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Capitolo 20

Entrammo in casa, dopo aver salutato quel poveretto di Nash, e dentro regnava il silenzio.

"Dov'è lui?" Chiese Cameron.

"Nella stanza degli ospiti, di sopra.." Sospirai buttandomi sul divano.

"Che serata di merda.." sussurrò Cameron sedendosi accanto a me, per poi sorridere.

"Vado un'attimo in bagno.." dissi, prima di alzarmi e arrivare a destinazione.

Chiudo la porta e mi guardai di sfuggita allo specchio, per poi soffermarmi.

Mi si leggeva in faccia tutto ciò che stava accadendo, tutto il peso che stavo portando sulle spalle.

Inevitabilmente ripensai a Danny che era scomparso, ad Austin che era morto, a Carter che era improvvisamente ritornato, a Cameron che ormai non mi faceva ragionare più..e poi..e poi pensai a mia madre.

Erano pochi i momenti in cui mi ritornava in mente..ma quando accadeva, quasi mi crollava il mondo addosso.

"Tutto questo è perché non ci sei tu con me, tutte le mie disgrazie sono dovute alla tua assenza, al fatto che non sei qui a dirmi cosa è meglio fare, a dirmi che anche quando tutto sembra andare uno schifo, c'è sempre uno spiraglio di luce. Perché propio non la vedo questa luce, mamma, non la vedo da quando tu non ci sei più." Dissi al mio riflesso, e sta volta non piansi.

Avrei tanto voluto un suo abbraccio..un suo 'va tutto bene, c'è la mamma qui con te'.

Mi ripresi velocemente sciacquandomi il viso, poiché mi ero ricordata che Cameron era in salotto.

Attraversai il corridoio, e per l'ennesima volta il mio cuore si bloccò.

Cameron e Carter stavano discutendo sul divano.

"Tengo ancora molto a lei e-"

Mi schiarì la voce interrompendo ciò che stava dicendo Carter.

I due si girarono di scatto a guardarmi.

"Beh, io ritorno a letto.." Disse Carter sfregandosi le mani sulle gambe, per poi alzarsi e dirigersi al piano di sopra.

"Di cosa stavate parlando?" Chiesi sedendomi accanto a Cameron.

"Di niente.." Sospirò, con aria afflitta.

"Che c'è Cam?" Chiesi appoggiando il mento sulla sua spalla.

"C'è che adesso hai il tuo ex in casa." Brontolò.

"E quindi? Hai detto che non era un problema per te questo." Risposi.

"Beh, ho mentito. È un problema eccome. Tornerai con lui e ti scorderai di me. A quanto pare il destino non vuole proprio che ti stia accanto. Nemmeno da amica posso averti." Disse cupo.

Il cuore mi si sciolse lentamente per tutto il petto.

Aveva paura che tornassi con Carter e che mi dimenticassi di lui.

E come farlo? Come togliersi dalla testa Cameron Harris?

Poi quel " A quanto pare il destino non vuole proprio che ti stia accanto. Nemmeno da amica posso averti." mi fece letteralmente esplodere di gioia.

Ci tiene a starmi accanto. Pensai.

Ci tiene pure ad essere qualcosa di più, se non l'hai capito, tonta.

"Il primo giorno in cui i nostri occhi si sono incrociati, ho deciso che tu saresti stato nella mia vita, fino alla tomba..se non anche dopo. Se devo andare anche contro il destino per averti accanto, lo farò. Ma tu sarai sempre nei miei pensieri e nel mio cuore Cameron. In qualsiasi modo di terrò con me, mettitelo in testa. " Dissi abbracciandolo.

Lui posò la testa nell'incavo del mio collo e vi lasciò dei caldi baci, al che sospirai.

Che cosa stavamo facendo? Perché non stavamo insieme? Perché cavolo mi ostinavo a pensare di dover essere solo amici?

La verità è che era rischioso, e io lo sapevo, lo sapevo e non ero abbastanza coraggiosa.

Non sapevo nemmeno se lui provasse le stesse cose che provavo io, non avevo certezze.
Dal voler bene, al voler intraprendere una relazione c'era il mare di mezzo, e io non sapevo che pensare.

"Il mio tutto ha il tuo nome, Charlotte Steven. Sappilo."

Rabbrividì al sentire quelle parole, che mi fecero allontanare dai miei pensieri.

Al che, alcune lacrime scesero lungo il mio viso.

Cameron se ne accorse a prese il mio viso fra le mani, asciugando le lacrime con i pollici..com'era solito fare tutte le volte che mi vedeva piangere.

"Perché piangi, piccola?" Chiese.

"Perché sei l'unica persona al mondo, in 17 anni, che con una sola frase mi ha fatto sentire importante." Tirai su col naso.

"Sei l'unica persona che soltanto sorridendo mi fa sentire viva, che soltanto guardandomi mi fa sentire bella, che soltanto parlando mi mi fa sentire meglio, che soltato standomi accanto mi fa sentire protetta." Continuai fissando quegli occhi color nocciola.

Mi strinse a se così tanto che mi parve di sentire i nostri corpi fondersi.

Ti prego, fallo Cameron, chiedimi di stare insieme, fammi capire che lo vuoi anche tu. Supplicai interiormente.

"Sei la mia piccola e lo sarai  sempre. Mia e basta, qualunque cosa accada e chiunque entri nella nostre vite. Io con te e tu con me. Promesso?"

"Promesso." Sorrisi, anche se non era proprio quello che speravo.

Dopo poco non sentì più niente, poiché mi adormentai beandomi del suo meraviglioso profumo.

Pov's Cameron.

Durante la notte mi svegliai, accorgendomi che stavamo ancora sul divano di Carly.

Mi girai verso di lei, che dormiva beata, e gli accarezzai il viso, stando attento a non svegliarla.

Ripensai alla discussione con Carter.

Sei Cameron giusto? Disse lui.

"Si, proprio io." Risposi annoiato, non mi piaceva l'idea di parlare con l'ex di Carly.

"Voglio dirti una cosa, se non ti dispiace." Disse ancora.

"Sono tutt'orecchie." Risposi ironicamente.

La verità è che avevo una voglia metta di picchiarlo per averla baciata, ma mi dovevo trattenere.

"Ho visto cosa provi per lei, ed è inutile rifilare la scusa degli amici. Perciò ti dico questo, se continuerai a fare il codardo e a non ammettere i tuoi sentimenti, lo farò io. Mi farò da parte solo nel caso in cui lei sarà tua, altrimenti farò esattamente ciò per cui sono tornato." Disse, facendo intorpidire tutti i miei muscoli.

Mi protesi vero di lui.

"Mi dispiace che tu non abbia capito che lei è già mia..quindi puoi farti già da parte." Risposi serio quanto mai lo ero stato in vita mia.

Lui rise e scosse la testa.

"Lo so bene che c'è qualcosa di forte fra voi due, non sono stupido, volevo solo farti capire che se però non glielo dici apertamente, perderai il treno."

"Fammi capire è una sorta di competizione la tua? Non sono di certo fatti tuoi questi, so decidere da solo. E per ora in cima alla lista delle cose da fare c'è assicurarmi che tu non le vada dietro e la faccia soffrire ancora." Iniziavo ad incazzarmi, poiché avevo capito che il suo intento era stuzzicarmi, non voleva realmente tornare con Carly, era sveglio e sapeva che non c'era più possibilità per quello.

Stava solo cercando di farmi entrare in azione, il che era giusto, ma io ero troppo orgoglioso per sentirmi dire cosa dovevo o non dovevo fare.

"Non le ho mai fatto del male di proposito, ho sempre tenuto a Carly, a dire la verità, tengo ancora molto a lei e-"

Anche se Carly l'aveva interrotto, sapevo cosa stava per dire.

Stava per dire la stessa cosa che volevo io, ovvero 'e voglio che sia felice'.

Anche se sapevo qual'era il suo vero intento, le sue parole rimanevano comunque veritiere.

Se non mi fossi dato una mossa, qualcuno l'avrebbe portata via dalle mie braccia.

La guardai ancora una volta, scostandole i capelli dal viso.

Solo guardarla mi rilassava.

Era diversa da qualsiasi ragazza che avevo mai conosciuto, era speciale e sapevo di non meritarla.

Era proprio questo che mi frenava, cosa che Carter non poteva capire.

La verità è che ero un codardo, che non avevo il coraggio di rischiare..e cosa più importante, non volevo rischiare di ferirla.

Non volevo rovinare l'unica cosa bella che mi era capitata.

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