Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 38

Iniziai a scuotere la testa e a indietreggiare.

Non riuscivo a smettere di piangere e la cosa mi faceva innervosire.

Non volevo mostrarmi debole..eppure lo ero, eccome se lo ero.

"No,no..aspetta Carly. Ascoltami.." disse prontamente Cameron avanzando verso di me.

Il mio cuore diceva di stare lì ad ascoltarlo, ma la mia mente mi urlava di scappare.

"Lasciami in pace.." sussurrai indietreggiando ancora.

D'improvviso un brivido mi percorse tutta la schiena e corsi in avanti accorgendomi di essere finita con i piedi dentro l'acqua.

Facendo questo, però, sbattei contro il petto di Cameron e persi l'equilibrio..ma lui prontamente mi prese e mi strinse a se.

Tremai al contatto delle mie mani sul suo petto e mi mancarono le forze.

Tanto che, spingendolo, non riuscì a spostarlo neanche di un centimetro.

"Lo so che mi odi, e ne hai pure tutte le ragioni. Ma ti prego stammi a sentire..poi potrai anche decidere di non perdonarmi, ma ti prego..concedimi almeno la possibilità di darti una spiegazione." Disse guardando in basso.

"Va bene.." risposi io in un sospiro.

Mi sedetti sulla sabbia e vi infilai i piedi dentro.

Senza bisogno di guardare, capì che Cameron si era seduto accanto a me.

"Non avrei mai creduto di potermi innamorare nuovamente..sai, dopo tutto il casino con Madison. Insomma..è addirittura morta."

"Non è colpa tua." Lo interruppi, quasi mi desse fastidio il fatto che si sentisse colpevole.

Emozione contraria a tutto ciò che avrei dovuto provare, ma era più forte di me.

Dovevo essere arrabbiata a morte con lui, non cercare di 'difenderlo'.

Ma lo amavo dannazione, e stavo morendo dalla voglia di piangere, saltargli addosso, baciarlo e molte altre cose.

"Lo so..l'ho capito da quando ci sei tu. Il modo in cui mi parlavi e mi spiegavi che non era colpa mia, quella sera in cui ti raccontai tutto, mi ha fatto capire che forse davvero non era colpa mia, che meritavo un po' di felicità e che dovevo smettere di negarmela comportandomi come un menefreghista."

Sospirò.

"Prima di te, di noi..credevo appunto di non meritarmi niente. Ero spietato verso me stesso e verso gli altri. Ero intrappolato in una routine infernale..droga, sesso, alcool e chiacchierate abitudinarie con la polizia. La mia famiglia si vergognava di me, soprattutto mio padre che non mi parlava neanche più. Dopo qualche periodo mia madre e mia sorella iniziarono a farci l'abitudine. Mi volevano bene e facevano finta di niente, sorpassavano il fatto che fossi un disastro. Le sentivo piangere di notte, ma neanche questo riusciva a farmi cambiare..ansi, mi faceva sentire ancora più in colpa e cercavo sempre più di ridurmi uno schifo. Quando all'inizio dell'anno scolastico ti ho notata, quando ti ho guardata negli occhi, ho avuto una sensazione stranissima. Mi piacevi, mi sei sempre piaciuta dal primo istante...ma sapevo di non meritarti. Sei così bella, buona, gentile. Sei sempre stata l'opposto di me, è il sapere di non poterti avere mi faceva imbestialire. Così marcavo ancora di più la dose di alcool, feste, ragazze..cercavo di fare il menefreghista e di non far capire niente a quelli che un tempo erano i miei amici, Mark e Freddy. Un giorno mi beccarono a fissarti, e ci ritrovammo a parlare di te. Mi prendevano in giro, dicendo che non avrei avuto possibilità con te, che tu fossi troppo santarellina per regalarmi la tua verginità e cose così. In parte si sbagliavano, perché io non volevo affatto la tua verginità, o almeno non solo quella. Mi attraevi sotto tutti i punti di vista..ma soprattutto mentalmente. Cosa che dopo Mad, non era mai successa. Ma dall'altra parte avevano ragione, non avevo proprio possibilità con te. Mi infuriai talmente tanto da proporre una scommessa su di te..loro erano più che felici, visto che avevano una voglia matta di portarti a letto, ma io mi infuriai ancora di più sapendo che anche loro ti volevano ed ero determinato a vincere la scommessa.
Si, ero già geloso di te senza neanche averti realmente."

Rise, anche se la sua risata era priva di gioia.

"Poi, dopo averti conosciuta affondo..mi dimenticai completamente della scommessa. Mi piacevi sul serio sempre di più e avevo interesse nel conoscerti e nel farti mia, ma non per quella stupida scommessa, solo e solamente perché mi piacevi da impazzire. Così dissi a Freddy e Mark di dimenticarsi la scommessa, di non provare nemmeno ad avvicinarsi a te e di non farne parola con nessuno. Da quel giorno non parlai quasi più con loro. Poi, insomma, il resto fino al viaggio a Parigi lo sai."

Si fermò, accorgendosi che stavo piangendo come una disperata.

"Ti prego, Carly, non piangere." Disse accarezzandomi un braccio.

"Continua." Dissi fredda, senza spostare lo sguardo dal mare.

Sospirò e poi continuò a parlare.

"L'ultima sera a Parigi, mentre ero in bagno, mi arrivò un messaggio con allegato il video della scommessa. Una specie di minaccia in cui il mittente mi diceva che se non avrei voluto che il video finisse nelle tue mani, sarei dovuto essere alle 16:00 del giorno dopo nell'aula di musica a scuola. Io ero scioccato,non sapevo che qualcuno avesse registrato la scommessa..ed ero impaurito, tutto andava meravigliosamente bene tra noi due, non volevo perderti. Così quando mi ritrovai Molly di fronte, nella'aula di musica, mi venne quasi da strozzarla. Non sapevo cosa fare per farle cancellare quel video e lei continuava a dire che ero un rammollito perché ti amavo, e dentro stavo morendo di rabbia. Decisi di fingere di non amarti, la baciai, e lei eliminò il video. Mi feci dare la chiavetta che conteneva il video e la schiacciai sotto i piedi. Poi presi il Mac e lo scaraventai a terra riducendolo in frantumi. Lei mi guardava terrorizzata senza capire..iniziai ad urlarle che era una puttana e che non avrei mai potuto amare altre se non te..ero praticamente diventato un'animale rabbioso."

Mi girai di scatto con gli occhi spalancati.

"Si lo so che di questo tu non me sapevi niente, ho intuito che ti fossi persa questa parte."

"Anche a me quella notte a Parigi era arrivato un messaggio che mi incitava ad andare nell'aula di musica a scuola il giorno dopo alle quattro. È stata indubbiamente un inganno ben riuscito. Ho visto e sentito tutto poi sono scappata via dopo aver visto che la baciavi."
Dissi ancora con le lacrime che scorrevano sul mio viso.

"Dopo tutto ciò, le dissi anche che se avesse provato a dirti qualcosa sulla scommessa, le avrei fatto passare l'inferno. Sa benissimo che io so cose di lei che la caccerebbero molto nei guai. Non che io sia stato un santo nella mia vita, ma ho messo tutto in regola per quanto riguarda l'illegalità..lei no.
Comunque..mentre ero di ritorno, sull'auto, iniziai a pensare a tutto. Ero pentito e deciso a raccontarti tutta la verità. Sul mio passato, sulla scommessa..su tutto quello che poteva intralciare la nostra relazione. Ma non è stato possibile..non me ne hai dato modo, nessuno me ne ha dato, se non Jac. Lui conosceva in parte la verità, ma gli mancavano molti tasselli. Poi gli ho raccontato tutto, lui ha fatto lo stesso con Jess, Carter e gli altri e così mi hanno aiutato a portarti qui. So che ti sembrerà tutto una bugia, che ti senti tradita, e ancora una volta ingannata visto che abbiamo escogitato tutto questo per poterti dire la verità..ma capiscimi, avevo bisogno di dirti tutto. Non voglio costringerti a tornare con me, so benissimo di essere stato uno stronzo e di non meritarti, ma almeno sai la verità. E credimi, questa una volta per tutte, è la pura verità."

Mi voltai a guardarlo.

Aveva il viso rivolto verso il mare, il cappuccio della felpa rosa sulla testa e qualche ciocca ribelle di capelli che gli incorniciava il viso.

Le braccia intorno alle ginocchia piegate erano tese, la mascella scolpita e serrata era coperta da un leggero strato di barba.

La bellezza faceva proprio parte di lui.

All'improvviso una lacrima gli rigò la guancia..sobbalzai per la sorpresa e la tenerezza.

"So già che non mi perdonerai, ma io ti amo davvero tanto e sto già facendo abbastanza la figura del frustato, mettendo da parte l'orgoglio chiedendoti scusa..so anche che dopo tutto l'accaduto è quello che mi merito..ma ti chiedo per favore di risparmiarmi le grida, i rimproveri, l'odio o cose del genere perché-"

"Ti perdono." Dissi di colpo.

Girò la testa di scatto verso me.

"Cosa?" Chiese sbalordito mentre delle lacrime gli rigavano ancora il volto.

"Ti perdono, perché ti amo." Dissi singhiozzando.

Tra un sorriso e delle lacrime, mi tirò verso se e mi strinse come mai aveva fatto.

"Scusami per tutto, amore mio, io..non so che dire." Disse infilando il viso nell'incavo del mio collo.

Entrambi singhiozzavamo come due bambini.

"Sta tranquillo, non è stata proprio colpa tua quello che è successo. È colpa di quella vipera e della gente che non vuole vederci insieme. Nonostante sappiamo entrambi che hai sbagliato anche tu in tutta questa storia, meriti comunque il perdono. Tutti sbagliamo nella vita, capita..a volte gli sbagli fanno da insegnanti." Risposi.

"Tutto quello che ho fatto, anche se è sbagliato, l'ho fatto perché non volevo perderti..ho peccato di codardia, ma ti giuro che mai ho fatto qualcosa se non perché ti amassi." Disse Cameron scansandosi e prendendomi il viso fra le sue mani.

"La prossima volta parlane direttamente con me. Entrambi d'ora in poi dovremo essere completamente sinceri, dovremo dirci tutto." Dissi cercando di smettere di piangere.

Cameron annuì e appoggiò la sua fronte sulla mia.

Io posai le mani sulle sue, che ancora incorniciavano il mio viso, e le strinsi forte.

"E ti prego, Cam, non pensare mai più di non meritare la felicità. Non sentirti mai più sbagliato..perché sei meraviglioso. I difetti li abbiamo tutti, le paure anche e soprattutto sbagliamo tutti, ma non per questo meritiamo odio e disprezzo. D'ora in poi, Cam, cerca di amarti come ti amo io, okay?"

Cameron mi guardò intensamente negli occhi accarezzandomi le guancie per poi baciarmi come se non ci fosse un domani.

"Ti prometto che lo farò, se mi rimarrà un po' d'amore. Perché non credo basti anche per me visto che solo Dio sa quanto stracazzo ti amo." Sorrise.

Sorrisi anch'io felice di vederlo il Cameron di sempre.

Solo lui poteva mettere Dio e Cazzo nella stessa frase..devo dire che si era pure moderato.

Lo attirai a me e lo baciai nuovamente.

Era come se non ne avessi abbastanza di quel ragazzo, come fosse droga, come fosse il veleno e l'antidoto allo stesso tempo.

Ma sapevo che eravamo fatti l'uno per l'altra.

Lo sentivo.

Lo sentivo tra gli applausi e le grida felici dei nostri amici, che come sospettavo ci stavano spiando.

Lo sentivo tra il suono del mare.

Lo sentivo tra il vento che faceva muovere i nostri capelli.

Lo sentivo tra il profumo di Cameron misto al profumo della sabbia e dell'acqua salata.

Lo sentivo tra le nostre mani che piano si accarezzavano.

Ma soprattuto, lo sentivo tra i baci e il sapore dolce delle labbra del mio amore.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro