-Sono in ritardo, scusatemi!-
Mi allontanavo da loro con passo svelto, continuando a voltarmi per assicurarmi di non essere seguita. Presi a fissare la strada davanti a me, cercando disperatamente di calmarmi, senza troppo successo. "Non dovevi farlo, non dovevi farlo, adesso gli hai dato un motivo in più per indagare" mi urlò contro quella stupida vocina che continuava a perseguitarmi da anni. Sentii dei passi alle mie spalle, e la voce si zittì di colpo per rimanere in ascolto. I passi si fecero più svelti, fino a raggiungermi. Mi fermai di colpo e mi voltai subito. Andai a sbattere contro qualcuno che cadde all'indietro. Sentii il cuore scoppiare e afferrai Karma a un metro scarso da terra. Lo sollevai con tutta la forza che avevo, non dando a vedere lo sforzo immane che avevo fatto. - Cosa c'è Karma?- chiesi gentilmente, affondando le unghie in quegli stessi solchi del giorno precedente. - Volevo solo assicurarmi che non tentassi di scappare- disse lui, con una calma glaciale. Vidi uno spostamento repentino del suo braccio. Glielo afferrai pochi istanti prima che mi colpisse il fianco con un coltello anti-professore. Lui prese ad alzare il braccio, mentre io cercavo di tenerglielo giù, con delle forze che non sapevo di avere, ma che ero certo non potessero durare. Lo mollai e mi scansai all'ultimo secondo. - Sai, Terasaka ha esposto una teoria interessante, anche se con basi traballanti, ma non ci si può aspettare troppo da uno scemo del suo calibro. Crede che tu abbia una certa esperienza in questo ambito. Ieri pomeriggio, io, Nagisa e Kayano ti abbiamo visto, e ora lo sa tutta la classe, credi di poter sfuggire ad un sentimento forte come la rabbia, la vergogna o la paura?- mi disse lui, avvicinandosi con passo lento e ritmato, mentre io indietreggiavo, ascoltando attentamente le sue parole, senza dire niente. - Mi chiedo solo perché. Insomma, anche Isogai fa una cosa del genere, ma mi chiedo perché tu debba farlo....- cominciò lui, girandomi attorno. Mi tremò il labbro inferiore, e lui ovviamente se ne accorse. - Nascondi qualcosa, non è vero? tanto lo scopriremo-. La mia espressione si fece dura. - Anche se lo scoprite, non cade il mondo, potete farlo, sappiate solo che mi guarderete con occhi diversi, che vi farò pena, non potremmo più essere amici o semplici compagni, saremo solo conoscenti, e non vi potrò più aiutare, perché non vi fiderete mai di me, mai-. Scattai e cominciai a correre verso l'aula, ovviamente con Karma alle calcagna e probabilmente l'intera classe. "Cercava solo di distrarmi..." pensai, svoltando l'angolo e aprendo e sbattendo rumorosamente la porta. Mi voltai e mi ritrovai davanti a Karasuma e Irina che mi squadravano. - Non ditemi che dovete darmi la caccia anche voi?!- esclamai irritata, passando gli occhi al soffitto. -No, ma possiamo aiutare gli studenti- mi rispose Karasuma, facendo un passo indietro e lasciandomi libero un passaggio. - Grazie prof!- urlai, mentre cercavo un posto per nascondermi.
La giornata passò velocemente, e per la maggior parte del tempo la passai a nascondermi, a prendere in giro i miei compagni per la loro lentezza e ad arrampicarmi sugli alberi per non essere presa. Mi avviai per la stradina prima degli altri, consapevole che il supermercato non sarebbe rimasto aperto ancora per molto e io dovevo cenare. Improvvisamente sentii delle voci raggiungermi. Vidi Karma, Nagisa e Kayano avvicinarsi; nessuno era munito di coltello. - Tranquilla, non vogliamo darti ancora la caccia, per oggi abbiamo fatto abbastanza- mi disse Nagisa, prevedendo il mio accelerare l'andatura. Mi rilassai un po', ma non troppo, in fondo Akabane me l'aveva quasi fatta e non potevo rischiare di nuovo. - Certo, scusatemi- dissi, sorridendo. Mi affiancarono in pochi secondi e mi sentii a disagio. Forse perché non ero abituata, forse perché odiavo il contatto fisico, forse perché il mio sesto senso mi diceva che era una trappola. - Allora, vai a casa?- mi chiese Kayano, riferendosi evidentemente a quello che avevano visto il pomeriggio precedente. - Vado a fare un po' di spesa- risposi vaga. Un silenzio imbarazzante ci colpì improvvisamente e nessuno fu capace di cominciare un discorso o una semplice conversazione come si deve. - Qualche idea sull'assassinio?- chiesi, leggermente imbarazzata. Era strano parlare di assassinio con degli studenti delle medie che praticamente non conoscevo. - Stiamo elaborando qualcosa che possa superare la nostra ultima idea, qualcosa che possa superare la difesa assoluta del professore- Nagisa scosse la testa sconsolato, la sconfitta sull'isola premeva ancora nella coscienza di tutti.
Arrivati alla fine della stradina feci per salutare il trio, ma un fruscio nei cespugli mi distrasse, portandomi sull'attenti. In un secondo mi accorsi delle foglie accumulate sul sentiero, proprio dove stavo passando. Balzai, atterrando esattamente dall'altro lato del cumolo. Mi volti non appena fui atterrata stabilmente sui miei piedi. Vidi Karma cadere dentro quella sciocca trappola, e senza pensarci un secondo lo afferrai. L'intera classe mi fu addosso con i coltelli puntati. Scoppiai a ridere mentre tiravo su Karma, che sorrideva come non mai. - Bell'idea, davvero un'idea brillante, non me lo aspettavo proprio- esclamai, alzando le mani in segno di resa. Abbassarono i coltelli e mi sorrisero a loro volta. - Eppure hai saltato il cumolo di foglie. Il fatto che Karma ci cadesse dentro faceva parte del piano B- mi disse Nakamura, portandosi le mani dietro la nuca, leggermente corrucciata. - Ma scherzi? i piani B salvano sempre-. Cominciai a guardare le postazioni dei ragazzi, notando una particolare falla nel loro attacco. La indicai. - Avevate pronto anche un piano C a quanto vedo-. Alcuni arrossirono leggermente, altri tolsero lo sguardo e altri ancora mi fissarono intensamente. - Perché?- chiesi, confusa. Loro si osservarono a vicenda, pensando attentamente alla risposta da dare. - Perché hai sempre un trucchetto nella manica-. Mi voltai verso Karma e lo vidi distogliere lo sguardo. - In pratica mi credete forte a sfuggirvi?- chiesi sarcastica. Questa volta distolsero tutti lo sguardo, imbarazzati e feriti nell'orgoglio. Sorrisi misteriosa, come amavo fare quanto le mie prede eseguivano gli ordini senza accorgersene. Mi abbassai di scatto, girando a 360° e facendo cadere tutti quanti. Cominciai a correre, evitando prontamente il filo del piano C e urlando ai miei compagni, scusandomi con loro, ma che ero in ritardo. Sentii la voce di Terasaka urlarmi dietro - per cosa sei in ritardo?!- e la voce di Kayano che rispondeva alquanto divertita. - Per la spesa ovviamente-.
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