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13 - Amici.

Mi stringo nelle spalle, rabbrividendo per il freddo, mentre osservo la calca di studenti passeggiare indisturbati nel cortile, all'interno del territorio scolastico. Non riesco a smettere di pensare a ciò che è successo con Angel. Ormai è diventato un chiodo fisso.

Quando ieri sono tornato a casa, mia madre non c'era. Sarebbe rientrata solo due ore dopo e io speravo che An cambiasse idea e venisse da me, durante quel lasso di tempo. Questo però non è successo, le mie aspettative sono state deluse e ho dovuto dire alla mamma una bugia del tipo: "An aveva mal di stomaco". Era dispiaciuta, ma è stata molto comprensiva. Io però non mi sento affatto bene. Detesto mentirle.

Angel me la pagherà per questo.
L'ho pensato fino a quando, stamattina, non l'ho vista, sorridente come sempre, in compagnia di Madison.

Allora mi sono detto che avrei anche potuto perdonarla, dopotutto un essere immortale e perfetto come il sottoscritto non porta rancore per queste sciocchezze. E sono andato da lei. Tuttavia è successo l'impensabile: An ha afferrato la sua amica per un braccio e l'ha trascinata via, subito dopo aver incontrato il mio sguardo.

Mi sono chiesto se non fosse stata solo una strana coincidenza: An è la mia stalker, perché mai dovrebbe evitarmi?
Però alla fine, com'era prevedibile, ho capito che stava davvero scappando da me - non mi ha solo ignorato, la sua era una vera e propria fuga.

Per il resto della giornata, quindi, non abbiamo fatto altro che giocare ad acchiapparella e oggi non abbiamo nemmeno corsi in comune, per cui An è sfuggente come il vento, visto che non riesco a beccarla nemmeno in aula. Ho scoperto che trova sempre il modo di nascondersi.

Adesso siamo in pausa pranzo e l'idea di andarla a cercare in mensa mi è passata per la mente un paio di volte. Alla fine però mi sono detto che, se proprio ci tiene, sarà lei a venire da me, quindi non ci sono andato.

È Angel che mi sta evitando e continuerà a farlo fino a quando non capirà che la sua è una mossa stupida. Inoltre io sono un potente vampiro, non posso mettermi a rincorrere una mortale, anche se voglio il suo sangue. Ergo devo solo aspettare. Dopotutto An spunta fuori ovunque io sia e sempre quando non me lo aspetto: non starà lontana ancora a lungo.

«Non è normale litigare?» mi domanda Madison, che per qualche motivo si è avvicinata a me due minuti fa, senza tacere un attimo.

Ammetto che non ho ascoltato una sola delle sue parole, quindi non ho la minima idea di come sia giunta a farmi una domanda simile, ma da come l'ha posta immagino che sappia già della discussione che abbiamo avuto io e An.

«Lo è?» ribatto, rivolgendole un'occhiata impassibile - la prima da quando mi è corsa incontro.

«Certo. L'amore non è bello se non è litigarello.» recita, dando un morso alla sua mela.
«O qualcosa del genere.» ridacchia, scuotendo il capo.

«Che idiozia.» borbotto, addentando il mio hamburger coperto di ketchup.

Mi sono portato la cena di ieri, visto che ho preparato troppe cose. Pensando che alla fine Angel sarebbe venuta, ho scongelato tutti gli hamburger e quindi è avanzata la sua porzione. Per cui stamattina mi sono armato di un contenitore di plastica e di posate e ho messo tutto in cartella. Ed ecco il mio infelice pasto.

Sbuffo, avvertendo l'ennesimo colpo di vento congelarmi le ossa.

Credo che Angel stia male, anche se stamattina stava sorridendo, altrimenti non si spiega questa ripicca nei miei confronti. La maledizione che mi ha lanciato contro ha un funzionamento ancora in ignoto, ma in linea di massima quando lei è felice lo sono anche io. Mi sembra logico pensare, quindi, che visto che sto da schifo, lei deve stare altrettanto male.

Ho notato che l'incantesimo è più potente del solito. Normalmente non soffro il freddo - sarebbe assurdo per un vampiro - ma oggi non ho neanche avuto bisogno del ghiaccio per raffreddarmi la pelle e continuo a percepire un fastidioso magone in gola.

«Posso sapere cos'è che vi impedisce di diventare una coppia a tutti gli effetti?» mi domanda Madison dal nulla, facendomi sobbalzare.

Sa del ricatto? Angel glielo ha detto? Immediatamente una strana sensazione di disagio si fa largo in me. Mi sento come se An mi avesse tradito, visto che ha raccontato il mio segreto a qualcuno, e per un attimo mi viene la nausea.

«Cosa vuoi dire?» chiedo.

«Non vi baciate nemmeno.» sospira.
«E non provare a negarlo. Quando l'ho chiesto ad Angie è arrossita!» esclama.
«Lì per lì, mi ha incuriosita, ma ci ho messo un botto di tempo per cavarle le parole di bocca. Stavo diventando vecchia, lo giuro. E la sua risposta è stata tipo: Jus non vuole. Ma fai sul serio, amico?»

«Non dobbiamo farlo per forza.» ribatto, corrucciando le sopracciglia.

«Ma voi siete fidanzati!»

Fidanzati? Non ne sono più sicuro. Il nostro patto prevede che mi finga il suo ragazzo in cambio del suo silenzio, ma ieri se ne è uscita con quel "sii mio amico" e adesso non ci sto capendo più nulla. In realtà non voglio pensarci, visto che è proprio questo il motivo della nostra discussione. Non ho mai ritenuto An mia amica, la vedo semplicemente come la mortale da cui voglio il sangue, e adesso sono confuso. È vero che, in certi momenti, Angel mi ha ricordato un cucciolo da coccolare, visto che quando vuole sa essere davvero carina, ma non ho mai pensato di instaurare un rapporto del genere con lei. Al momento desidero solo che sia la mia partner.

Notando che Madison sta ancora aspettando la mia risposta, sussurro un: «E quindi?» perché, a dire il vero, non mi viene in mente niente di meglio. E non so quanto Angel le abbia detto di noi.

«Com'è possibile che tu non voglia baciarla? Voglio dire, Angie è adorabile e tu-» si interrompe.
«Beh, tu le piaci per qualche ragione.»

«Rassicurante.» faccio una smorfia, prendendo un altro boccone del mio hamburger.

«Quindi? Perché non potete diventare una coppia con la C maiuscola?» chiede improvvisamente una voce a me - purtroppo! - familiare, sbucando dal nulla.

«Ciao, Tay!» lo saluta Madison, mentre io mi limito a rivolgergli un cenno con il capo.

«Ehi, Maddy, Justin!» ricambia Tyler, sedendosi accanto a me, sull'erba.

Ovviamente il caro lupo inizia subito a blaterare. Come al solito.

«Problemi di cuore?» e mi indica.

«Già, non sai quanto si lamenti questo qui.» gli dà corda l'altra.

«Posso immaginarlo.» ridacchia.
«Però è piuttosto divertente, no?»

«Più o meno. Personalmente preferisco tormentare Alex.»

«Potreste smetterla di parlare come se non fossi qui?» mi intrometto, chiudendo il contenitore del mio pranzo con un colpo secco, perché ormai mi è passata la fame, seppur abbia mangiato poco e niente.

«Calma, tigre.» mi prende in giro l'umana, ridendo spensierata.

«Non so bene cosa sia successo, ma se hai fatto arrabbiare Angie non dovresti semplicemente scusarti?» mi domanda Tyler, pulendosi gli occhiali sulla felpa verdastra.

«Io non ho fatto niente di male!» mi difendo, ignorando l'occhiata accusatoria di Madison.

«Ne sei proprio sicuro? Angie non è il tipo da urlarti contro senza motivo.» ci tiene a precisare l'amica della mia mortale.

«Hai ragione, quello è più Alex.» commenta Tyler.

È già la seconda volta che nominano quell'umano. Anche An a volte lo fa. Che avrà mai di così speciale quello lì? Di certo, essendo io un vampiro, sono migliore di lui, perciò non capisco.

«Perché dovete parlare sempre di Alexander?» domando, infastidito.
«Anche An lo tira in mezzo ogni tanto.»

«Sei geloso?» mi chiede maliziosamente Madison, con gli occhi che le scintillano di qualcosa a me ignoto. Angel mi ha detto che quando sporge il labbro in quel modo e congiunge le mani è alla ricerca di gossip succosi - qualsiasi cosa voglia dire.

«Non lo sono.» metto subito in chiaro.

«Non dovresti chiederlo, Maddy.» la sgrida bonariamente il lupo, ignorando la mia risposta.
«Voglio dire, la sua gelosia è già abbastanza evidente così.» e mi indica di nuovo.

Vorrei staccarglielo a morsi, quel dito. Anche se sarebbe inutile, visto che i licantropi si rigenerano facilmente.

«Ho detto che non lo sono.» ribadisco.

«Certo, campione, come vuoi.» fa spallucce.

È davvero irritante.

«Basta, voi non mi siete di nessun aiuto.» dichiaro, alzandomi, zaino in spalla, per allontanarmi da questi due.

«Ehi! Dove vai? Mi stavo divertendo!» si lamenta Madison.

«Non sono una serie TV. Trovati un altro hobby.» le dico, iniziando a camminare.

«Ah, Maddy ti ha fatto proprio arrabbiare, eh?» mi domanda Tyler, che ha avuto la brillante idea di seguirmi, nonostante fosse palese che volessi distanziarmi anche da lui.

«Cosa? È colpa mia?» sbotta scioccata l'umana, portandosi una mano al cuore. Ovviamente pure lei mi sta prontamente seguendo.

Non so, vuole unirsi qualcun altro? Non lo sanno che stare nelle vicinanze di un vampiro già nervoso di suo è pericoloso? Perché i mortali che mi circondano non possiedono alcun istinto di sopravvivenza? Ma non dovrebbero averlo incorporato fin dalla nascita?

Giuro che questi due sono così strani che, se non fossi un immortale, mi metterebbero addosso una certa ansia. L'unica di cui sopporto certi atteggiamenti da stalker è Angel.

«Non fare la finta-tonta.» le dice Tyler, dandole una pacca sulla spalla.

«Mi spiegate perché mi state seguendo? Siete insop-» faccio per urlargli di lasciarmi in pace, ma mi interrompo immediatamente non appena scorgo la sua figura, ferma di fronte alle scalinate dell'edificio scolastico.
«An?»

«Oh-oh, guai in vista.» commenta Madison, con quel suo dannato sorriso soddisfatto che mi fa venire l'orticaria.

Stringo i pugni. In effetti presto saranno guai, su questo le do ragione. Lo saranno per quello stupido umano che adesso sta accarezzando la guancia di Angel come se avesse il diritto di farlo. So che Alexander ha un debole per An e so anche che la storia del ricatto si risolverebbe se lasciassi quei due in pace, ma non riesco a sopportare di vederli così intimi.

«Non è che ti ha già sostituito con Alex?» mi stuzzica ancora questa sporca umana rompiscatole, picchiettandomi la spalla con la punta affilata del suo dito snello.

«An non lo farebbe mai!» le dico, forse alzando un po' troppo la voce, visto che Tyler mi sta guardando sorpreso.

Angel intanto ha allontanato la mano di quel viscido mortale - cosa che mi rallegra - ma non accenna ad andarsene. Stanno ancora parlando e vorrei sentire quella conversazione, ma se mi avvicinarsi di più ho paura che mi noterebbero. È già un miracolo che il mio urlo non abbia attirato la loro attenzione.

Forse sono troppo presi l'uno dall'altra.
E con questo stupido pensiero, percepisco una fitta al petto, come se qualcuno di invisibile mi avesse appena pugnalato al cuore. È ancora la maledizione? Eppure Angel sta sorridendo - un'altra fitta - non dovrei gioire della sua felicità?

«Beh, Alex è innamorato di lei da un bel po'. Se vi lasciate avrà campo libero.» canticchia l'umana glitterata, causandomi l'ennesimo dolore al cuore.

«Sicuro di non doverle chiedere scusa?» mi domanda allora Tyler.
«O di non volerlo fare?»

Improvvisamente, percepisco le piccole mani della mortale sulla mia schiena e - incredibilmente - riesce a darmi una grossa spinta, che mi porta a fare un passo in avanti. Mi giro verso di lei, confuso, ma la vedo sorridere.

«Muoviti.» mi dice.
«Sei ancora qui a girarti i pollici? Guarda che continuando così la perderai.»

Vorrei dirle di farsi i fatti suoi, ma le parole mi muoiono in gola. Perché realizzo che ha ragione. Dovrei essere io quello ad accarezzare la guancia del mio cucciolo, non il primo umano che passa. Dato che An riesce a manipolarmi - me, un vampiro! - in modo così egregio, non dovrebbe nemmeno essere sfiorata da quelle sporche manacce. Solo una persona degna di lei può farlo. E un essere perfetto, come me, è sicuramente degno di lei. Voglio dire, anche se in questo momento mi sta evitando le piaccio io. Perché dovrei lasciare che qualcun altro la tocchi così, sfiorandole le labbra con il pollice e beandosi della morbidezza della sua pelle, che talvolta si colora di rosso cremisi?

«Vi detesto.» sussurro, voltandomi verso Angel.

Alexander sta alzando un braccio, si sistema in capelli con un gesto nervoso. Sembra imbarazzato.

Ho già picchiato quel Dylan, direi che posso regalare lo stesso trattamento anche a lui. Se gli dessi qualche pugno, rimodellandogli quel brutto muso a suon di cazzotti, potrei renderlo quantomeno presentabile per la mia vista, che è già abbastanza provata dalla sua presenza.

Come facevo ai vecchi tempi.

«Mi fai davvero venir voglia di tifare per te.» ammette Madison, incurante dei miei pensieri omicidi sul suo caro amico.
«Dopotutto la mia best vede soltanto un certo stramboide.»

Le sue parole colpiscono il segno.

Un certo stramboide? Intende me? Questo sì, che riesce a risollevarmi un po' il morale. E abbandono i miei intenti, smettendo di stringere i pugni come uno sciocco umano. Se ad An piaccio come sono di solito, non posso farle vedere un'altra volta il me del passato. Magari le è venuta in mente questa strana idea dell'amicizia perché mi ha visto fare a botte. Devo chiarire con lei e far tornare le cose come prima.

«Era un complimento? Stai bene, Maddy?» le chiede Tyler, sconvolto.

«Beh, ho fatto la mia buona azione mensile. Dopo ti va del sano shopping?» propone la mortale, prendendo il lupo a braccetto per trascinarlo via.

Ma non poteva farlo prima?

«Sai già che mi va.» risponde Tyler, seguendola felicemente.

«Quelle teste di rapa...» mormoro, gettando loro un'occhiata.

Faccio un respiro profondo. An è ancora ferma, seduta sulle scale, Alexander invece non c'è più. Se ne è finalmente andato. Se voglio parlare con lei serenamente, questo è il momento giusto.

D'accordo. Questa volta andrò io. Farò un'eccezione.
Mi dico e muovo un passo in avanti.

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