venuta. Per l'ennesima volta gli avevano fatto del male.
Ma cosa si aspettava da uno che stava conoscendo e poi non stavano nemmeno assieme.
Si ricordò questa parole "lui non sta con te è libero di fare ciò che vuole".
Spazio autrice :
Ehi come state? Chissà cosa succederà.
Volevo dirvi che pubblicherò la storia ogni 6 giorni.
Buona lettura.
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