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Capitolo 48

Pov's Jessy..SPECIAL.

Iniziai ad agitarmi sulla sedia.
C'era qualcosa che non andava, non andava affatto.

Non andava che Carly quella mattina avesse una brutta cera, non andava che fosse tremendamente agitata anche se cercava di nasconderlo da quando era entrata in classe, non andava che inventasse scuse su due piedi per uscire e per giunta lasciare la verifica bianca immacolata sul banco...ma soprattutto, non andava che fosse appena suonata la campanella della quarta ora e lei non fosse ancora tornata.

Mi fiondai fuori dalla classe per vedere un'altra volta se fosse in infermeria, in segreteria o nell'ufficio del preside.

Iniziai a chiamarla, 1,2,3,4 e 5 volte..ma zero.
Come d'altronde era stato l'ora prima, e quella prima ancora.

Il telefono squillava, ma Carly non rispondeva.

Inizialmente avevo cercato di non preoccuparmi, ma adesso una sensazione amarissima si propagava dentro di me, ed ero troppo agitata.

Iniziai a correre per i corridoi alla ricerca di uno dei miei amici.

Sbattei contro persone a caso, senza neanche scusarmi..ma in quel momento la cortesia era l'ultimo dei miei pensieri.

Sbattei per l'ennesima volta contro qualcuno, ma stavolta non riuscì a sorpassarlo, perché questo qualcuno mi afferrò per un braccio.

"Amore, perché questa fretta?" Sorrise Jacob.

"Oh mio Dio, Jac, grazie al cielo! Io non la trovo, non risponde alle chiamate, è uscita non so se stava male, non la trovo più, dobbiamo andare da Cameron forse lui sa qualcosa!" Dissi, rendendomi conto che fosse tutto molto confuso.

A confermarmelo fu la faccia stranita e preoccupata del mio ragazzo.

"Che stai dicendo Jes? Chi non trovi?" Chiese accarezzandomi la schiena.

"Carly, non c'è più traccia di lei." Risposi ricomponendomi e cercando di mantenere la calma.

"Okay, vedrai che la troveremo. Andiamo da Cam..sta tranquilla, sarà sicuramente in mensa a ingurgitare qualcosa!" Mi disse ridendo.

Cercai di ricambiare il sorriso mentre andammo alla ricerca di Cam.

Però sapevo che il suo sorriso era finto, e che era preoccupato quanto me.

"Cam, Cameron!" Gridai sventolando una mano appena lo vidi in lontananza.

"Hey ragazzi, avete visto Carly? Non riesco a trovarla.."

"È proprio di questo che volevo parlarti. Sono preoccupata, sta mattina nell'ora di Spagnolo è uscita fuori dalla classe dicendo di star male, era pallida e nervosa. Non è più tornata. La chiamo da tutta la mattina, il telefono squilla ma lei non risponde. L'ho cercata dappertutto ma non c'è traccia di lei." Dissi tutto in una volta.

"Ehm..okay, ragioniamo. Ha detto che stava male, non può essere che sia tornata a casa?" Chiese Cameron.

In quel momento mi sentì leggermente stupida, non ci avevo pensato proprio.

"Beh potrebbe essere..ma non ti nascondo che ho una strana sensazione. Lei non stava male fisicamente, aveva qualcos'altro. Era turbata per via di qualcosa, o qualcuno." Ammisi.

"Bene, allora prendiamo le nostre auto e andiamo a controllare." Disse Jacob e ci incamminammo subito fuori dall'edificio.

"Io cerco di rintracciare Sierra e Danny, ma dubito che risponderanno, sono entrambi a lavoro." Disse Cameron aprendo la sua auto.

"Non hai il numero della madre? Dovrebbe aver finito il turno di mattina." Chiesi.

"No..va bene, se ha finito il turno sarà a casa e sicuramente Carly è lì."

Detto questo salimmo sulle auto e ci avviamo verso casa della mia migliore amica.

"Hey, allora hai trovato Carly?" Chiesi a Cameron dopo esser scesa dalla macchina, ci trovavamo nel vialetto di casa Steven.

"Devo ancora suonare al dire il vero, sono arrivato da pochissimo.." rispose avvicinandosi al portone e suonando al campanello.

"Hey ragazzi..siete usciti prima da scuola? Che ci fate qui?" Ci chiese Elisabeth,dopo averci fatto entrare, con il suo solito sorriso cordiale.

"Ehm si, signora Steven..il fatto è che volevamo sapere che fine avesse fatto Carly.." sorrisi.

"Perchè, non..non è a scuola?" Chiese dubbiosa.

"No, Elisabeth, o almeno non più..è uscita sta mattina dalla classe dicendo di star poco bene, ma non è più tornata..credevamo fosse tornata a casa." Intervenne Cameron.

"No, io non ne sapevo nulla..mi state facendo preoccupare. Avete provato a chiamarla?"

"Si, già fatto un sacco di volte..ma non risponde, eppure il telefono suona." Intervenni io.

"Beh allora adesso provo a chiamare Danny, magari lui sa qualcosa.." disse Elisabeth.

"Okay, allora io passo a lavoro da Sierra..per vedere e anche lei sa qualcosa.." aggiunse Cameron uscendo fuori, poi aggiunse "nel frattempo provo a chiamare Carly dinuovo.."

All'improvviso sentimmo la suoneria del telfono di Carly, che aveva impostato appositamente per le telefonate di Cam.

Io, Jac e Cameron ci guardammo intorno spaesati..fino a quando, poco più in la dai gradini del portone, vidi l'iphone della mia migliore amica.

Lo raccolsi da terra, e ad illuminare lo schermo c'era una foto di lei e Cameron che facevano delle faccie buffe.

Lo mostrai a Cameron, che fece una faccia sofferente e poi lo prese.

"E' successo qualcosa, ve l'avevo detto, me lo sentivo." Dissi mentre le lacrime cominciarono a rigare le mie guance.

"Sta tranquilla piccolina, la troveremo..andrà tutto bene." Mi assicurò Jacob accogliendomi tra le sue braccia.

"Ragazzi, ho appena parlato con Danny e lui non sa nulla, e a qanto pare nenche Sierra." Disse Elisabeth raggiungendocinel cortile, ma si fermò di colpo, notando tra le mani di Cameron il telefono di Carly e le lacrime sul mio viso.

"Dove lo avete trovato?" Chiese con un sospiro.

"Qui a terra.." spiegò Jacob che persisteva nell'accarezarmi la schiena nel tentativo di tranquillizzarmi.

"Forse..f-forse dovremmo controllare il telefono, per vedere se riusciamo a trovare qualcosa.." riuscì a dire.

"C'è il blocco, come si fa?" Chiese Cameron mostrandomi lo schermo.

"Sono la sua migliore amica, so tutte le sue password!" Presi il telefono dalle sue mani, e digitai proprio il suo nome.

"Il codice è il mio nome?" Chiese Cam un po sorpreso, felice, addolorato..tutto insieme.

Io annuì semplicemente, restituendogli il cellulare.

Pov's Cameron.

Una morsa improvvisa mi attanagliò lo stomaco, sapendo che la mia piccola aveva il mio nome come password e in un'istante il pensiero che le fosse accaduto qualcosa di brutto mi fece martellare forte il cuore nella gabbia toracica.

"Prima che uscisse dalla classe controllava i messaggi, controlla li." Consigliò Jessy, e così feci.

Iniziai a scorrere i messaggi di una chat con un numero sconosciuto e fu proprio in quel momento che il cuore prese a martellarmi nel petto più velocemente di prima, se fosse possibile.

La testa pulsava da far male, e il respiro faticava a mantenersi regolare.

"Cosa c'è? Perchè fai così? Cosa hai trovato?" Chiese Jessy con la voce tremante, iniziando nuovamente a piangere.

Strinsi forte il telefono fra le mani spinto da una rabbia cieca.

"Qualcuno la minacciava, la intimoriva.." dissi senza sforzarmi di contenere un grugnito di rabbia.

Elisabeth si portò entrambe le mani sulle labbra e alcune lacrime presero a scendere copiosamente sulle sue guance.

D'improvviso il telefono di Carly cominciò a suonare, e mi accorsi che si trattava di una chiamata anonima.

Ci guardammo tutti negli occhi e dopo aver preso un profondo respiro dissi "Jac registra la telefonata.." subito dopo risposi alla chiamata e misi il viva voce.

"Pronto, con chi parlo?" Dissi cercando di non far trapelare la rabbia e l'inquietudine.

Ma ricevetti in risposta solo una risata psichica e gracchiante.

"Cosa cazzo ridi? Chi sei?!" Gridai furente di rabbia.

"Sta calmo ragazzino..ti stai per caso chiedendo dove sia la tua preziosa fidanzata? Beh..stai tranquillo, è qui con me!" Ride ancora.

"Come posso stare tranquillo lurido verme! Non osare farle del male o giuro che ti farò passare le pene dell'inferno, nel senso che ti do a fuoco vivo!!" Urlai così tanto forte che temetti di poter esplodere da un momento all'altro.

Credo che lo stesso timore pervase anche Jacob, e infatti mi prese il cellulare dalle mani.

Quella risata spregevole fece di nuovo capolino dall'altro lato del telefono.

"Come sei melodrammatico ragazzo, quale ragazza è in pericolo se si trova insieme a suo padre?"

Spalancai gli occhi cercando con essi lo sguardo di Elisabeth.

"C-che, che cosa stai dicendo?" Chiede Jacob.

"Ho già detto abbastanza. Ciò che vi serve sapere è che se volete riavere la vostra preziosa Charlotte, dovrete darmi in cambio 850.000 dollari. L'incontro è fissato alla mezzanotte di giovedì al campo, e se ritarderete anche solo di 5 minuti, sarà come se aveste declinato l'offerta e saprò cosa farne della ragazza. Quindi, evitate i ritardi."

Nessuno di noi ebbe il tempo di replicare che il tizio riagganciò.

Salve a tutti, ecco un nuovo capito.
Come al solito, i problemi sbucano da dietro l'angolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, cosa pensate che accadrà nei prossimi e soprattutto lasciate tante stellineeee e tanti commenti!❤️

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