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Capitolo 47

"Io lo so che non mi ammetteranno mai agli esami..lo so! Mi bocceranno, Dio se mi bocceranno!" Piagnucolò Annah.

"Dai tesoro, non buttarti giù! Sai che non sarà così..recupererai in fretta l'insufficienza in biologia. Inoltre hai voti alti in tutte le altre materie..non è niente di che!" La rassicurò Aaron, alzando lo sguardo dal libro di storia.

Annah soprirò e io scoppiai a ridere.

"Sei un lamento An, sta calma..fai una strage per una sola insufficienza!" Dissi.

"Io ne ho tre..che devo dire?!" Rise Nash..ma poco dopo Ash gli diede una pacca alla nuca.

"Tu hai poco da ridere, se continui così non arriverai mai a diplomarti!"

Scoppiammo a ridere.

Ci trovavamo tutti nella villa dei Grier..sparsi in varie stanze della casa a studiare.

Al piano superiore si trovavano Molly e Hayes nella stanza di quest'ultimo, Carter con Lisa nella stanza degli ospiti e Poul e Francy nella stanza di Nash.

In cucina si trovavano Matt e Shawn e nella camera accanto si trovava Taylor che sosteneva di non riuscire a studiare con i due che non facevano altro che ridere e mangiare.

In un'altra camera c'erano Jess e Jacob e nel soggiorno c'eravamo io, Cam, An, Aaron, Ash e Nash.

Cameron, era quello che si stava impegnando più di tutti.
Non aveva spiccicato parola da quando aveva messo gli occhi sul suo libro di letteratura, mentre io Ash e Nash provavamo a fare matematica.

Già risultava complicato capire tutti i passaggi per svolgere gli esercizi, essendo tutti e tre delle capre in matematica, in più Nash non la smetteva di fare lo sbruffone e di farci distrarre.

Erano ormai un paio di giorni che ci ritrovavamo tutti lì a studiare, mancavano circa due mesi alla fine della scuola e ognuno di noi si stava impegnando a portare a termine al meglio possibile l'anno scolastico.

I più preoccupati erano i maturandi..ovvero Cameron, Aaron e Taylor, io, Jess, Jacob, Annah, Shawn, Molly, Francy, Poul e Lisa..ma ci stavamo impegnando molto, quindi io, a differenza di alcuni di loro, ero molto positiva..anzi, supponevo riuscissimo a diplomarci con voti alti.

"Ragazzi è un pomeriggio intero che studiamo, non credete sia ora di smettere?!" Urlò Jess spuntando nel soggiorno.

Piano piano tutti i ragazzi uscirono dalle camere in cui erano stati e ci ritrovammo tutti nel soggiorno.

"Ordiniamo le pizze?" Chiese Shawn.

"Oh mio Dio, nooo! Ogni volta ci ingozziamo di pizza, non ne posso più!" Gridai, e quasi tutti i ragazzi erano d'accordo con me.

"Hey, qui c'è gente che sta tentando di studiare! Siamo in un circo o cosa?" Gridò Cameron.

"Dai smettila di fare il secchione!" Dissi tirandogli il cuscino accanto a me, sul divano.

"Non mi sembri neanche più tu!" Conclusi ridendo.

"Già, la tua ragazza ha ragione! Dov'è andato a finire il nostro capitano?" Aggiunse Jacob tirandogli un'altro cuscino proprio in pieno viso.

Di li a pocco, i ragazzi iniziarono ad improvvisare una partita di football nel salotto usando i cuscini, mentre noi ragazze ci limitammo a colpirci e a far cadere piume ovunque.

Dopo un po', finimmo di fare gli stupidi e ordinammo del sushi.

Dopo aver mangiato e parlato un'altro po, tornammo a casa.

Tutti tranne Nash, Ash, Hayes e Molly che rimasero alla villa.

Appena Cameron spense il motore della sua auto, slacciai la cintura.

"Grazie del passaggio!" Dissi per poi dargli un bacio sulle labbra.

Cameron mi trattene dai fianchi e il bacio da dolce e delicato divenne molto passionale.

"Mh..Ti prego vieni a casa con me!" Mi pregò.

"No, Cam, sai che domani ho il compito di Spagnolo, e devo ancora finire di ripassare!" Sorrisi.

"Dai, sai già tutto!" Piangucolò.

"Sai meglio di me che non ho concluso granché oggi con quello stupido di Nash!" Risi ottenendo un suo sbuffo.

"Facciamo domani sera?" Sorrisi.

E subito, cambiò espressione.

"Va bene.." acconsentì per poi darmi un'altro bacio a fior di labbra.

Dopo aver salutato Cam ed essere scesa dall'auto, corsi in casa..dove trovai mia madre sul divano.

"Ciao mamma, com'è andata la cena?" Chiesi sedendomi accanto a lei.

Quella sera, il suo famoso 'amico' l'aveva invitata a cena..e lei mi aveva confidato che forse la loro non era più solo un'amicizia.
Partendo dal fatto che sembrava essere ritornata una quattordicenne alle prese con il primo amore.

"Davvero molto bene tesoro, domani l'ho invitato a pranzo..voglio che conosca i miei meravigliosi figli!" Sorrise..e vidi i suoi occhi illuminarsi proprio come quando ero bambina e la vedevo guardare papà tornare da lavoro.

"Sono molto felice..anche io voglio conoscerlo!"
Dissi.

Poi le diedi la buona notte a salì in camera.

Era stata una giornata magnifica, ma anche stancante..infatti Morfeo non perse tempo a cullarmi fra le sue braccia.

L'indomani mi svegliai seneramente.

Spiragli di luce entravano dalla finestra e riscaldavano il mio volto ancora insonnolito.

Poi però mi ricordai di avere compito di spagnolo le prime due ore, e guardando l'orario mi resi anche conto che erano le otto e in un quarto d'ora dovevo essere in classe.

Io, che per prepararmi ci mettevo mezz'ora.

Mi scaraventai fuori dal letto e come una furia mi sciacquai il viso, lavai i denti, spazzolai i capelli e misi un po' di mascara e rossetto.

Subito dopo presi un paio di jeans e una maglietta a caso e infilai le convers ai piedi.

Fortunatamente mi ero preparata la borsa con il necessario la sera prima, dunque la presi e dopo aver recuperato anche il cellulare corsi giù per le scale.

"Buongiorno tesoro!" Disse mia madre.

"Ciao mamma, scusa sono in tremendo ritardo, vado!" Dissi prima di uscire come un fulmine e iniziare a correre.

Guardai il casio al mio polso e mi accorsi che mancavano esattamente 7 minuti alle 8:15.

Appena arrivati nel cortile della scuola mi fermai un'attimo per prendere un po' di fiato e, guardando l'orario sul telefono, mi accorsi che era appena arrivato un messaggio.

Stranamente si trattava di un numero sconosciuto.

Aprì il messaggio e mi si gelò il sangue.

Diceva esattamente: Vai di fretta..fatto tardi?

Mi guardai intorno, per poi riportare il mio sguardo al telefono.

Chi sei? Risposi abbastanza inquietata.

Poi però pensai potesse essere un'insulso scherzo dei miei stupidi amici e mi tranquillizzai,
per poi ripartire sfrecciando per i corridoi.

"Ciao amo- Hey non mi saluti nemmeno?" Rise Cameron.

Mi voltai continuando a correre all'indietro.

"Ciao amore, scusa ho fatto tardi e ho compito! Ci vediamo dopo!" Sventolai la mano per poi raggiungere la mia classe.

"Oh, finalmente signorina Steven, stavo giusto distribuendo i test. Si segga e faccia presto per favore!" Disse la prof mentre continuava a distribuire i fogli.

"Certo prof.." Dissi prima di sedermi a canto a Jess e iniziare a fare il compito.

"Non è suonata la sveglia?" Chiede Jess in un sussurro senza distogliere lo sguardo dal test.

"Esattamente.." Sorrisi.

Stava stranamente risultando molto difficile concentrarmi sul test..continuavo a pensare a quello strano messaggio.

Se da un lato cercavo di convincermi che fosse solo uno scherzo, dall'altro ero molto spaventata, avevo come un brutto presentimento.

Spinta dalla curiosità di vedere se l'anonimo avesse risposto, presi il telefono dal mio zaino.

Era come pensavo, aveva risposto.

Mi conosci bene, come io conosco bene te. Posso solo dirti di iniziare ad ascoltarmi e di non fare stupidaggini.

Iniziai a tremare e sentivo lo stomaco sottosopra per l'agitazione.

"Scusi professoressa, non mi sento molto bene, posso andare in bagno?" Chiesi.

"Hey, cosa ti senti? Sei bianca come un lenzuolo.." disse Jessy.

"Tranquilla, solo un po' di nausea.." sorrisi, per rassicurarla.

"Signorina Steven, c'è un test in corso..non può andare dopo?"

"Mi creda prof, se non stessi davvero così male non glielo chiederei.."

La professoressa sospirò per poi consentire a farmi uscire.

Uscì di corsa dall'edificio e feci partire la chiamata al numero sconosciuto.

"Cosa vuoi da me? Se è uno scherzo, non è divertente. " Dissi senza dare neanche il tempo all'altra persona di rispondere.

"Ahahahahah credimi, mocciosetta, è tutto tranne che uno scherzo. Voglio solo che mi ascolti, io dico, e tu fai."

Non riuscivo ad identificare la sua voce, era come se la stesse distorcendo con qualche programma.

Mi era chiaro ormai che non fosse uno scherzo.

"Cosa ti fa credere che io non parli, che io non mi ribelli e che non ti denunci?"

"Tante cose me lo fanno credere. A partire da Cameron, dai tuoi amici e dalla tua famiglia. Ah poi della tua cara..ehm, Jessy se non sbaglio?"

"Chi sei, dannazione, chi sei e cosa vuoi?" Gridai esasperata.

"Voglio che tu vada a casa tua, ora in questo momento, devi fare una cosa per me, e io ti prometto che non torcerò un capello alle persone che vuoi bene."

"V-va bene." Risposi e poi chiusi la chiamata.

Corsi a perdifiato, con l'adrenalina e la paura che mi scorrevano nelle vene.

Quando arrivai nel cortile di casa mia, mi fermai per riprendere fiato.

Di colpo mi sentì afferrare da dietro per le braccia.

Tentai di gridare, ma ormai era troppo tardi, mi aveva già tappato la bocca con un fazzoletto imbevuto.

Iniziai a vedere tutto sfocato, le forze mi vennero a mancare.

E all'improvviso..il buio.

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