Nelle settimane seguenti continuavamo a cercare una cura per Korosensei, nelle pause tra una lezione e l'altra, dopo la scuola e in qualsiasi altro momento facevamo esperimenti con i tentacoli che il professore ci aveva gentilmente offerto, e cercavamo nuove idee per trovare un modo per ritrasformarlo. Alla fine, capimmo che forse, le persone che avevano trasformato Korosensei in un polipo giallo, avevano trovato anche una maniera per farlo tornare umano. Esponemmo la nostra idea al professore, chiedendogli se potevamo trovare dei documenti sul laboratorio in cui era "nato"; scoprimmo che i cosiddetti documenti si trovavano in una navicella spaziale. Trovammo subito una navicella che sarebbe partita per lo spazio piena di rifornimenti e decidemmo di mandare due dei nostri per prendere i documenti; solo Karma e Nagisa si fecero avanti. - Karma, guarda che se non torni intero, ti ammazzo, e non sto scherzando!- esclamai, afferrandolo per il colletto qualche minuto prima che partissero. - E Nagisa? per lui non ti preoccupi eh?- mi chiese Nakamura, dandomi un colpetto sul braccio con il gomito. Feci una smorfia e lasciai andare il rosso, voltandomi verso la mia amica - certo che no! sono certa al 100% che Nagisa riuscirà a tornare vivo, lui, a contrario di Karma, non ha l'insolito istinto di cacciarsi nei guai- osservai, agitando un dito per aria e guadagnandomi un bel po' di occhiatacce che evidentemente puntualizzavano le mie parole e in piccola parte le affermavano con disprezzo. - Guarda che io, me la so cavare sempre benissimo!- esclamò Karma, sistemandosi i capelli con un gesto veloce per poi andarsene insieme a Nagisa. Vidi la navicella sparire tra le nuvole e l'ansia cominciò a salirmi: presi a camminare avanti e indietro, a torturarmi le mani e a parlare tra me e me mentre tutti i miei compagni mi guardavano di traverso.

Arrivata la sera la navicella fece il suo ritorno, saltai addosso a Karma, abbracciandolo più forte che potevo e successivamente gli diedi uno schiaffo leggero, ma sonoro. - Ma che ho fatto?- esclamò lui, massaggiandosi la guancia. - Mi hai fatto preoccupare deficiente!- esclamai, allontanandomi a passo furioso. Lui mi seguì e mi fermò solo quando ci staccammo dal gruppo. - Si può sapere che ti prende ultimamente?! capisco che questo viaggio ti abbia fatta preoccupare, ma di solito non lo dai troppo a vedere!- esclamò, afferrandomi per le spalle. Feci un respiro profondo, chiusi gli occhi e sorrisi - scusami, mi sono lasciata prendere la mano, non dovevo, adesso se non ti dispiace, vado a scusarmi anche con il resto della classe, ho passato la giornata scavando un buco nel prato dall'ansia- dissi, cercando di divincolarmi dalla sua presa. - Non credevo ti fossi preoccupata così tanto, mi dispiace di averti fatta stare in ansia- mi abbracciò, rimasi senza parole, ma risposi all'abbraccio, sorridendo come non mai. - Non è da te essere così gentile, mi stai facendo preoccupare nuovamente!- esclamai sarcastica, ridacchiando. Lui inizialmente non rispose, e il mio sorriso si spense. - Hai ragione, mi stai rendendo dolce Nellie- mormorò. Gli tirai un pugno sulla spalla, attirando la sua attenzione e i suoi sguardi confusi. - Non ti sto rendendo dolce, tu eri dolce anche quando ti ho conosciuto, solo che adesso, ti stai aprendo con me, non mi dispiace per niente questo tuo lato- mi allontanai lasciandolo da solo a pensare.

Quella sera, quando andai a dormire, sentii il cellulare squillare. Lo afferrai e vidi che era Karma; sorrisi. "Anche tu ti stai aprendo Nellie, spero però che il nostro lato oscuro non sparisca tra di noi, è quello che abbiamo più in comune" lo lessi e rilessi, cercando di comprenderne il pieno significato, senza riuscirci. "Il mio lato oscuro, è molto più nero e tetro più di quanto tu possa immaginare, sicuro di non voler vederlo sparire?" chiesi, pensando che forse, era troppo oscuro per sparire come se niente fosse. Lui mandò una faccina sorridente e scoppiai a ridere - sei sempre il solito folle Karma- dissi, sorridendo al  suo solo pensiero.