11 - Il lato nascosto.
«Aspetta! Jus!» urla An, correndomi dietro come al solito, senza preoccuparsi degli studenti che la fissano imbambolati lungo il corridoio.
Mi fermo e aspetto che Angel arrivi al mio fianco, sentendomi addosso gli sguardi della folla. Certo che questi umani non hanno niente di meglio da fare. E hanno pure iniziato a mormorare qualcosa fra loro, sottovoce. Scommetto che stanno parlando della mia mortale.
«Jus?» mi chiama nuovamente An, afferrandomi un braccio, come per impedirmi di scappare via.
«Accidenti, ma quanto corri?» continua, chinandosi su se stessa per riprendere fiato.
E pensare che la reputano tutti una tipa atletica.
«Non stavo correndo.» ribatto, muovendo il braccio per porre fine a quel contatto.
«Sei tu che sei lenta, An. E non toccarmi, mi farai venir fame.»
Come sempre, vorrei aggiungere, visto che ultimamente ogni minima cosa che fa mi fa sentire strano. Nemmeno i pomodori riescono più a saziarmi.
Angel sorride, ormai abituata ai miei modi bruschi, e si rimette dritta, mentre l'atmosfera intorno a noi si fa più tesa. Vedo An sobbalzare, a disagio, quando le persone si fanno avanti, forse incuriosite dalla scena. Non che sia qualcosa di così inusuale per noi due, solo che gli altri non sono ancora abituati a vederci insieme. Non sopportano che Angel abbia scelto me. O almeno credo.
Forse la penso così perché sono circondato da umani abbastanza fastidiosi. Come Tyler, che cattura sempre lo sguardo del gentil sesso, e Madison, che gode dell'attenzione dei ragazzi. O Alexander che è sempre circondato dai membri dei club sportivi - pare che sia molto atletico e cerchino di reclutarlo ogni volta, anche se ufficialmente gioca a football. Onestamente la cosa mi infastidisce un po', visto che non fa che vantarsene per farsi bello con Angel.
«Ha davvero respinto Angel Williams?»
«Come si permette!»
«Gira voce che escano insieme.»
«Non ci credo!»
«Come fa a piacerle un tipo del genere?»
Ovviamente riesco a sentirli benissimo, visto che sono un essere superiore e magnifico, il cui udito è molto più sviluppato di qualsiasi umano. Quello che mi stupisce però è che li senta anche An, che si gira verso di loro lanciando un'occhiata assassina.
«Qualche problema?» domanda e, incredibile ma vero, tutti si ammutoliscono di colpo.
Esercita davvero un'influenza eccezionale sugli studenti di questa scuola - e non solo. In un primo momento non ci avevo fatto caso più di tanto, ma Angel attira sempre l'attenzione. Che sia al supermercato o a scuola, c'è sempre gente che la osserva.
Se non lo sapessi per certo, penserei che non sia umana. Di solito è agli esseri superiori, come il sottoscritto, che viene rivolta tutta questa attenzione, per questo inizialmente avevo pensato che ce l'avessero con me. Poi ho cominciato a notare quanto Angel spiccasse in mezzo alla folla e quanta fiducia e ammirazione riponessero in lei gli altri mortali.
«Ecco...» si fa avanti una ragazza mingherlina, tenendo un libro di storia fra le mani.
«Ci chiedevamo quale fosse la vostra relazione.» detto questo deglutisce, puntando i suoi occhi chiari su di me.
«Cosa c'è, sporca uma-»
«Justin!» esclama improvvisamente Tyler, facendomi un attacco a tradimento alle spalle. Mi porta una mano sulla bocca, come per impedirmi di parlare, e getta uno sguardo annoiato alla folla, prima di rivolgermi nuovamente la parola.
«Prima di parlare con gli altri devi livellare, altrimenti sarai troppo debole per combattere. Non si può affrontare il boss finale senza l'equipaggiamento.»
Incomprensibile. Questo maledetto cane è del tutto incomprensibile. Non parla la mia lingua, poco ma sicuro.
Faccio un passo indietro, schiaffeggiandogli il braccio per tornare libero dalle sue manacce da licantropo.
«Io debole? Attento a come parli, sacco di pulci.» rispondo, guardandolo male.
Questo tizio si prende troppa confidenza. E non posso impedirglielo, perché non riesco mai a percepirlo. Che la sua specie sia dannata per questo!
Il lupo ridacchia, per niente turbato. Se lo può permettere, visto che sono gli estranei a rimanere sconcertati per lui. O forse dovrei dire i suoi fan accaniti?
«Se la prende anche con Tyler Green?»
«Davvero, ma che problemi ha?»
«Come possono lasciar correre?»
«Oh, lui può parlarmi come preferisce. È il mio nuovo passatempo.» dice Tyler, facendo calare nuovamente il silenzio, mettendomi un braccio sulle spalle.
Io non ho mai accettato di essere il suo giocattolo.
«Ma siete fissati con il contatto fisico o cosa?» borbotto.
«Non è che questo tipo vi sta bullizzando?» chiede la stessa ragazza di poco fa, rivolgendosi ancora una volta ad Angel.
«Giusto!» si aggiunge un altro.
«In effetti è strano che da un giorno all'altro vi stia così addosso!»
«Se vi sta dando fastidio, ci penseremo noi.»
Io starei facendo cosa? Semmai è il contrario! Una mi ricatta e mi lancia strane maledizioni che mi impediscono di lasciarla sola, l'altro mi costringe a mangiare il suo cibo e mi regala videogiochi anche se non voglio. Sono io quello infastidito qui!
«Wow, ho dei fan con uno strano senso della giustizia.» constata Tyler, senza alcuna particolare emozione nella voce, alzando gli occhi al cielo.
«Sentite, Jus è un ragazzo fantastico.» ribatte invece Angel.
«E poi stiamo insieme, quindi parlare male di lui equivale a parlare male di me.» aggiunge, indicandosi con fierezza il petto con il pollice.
«No, guarda che non ha senso, An. Se parlano male di me, non stanno parlando di te.» le faccio notare.
«Non siamo la stessa persona.»
«È un modo di dire!» esclama, rossa in volto, girandosi verso il sottoscritto.
«An, ti ho già detto un milione di volte che se arrossisci mi viene voglia di dissanguarti.» sbuffo, mentre Tyler tira fuori il suo cellulare per farle una foto.
«La invio a Madison.» specifica, notando il mio sguardo fisso sullo schermo del suo telefono.
«Le piace da morire il gossip.»
«Basta che non l'abbia Alexander.» gli dico e lui ride.
«Angel, Tyler, questo tizio vi ha costretto a difenderlo, vero?» chiede uno degli studenti, con voce tremante, interrompendo il nostro teatrino.
«Insomma, ha appena detto di voler dissanguare Angel!» esclama una ragazza.
«È uno psicopatico!»
«Tyler è caduto vittima di un tipo simile...»
«Povera Angel...»
Mi chiedo come mai siano così fissati con An. Ammetto che è abbastanza bella, o almeno per gli standard dei mortali, ma non mi pare una buona ragione per divinizzarla in questo modo. E poi è lei che vuole stare con me, quindi dovrebbero farsi i fatti loro e accettarlo.
Tra l'altro, non so cosa, ma c'è qualcosa che non mi piace affatto di questa situazione. Mi stanno giudicando, ma non è questo il problema - visto che ci sono abituato e non mi importa molto di loro. Quindi cos'è questo senso di nausea che provo quando incrocio il loro sguardo?
«Vi dico che vi sbagliate.» sospira Angel.
«Jus è ottimo fidanzato.»
Agli occhi di un estraneo sembra tranquilla come al solito, ma visto che io e Tyler la conosciamo, sappiamo bene come si sente realmente.
«È arrabbiata, vero?» domanda il lupo.
«È ovvio che sia in collera.» rispondo.
«Devo proprio insegnarti a parlare come una persona normale.» mormora Tyler dopo un attimo di esitazione.
«Io mi esprimo già in un modo impeccabile.»
«Certo...»
«Se ti amasse non direbbe cose simili!» insiste la ragazza di prima, quella con il libro in mano. Perché parla in questo modo alla mia umana? E perché il suo tono di voce mi infastidisce a tal punto?
«Invece se ne sta lì a farsi difendere dopo aver detto una cosa del genere!» continua un altro.
«Sbaglio o la sua era una minaccia?»
«È imperdonabile.»
«An, hai decisamente troppi ammiratori e per di più strani.» le dico, peggiorando - senza volerlo - la situazione.
«Da che pulpito!»
«Noi strani?»
«È lui quello inquietante!»
«Un vero bullo.»
Non c'è un modo per farli smettere? Magari ponendo fine alla popolarità di Angel. Non che mi dispiaccia che le rivolgano tutta questa attenzione, sia chiaro, ma lei ne sembra infastidita. Anzi, è peggio. Pare che sia a disagio. Non fa altro che guardarli male, quasi volesse bruciarli uno a uno, però c'è qualcosa di estremamente fragile nel mondo in cui curva la schiena.
È così avvilita... Aspetta, An è delusa? Perché? Non le piace l'attenzione che riceve ogni giorno o detesta il loro comportamento in particolare? Fatto sta, che adesso sono arrabbiato. Ho appena scoperto che vedere Angel triste è come una pugnalata al cuore. E io detesto questa sensazione.
«Angel dovrebbe mollarlo.»
«Quel tipo non è affatto giusto per lei.»
«Starebbe meglio con qualcuno più bello e meno inquietante.»
«Tipo Tyler?»
«E Alexander? Che mi dite di lui?»
«Quell'Alexander?»
«Sarebbero una bella coppia!»
Bene, adesso sono decisamente furioso. Il che è strano, noi vampiri non dovremmo provare rabbia o altre sciocche emozioni da umani primitivi. Però non saprei come chiamare questo sentimento, se non collera.
«Mi dispiace.» sussurra An. La folla non la sente, forse nemmeno Tyler ha percepito quelle due minuscole parole mormorate in un sospiro stanco. Ma a me sono arrivate dritte al cuore.
Non dovrebbe essere lei a scusarsi.
Stringo i pugni.
Non è giusto che lei soffra pur essendo amata così tanto.
Mi mordo il labbro.
E poi non la conoscono nemmeno. Non quanto me.
Faccio un passo in avanti.
Questa sua popolarità, la voglio distruggere.
Pensandoci, Angel è così idolatrata principalmente perché i suoi voti sono ottimi ed è molto carina, oltre che a mostrarsi gentile con tutti - tranne quando mi ricatta - però non è una cosa così anomala. Voglio dire, non ha tratti particolari, ha solo un viso e un corpo ben proporzionati. È brava perché si impegna nello studio e poi è disponibile con gli altri solo perché fa parte del suo carattere. Insomma, è eccezionale, ma anche una persona comune. Quindi perché la trattano come un idolo? Come qualcosa di irraggiungibile? Da ammirare e basta?
Già, la voglio decisamente distruggere questa sua popolarità. È come se le mettesse addosso una maschera che nemmeno lei vuole.
«Siete davvero dei tipi strani.» dico, fissando il mio sguardo su di loro.
Angel sobbalza, guardandomi con un'espressione che è un mix di stupore e smarrimento. Mi tolgo il cappotto che avevo messo per uscire e glielo metto sulle spalle, perché sta tremando. Forse la calmerà un po', anche se i suoi non sono brividi di freddo. Di rabbia forse. O di paura?
«Non voglio essere chiamata strana da uno come te!» obietta la ragazza dagli occhi chiari, fissandomi furente.
La ignoro. Non mi interessa ciò che pensa di me.
Ho appena capito cos'è questo senso di bile che provo all'altezza del petto. Il resto ha perso completamente importanza.
In realtà non mi sta bene che trattino An come una divinità. È come se la escludessero dalla categoria mortali e non se lo merita. Non solo la stanno trattando come un oggetto di culto, ma le tolgono tutta la sua umanità.
Dovrebbero lasciarla stare al mio fianco senza troppe storie, perché lei desidera questo. Ciò che stanno facendo adesso è pretendere di decidere per lei.
Non mi piace. Non mi piace neanche un po'.
«An è fantastica, ma non dovete trattarla da alieno solo perché è carina.» mi faccio avanti, lasciando Tyler alle mie spalle a occuparsi di An, mentre mi pongo fra lei e la folla. È il mio turno difenderla.
«E poi voi insulsi mortali non avete alcun diritto di privarmi della sua compagnia.»
«Cos'è quello sguardo spaventoso?»
«Credi di intimidirci?»
«È davvero pazzo...»
«Jus?» sussurra Angel, ma non mi volto verso di lei.
Tutti qui si sono dimenticati di una cosa fondamentale. I vampiri mangiano dei cibi dal colorito rosso, perché adorano il sangue e devono sostituirlo in qualche modo. Si raffreddano con il ghiaccio, perché la loro pelle deve essere gelida come quella dei cadaveri. E soprattutto sono esseri terrificanti, nati dalle tenebre.
La cosa di cui tutti si sono scordati, è che io sono uno di loro.
«An vi odierà se le porterete via ciò che ama.» faccio presente loro, avanzando ancora.
«E mi dispiace per voi, ma è innamorata del sottoscritto.»
«Cos'è questa dichiarazione?»
«E allora? Tu non la ami di certo.»
«Per dirle una cosa simile...»
«Angel non potrebbe mai odiarci!»
«Perché continua a chiamarla con tanta confidenza?»
«Se la amasse, lo direbbe.»
Dicono così, ma non mi guardando più come prima. Non si aspettavano che mi facessi avanti e continuano questa patetica discussione solo perché sono in gruppo.
Uno di loro avanza improvvisamente, mi guarda con uno sguardo carico d'ira.
«Perché ha scelto uno come te?» mi chiede.
«Non dovresti domandarmi: perché non ha scelto me?» ribatto, inclinando la testa.
«Lamentarti come un moccioso ti riesce bene. Proprio come a tutti i tuoi amichetti.» basta questo a farlo scattare.
Corre, con un pugno chiuso, e cerca di colpirmi in volto. Non faccio come con Alexander, stavolta. Non sono così gentile. Loro non sono amici di An, non lo saranno mai. Quindi il loro sangue, non potrebbe farmi alcun effetto. Li ignorerei anche se fossero ridotti a un colabrodo.
Ho appena deciso che voglio solo il sangue di Angel.
Per questo schivo, chiudo il pugno e lo colpisco allo stomaco con tutta la forza di cui dispongo. Lo vedo accucciarsi in ginocchio come un cucciolo ferito. Gli afferro la chioma, lo tiro, lo guardo in faccia. Non mi va di aver pietà. Non mi va di trattenermi.
Ah, mi sembra di essere tornato ai vecchi tempi.
«Vuoi che provi a colpirti anche qui? I denti non ti servono mica tutti, no?» gli chiedo, ammirando con una soddisfazione malata il rivolo di bava che gli esce dalla bocca. Lo lascio andare senza udire la risposta. Cade a terra sbattendo il volto. Resta lì a tenersi lo stomaco.
«Un altro che ha qualcosa da ridire?» chiedo e sto per avanzare ancora, quando una mano mi afferra per il polso.
«Jus, non è necessario continuare. Andiamo via.» mormora Angel, prendendomi un lembo della felpa per tirarmi via da quella situazione. Probabilmente ha capito anche lei che è meglio non insistere.
«Non capirebbero e non voglio vederti coinvolto in risse.»
Lo so. So che non capirebbero. So che a lei non piace la violenza. Lo percepisco dal suo sguardo sconvolto. Però non mi sta bene lo stesso finirla così. Anche se è inutile, anche se sono così ottusi da non comprendere i sentimenti di Angel, voglio che lo sappiano.
«An è importante per me.» dico, lasciando che gli altri mi sentano. Angel strabuzza gli occhi, guardandomi come se fossi impazzito di colpo. Ciò che leggo nel suo sguardo è imbarazzo misto a felicità - non me lo aspettavo - ma credo che vada meglio rispetto a un attimo fa. Anche io sento un po' confortato dalla sua reazione. Dal fatto che sia corsa al mio fianco. Dal fatto che mi stringa ancora il polso.
«Dopotutto sei il mio cucciolo.» aggiungo, scompigliandole i capelli.
«Justin, non dovresti dire questo alla tua ragazza.» borbotta Tyler, dandosi una manata sulla fronte.
«Ora ripeti con me: sei il mio te-so-ro.» mi prende in giro, calcando su ogni sillaba.
È matto se crede che gli darò corda. Ed è decisamente fuori di testa per reagire in questo modo, quando mi ha appena visto stendere un tizio come se niente fosse.
«Ma tu eri ancora qui?» gli chiedo.
«Non me ne sono mai andato.» sbuffa, incrociando le braccia al petto.
«Comunque bello spettacolo.» ghigna.
«Da quando flirtate in questo modo?»
Non stavamo flirtando.
«Angel, questo qui ti ha appena chiamato cucciolo!» esclama la ragazza di prima. Perché è così attaccata alla mia ragazza?
«E ha picchiato Dylan!» strilla come se fosse una tragedia.
Oh, si chiamava Dylan.
«Ha iniziato lui.» dice Angel.
«E mi sta bene essere il suo cucciolo.»
«Ma-»
«Justin è il mio ragazzo!» esclama improvvisamente, interrompendola, per poi prendermi a braccetto, con un sorriso sfavillante sul volto. Eppure ha gli occhi lucidi. Quindi è brava anche a nascondere ciò che prova.
«E dovete accettarlo.»
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