Lontananze
Premessa:
Ciao, sono come dire "tornata" ovviamente non aspettatevi chissà quale miglioramento, io continuerò questa storia sperando di non annoiarvi e di incuriosire sempre di più, detto questo sono felice di essere "tornata".
P.s. Spero vi piaccia
Xila
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Era passato un mese da quel giorno, a scuola andavo bene venivo considerata molto dotata in tutto ma non me ne vantavo non ero di certo la migliore, io Harry Ron ed Hermione eravamo diventati buonissimi amici ci eravamo avvicinati molto; ma la persona con cui non facevo progressi era Piton, anzi si era allontanato in modo drastico per esempio non mi considerava più, "scappava" sempre a fine lezione per evitarmi, ma non ero sicura del perché "di sicuro è perché hai detto in pratica che sai che lui è un mangiamorte" disse la mia conoscenza bhe l'unico modo per esserne certi era parlarci. Oggi sarei riuscita a parlarli che lo volesse o meno, avevo una verifica di pozioni così ne avrei approfittato perché se avessi consegnato per ultima sarebbe stato obbligato a parlarmi. Ero in classe pronta per la verifica, Piton stava consegnando i fogli appena arrivo a me, me lo porse e se ne andò il più velocemente possibile senza farlo notare agli altri
-bene avete un'ora di tempo. Iniziate- inizia a scrivere era molto semplice come verifica perché tutti la consideravano come la morte; passo un'ora ormai tutti avevano consegnato ed erano andati via così decisi di alzarmi e consegnare, mentre gli porgevo il foglio dissi
-ho bisogno di parlarle professore-avevo la foce ferma non avrei accettato un no
-mi spiace sono i-m-p-e-g-n-a-t-o- scandì lettera per lettera l'ultima parola io lo guardai ghignando
-professore si è sorpreso del fatto che conosco i mangiamorte o almeno le loro identità? Ma sbaglio o lei lo sapeva dal primo giorno visto che glielo avevo detto in modo chiaro?- lui mi guardo e disse
-si è vero ma ho visto cosa era capace di fare contro un mangiamorte, non voglio dover spiegare perché una mia studentessa mi ha cruciato- disse con lentezza la pensava così, "davvero pensa che io potrei mai attaccarlo"
-professore io non ho mica intenzione di attaccarlo, lei e buono non come Malfoy... - sembro quasi tirare un sospiro di sollievo
-...e poi professore lei è molto più potente di me non riuscirei neanche a sfiorarla- dissi ridendo
-bhe questo è vero- disse lui ghignando, io mi ricomposi
-quindi possiamo parlare?- chiesi speranzosa lui ci riflettete un paio di minuti e rispose
-va bene- io lo ringraziai e uscì felice dalla classe dirigendomi in sala grande per il pranzo. Erano le otto di sera avevamo già finito di cenare e mentre i miei compagni si dirigevano nel dormitorio io mi stavo dirigendo verso l'ufficio di Piton. Arrivai davanti la porta bussai lui mi diede il permesso di entrare, mi sedetti sulla poltrona davanti alla sua e lo osservai, non indossava il mantelli aveva i bottoni delle maniche sbottonati e teneva fra le mani un bicchiere di whisky incendiario
-lo sa professore sembra molto più rilassato- dissi io, lui sposto lo sguardo che teneva sul fuoco a me
-bhe forse è perché sono rilassato...lei non capisce quanto è stressante dover subire voi teste di legno ogni giorno-disse con tranquillità io risi leggermente
-e vero ma le "teste di legno" come le chiama lei sono anche miei amici- dissi con il sorriso sulle labbra
-posso solo immaginare com'è avere un amico come Potter...disgustoso- disse infine facendo una smorfia disgustata che quasi mi in teneri
-solo perché lei ha conosciuto la parte peggiore dei Potter- dissi io, lui mi osservò per qualche istante sembrava turbato come se stesse rivivendo quei momenti orribili "perché ogni volata che parlo con lui lo faccio soffrire? Sono io sbagliata? Sono io che sbaglio di continuo? Vorrei solamente fare del bene...vorrei solamente aiutare come nessuno a mai fatto con me" stavo per piangere
-lei non è sbagliata- porsi la mia attenzione su Piton mi stava guardando dritta negli occhi
-ha letto la mia mente vero?- chiesi io lui annui ma sembrava più concentrato su qualcos'altro, io distolsi lo sguardo per girarmi a guardare se c'era qualcosa dietro di me che attirava la sua attenzione così tanto e lui parlo
-non si giri- mi rigira a guardarlo si era avvicinato, cosa stava guardando mi venne subito da pensare
-si tolga gli occhiali- mi strani come richiesta ma li tolsi lo stesso
-i suoi occhi sono di due colori- io allora capi ma la cosa era strana "come ha fatto a vedere il Colore dei miei occhi?"
-come ha fatto a vedere il colore dei miei occhi? Nessuno se ne accorge quando porto gli occhiali- lui ghigno e con sguardo soddisfatto disse
-perché io presto molta attenzione ad ogni singolo particolare- sorrisi alla sua affermazione
-bhe mi fa piacere che lo abbia notato professore- lui annui e poi sposto il suo sguardo sul fuoco come se stesse pensando profondamente
-cosa intendeva dire quando a pensato "come nessuno a mai fatto con me"?- domando lui, io mi bloccai di colpo "perché questa domanda? Tutto ma non questa domanda, proverò a cambiare discorso"
-non provi a cambiare discorso, mi dica cosa intendeva- disse lui
-la smetta di leggermi la mente- gli risposi io fingendomi offesa
-i suoi pensieri sono così rumorosi anche uno inesperto li sentirebbe- "ok devo smetterla di pensare così tanto con Piton nella stessa stanza"
-lo sta facendo ancora, lasciamo perdere, risponda alla mia domanda-
Disse lui con aria impaziente
-e va bene, nessuno gli è mai importato di me- dissi con le lacrime agli occhi e con un modo alla gola "devo resistere, non crollare Alice"
-e i suoi genitori?- domando lui leggermente confuso o incuriosito
-si ha loro e sempre importato di me, ma il problema non era in casa ma bensì fuori, ogni santa volta che uscivo e loro non c'erano io ero abbandonata alla cattiveria di questo mondo- risposi e una lacrima mi tradì scivolando sulla mia guancia, rivolsi il mio sguardo sul fuoco che scoppietava nel camino, ci furono alcuni minuti di silenzio ma ha nessuno dei due quel silenzio infastidiva anzi era piacevole
-la capisco molto bene- disse all'improvviso Piton spostando il suo sguardo su di me e mi osservo. Aveva qualcosa di strano negli occhi forse pietà?, tristezza? Non ne avevo idea era così misterioso quell'uomo
-lo so e mi fa male- ora sul suo volto si fece spazio una espressione confusa "forse devo fargli capire meglio"
-nel senso che mi fa male sapere che lei ha sofferto tanto anche se non se lo meritava- lui sembro rilassarsi e appoggiarsi allo schienale della poltrona
-ormai è acqua passata- disse bevendo un sorso di whisky incendiario, io annui passarono una ventina di minuti nel silenzio ogni tanto guardandoci di sfuggita solo per vedere se l'altro si fosse addormentato o no. Quando il sonno iniziò a prendere il sopravento guardai l'ora era mezzanotte, allora strofinandomi gli occhi dissi interrompendo quel silenzio
-è meglio che vada in sala comune. Buonanotte professore- mi alzi dalla poltrona mi girai un'ultima volta per guardarlo per poi rigirarmi verso la porta e aprirla, ma appena stavo per richiuedere la porta la sua voce mi giunse
-stia attenta a Gazza e...buonanotte- sorrisi involontariamente, dirigendomi con quel sorriso alla torre di grifondoro. Arrivata mi andai subito a mettere nel letto cercando di non svegliare le mie compagne non volevo sopportare strane domande. Mi addormentai con il ricordo della chiacchierata con Piton.
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