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Capitolo 28

Correvo per strada come una pazza, ero in ritardo.

Sorpassato il cancello della scuola andai a sbattere contro qualcuno.

"Hey piccola.."

Alzai il capo imbarazzata e notai si trattasse di Cameron.

"Hey.." sorrisi.

"Perché corri?"

"Perché sono in ritardo!" Feci per andarmene ma mi fermò ridendo.

"Che ridi Cam? Il professore mi metterà un ritardo grande quanto me e te messi insieme." Sbuffai.

"Guarda che abbiamo assemblea d'istituto le prime due ore, oggi."
Rise ancora.

"Cosa..? Davvero? E io che ho fatto tutto di corsa.." piansi.

"Vieni, andiamo a fare colazione." Disse iniziando a camminare.

Lo seguii senza dire niente, chiedendomi mentalmente quanto fossi tonta.

Camminammo in assoluto silenzio, fino ad arrivare alla sua auto.

"Dove andiamo? Da Paris Baguette o da Eileen's Special Cheesecake?" Chiese svoltando a destra.

"Paris Baguette.." risposi.

Cameron annuì e tornò a guardare la strada.

Continuai a fissarlo, domandandomi come faceva ad essere in perfettissimo stato alle 8:47 di mattina, mentre io sembravo una capra.

Talento naturale di Cameron Harris.

"Tutto bene, Cam?" Chiesi, notando che stava fin troppo in silenzio.

"Non proprio.." ammise.

"Dai, racconta.." sorrisi lievemente, incitandolo a parlare.

"Mia sorella è ritornata con il suo ex, e cerca di nascondermelo. Io proprio non la capisco..hanno litigato, gli ha messo le mani addosso, e lo perdona?
Ti giuro, se solo mi si presenta d'avanti lo faccio fuori. Brutto pezzo di merda, e stupida mia sorella a starci."

Sbiancai e mi tornò in mente la discussione della sera precedente con mio fratello.

"Guarda che tutti hanno diritto ad una seconda possibilità. Tua sorella è una persona matura, se l'ha perdonato è perché lui è davvero pentito e gliel'ha dimostrato. In questo caso tu dovresti solo appoggiarla." Dissi guardando in basso, non avendo il coraggio di guardarlo in faccia.

"Cosa?! Non appoggerò mai la scelta di mia sorella, è insensata. Solo una stupida può perdonare la violenza.
E comunque lui può dimostrare quello che vuole, ma solo io avrò i ricordi di mia sorella piangente con un livido enorme in viso."

"Non sai cosa si prova in una situazione del genere, e la scelta spetta solo a Sierra. È lei la diretta interessata, e se ha voluto perdonarlo, sarà sicuramente per un buon motivo." Risposi, iniziando un po ad innervosirmi.

"Tu invece sai cosa si prova, vero?" Rise amaramente.

"Io, da esterno, non la trovo una scelta giusta. La farà soffrire di nuovo, da idiota qual'è. Magari è pure drogato e con una famiglia spasciata alla spalle..uno dei soliti poveracci." Continuò.

Annuì abbassando il capo.

'Se solo sapessi.' Pensai.

La discussione finì e scendemmo dall'auto.

Seduti ad un tavolo della pasticceria, ordinammo entrambi un cornetto alla nutella e un caffè.

Nessuno dei due parlò più.

Tutto quel silenzio mi stava innervosendo e mi sentivo in un certo qual modo oppressa..come se ad un certo punto mi stessero costringendo a gridare tutta la verità a Cameron.

Eppure sapevo benissimo di non poterlo fare, o meglio, di non volerlo.

Avevo fatto le stesse scelte di Sierra con lo stesso ragazzo..se non lo accettava da sua sorella, figuriamoci da me.

E sapevo con certezza che  se la sarebbe presa a morte sapendo che gli avevo mentito molte volte senza dirgli che mio fratello usava violenza su di me.

"Torniamo a scuola?" Chiesi, quasi implorando.

Non mi sentivo a mio agio e avevo un'estremo bisogno di vedere Jessy.

Cameron annuì.

Dopo aver insistito nel pagare la colazione anche a me, Cameron si diresse alla sua auto seguito da me.

Tutto il traggito fu in completo silenzio, non contando un saluto sussurrato quando ci dirigemmo a direzioni opposte.

Io in aula Magna, dove si stava ancora tenendo l'assemblea d'istituto..lui non so dove.

Nell'aula regnava il silenzio e il buio, stavano tutti a guardando un video.

Scrissi un messaggio a Jess.

《Dove siete seduti?》

All'iprovviso si sentì echeggiare nell'aula quella stupida canzoncina che Jess aveva messo appositamente per le notifiche dei miei messaggi.

Tutti rivolgerono uno "Shhh!" Alla mia amica che si girò indietro sorridendomi.

Battei la mano sulla fronte pensando a quanto stupida potesse essere la mia migliore amica.

Almeno avevo capito dove si trovarono.

Mi sedetti accanto a Jess, salutando gli altri che erano messi tutti dopo lei.

"Dopo devo dirti una cosa importante.." sussurrai all'orecchio di Jess.

Lei annuì per poi tornare a guardare il video.

Finita l'assemblea, tutti si dirigerono alle rispettive classi, tranne io e Jess che stavamo andando in bagno.

"Hey, ragazze, non venite in classe?"
Chiese Hayes, dietro di noi.

"Si, stiamo andando un'attimo in bagno.." rispose Jess.

Io mi limitai a sorridere.

Lui annuì sorridendo, senza guardare Jess..ma me.

La cosa si fece imbarazzante e dopo un paio di minuti Jess disse "Va bene, ho capito, ti aspetto in bagno.."

"Tutto bene?" Mi chiese Hayes sorridendo.

"Tutto bene..te?" Risposi.

"Adesso benissimo.." sorrise sommessamente.

Arrossii di colpo, capendo cosa intendesse.

"Pranziamo insieme, dopo?" Chiese più imbarazzato di me.

"Certo, mi farebbe piacere!" Risposi abbracciandolo.

Proprio in quel momento vidi Cameron passare per il corridoio ghigando, circondato da tro..cioè da cagn..ehm..ragazze.

Mi fulminò con lo sguardo attirando a se contemporaneamente una delle galline.

Istintivamente mi stacchai da Hayes, e dopo averlo salutato, mi diressi irritata e a grandi passi in bagno.

"Allora?" Chiese Jess, sistemandosi il rossetto d'avanti allo specchio.

"Oggi ho più o meno litigato con Cameron.."

"E ti pareva.." rise lei.

Lasciai perdere il suo commento e continuai.

"È arrabbiato con la sorella perché è tornata con il suo ex che l'ha picchiata. Lui dice che è stata una stupida a perdonarlo perché sicuramente questo ragazzo lo rifarà e perché solo una stupida perdona la violenza di uno che magari ha una famiglia spasciata e si droga." Dissi tutto d'un fiato gesticolando con le mani nervosa.

"Sembra che stai parlando di te.." disse.

"Appunto, se dovesse venire a sapere che ho perdonato mio fratello, si arrabbierebbe anche con me e mi darebbe della stupida. E poi si incazzerebbe il triplo sapendo che non gli ho mai detto che mio fratello mi picchiava." Dissi disperata.

"Beh, tu non farglielo sapere.." rispose Jess tranquilla.

"Non è facile mentire al..al.."

"Ragazzo che ti piace..lo so, lo so." Sorrise lei.

"Non mi piace Cameron." Dissi.

"Ti piace invece."

"No."

"Sii!"

"No."

"Okay, tanto lo so che non ti piace!"

"Non è vero!" Gridai esasperata.

"Ahhh! Allora non è vero che non ti pice!" Sorrise beffarda Jess.

Grugnì "Fanculo Jess!"

Poi scoppiando a ridere insieme.

"Comunque non è ancora finita..sai chi è il ragazzo di Sierra tanto odiato da Cam?" Dissi.

"No, chi è? " Chiese lei.

"Danny! Solo che Cameron non lo sa e nemmeno Danny sa che è Cameron il fratello della sua ragazza che vuole farlo fuori. Sono in un casino Jess." Piansi.

"Oddio. La cosa è alquanto intrecciata male. Comunque per ora non dire niente, quando ti sentirai pronta glielo dirai."

Detto questo mi abbracciò, e giusto in quel momento suonò la campana che segnava l'inizio della terza ora.

"Va bene, ora andiamo.." dissi.

Poi sentimmo un rumore e ci fermammo d'avanti alla porta del bagno.

"Cos'è stato?" Chiesi guardandomi intorno.

"Sarà stato il vento.." fece spalluce la mia migliore amica.

Annuii uscendo.

Solo che la finestra in bagno era chiusa.

Lasciai perdere i miei stupidi film paranormali ed entrai in classe insieme a Jess.

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