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Capitolo 2 Il principe dei gatti

Il giorno dopo, mi risvegliai assonnato, ma non vidi il gattino da nessuna parte.
Perciò mi alzai, preoccupato e iniziai a cercarlo.
<<Sebastian?!...>>
Lo chiamai, agitato, ma mentre lo cercavo; vidi un tavolo fatto a mano, decorato e pieno di fiori, con una tovaglia fatta a mano e una sedia di legno.
<<Ma che->>
Cercai di dire, ma improvvisamente mi bloccai; vedendo Sebastian sul tavolo, che mi guardava.
Rimasi scioccato e mi avvicinai a lui, confuso.
<<Sebastian... Ciao...>>
Dissi e il gatto mi sorrise e sbiancai.
Ridacchiai confuso e dissi:
<<Hai un bel sorriso...>>
"SBAGLIO, O IL GATTO A SORRISO A TRENTADUE DENTI?!..."
Pensai, un po' pallido al pensiero; per poi riguardare il gattino.
<<Dimmi ... Sai chi ha fatto tutto questo?...>>
Gli chiesi, confuso e Sebastian alzò la zampa ed indicò sé stesso.
Sbiancai ancora di più, non potendo credere ai miei occhi.
<<C-COSA?!...>>
Urlai, ma Sebastian mi indicò la sedia e prese il menù con la bocca.
Ridacchiai, confuso e pallido in volto; cercando di trovare una spiegazione logica a tutto questo.
<<C-Certo, che sei molto bravo... Sebastian...>>
Dissi, facendo un sorriso ironico e pensai :
"MA CHE STAI DICENDO?! NON PUOI REALMENTE PENSARE, CHE È STATO IL GATTO A FARE TUTTO QUESTO!
E POI QUANDO L'HA FATTO?! DI NOTTE?!"
Mi rimproverai, mentalmente, non volendo credere, che il gatto potesse fare qualcosa del genere.
Perciò mi voltai e cercai di andarmene, ma improvvisamente, una polvere magica e brillantinata; mi trascinò nella sedia.
Sbiancai ancora di più e vidi che il gattino, continuava a sorridermi; tenendo con la bocca, un menù ricamato di fiori.
Improvvisamente me lo passò e vidi delle fatine che iniziarono a danzare.
Non riuscendo a parlare dallo shock, cercai di concentrarmi sul menù e vidi che c'erano scritti cibi prelibati.
"Non possono esserci davvero... Vabbè... Farò finta che ci sono."
Pensai, per poi sorridere al gattino e indicare un pollo arrosto.
"Dubito seriamente, che me lo darà"
Pensai, ridendo mentalmente, ma improvvisamente, vidi il gatto schioccare le dita e mi spuntarono : un pollo arrosto, delle posate, un po' di patate al forno e un tovagliolo al collo.
Sbiancai, non potendo credere ai miei occhi.
<<N-non è possibile...>>
Dissi, ma improvvisamente le fatine si avvicinarono e dissero:
<<Si che è possibile! Piacere, noi siamo le fate protettrici, del principe dei gatti>>
A quel punto, vidi Sebastian, che sorrise in modo altezzoso; mettendosi molto dritto.
<<I-il principe dei gatti?...>>
Chiesi e loro mi sorrisero e dissero:
<<Esattamente! Tuttavia, lui sarà il tuo protettore; poiché tu ne hai di bisogno.>>
A quel punto, rimasi confuso; ma cercai ugualmente di sorridere.
<<C-capisco...>>
Risposi, per poi iniziare a mangiare, per capire se fosse un sogno o no e rimasi sorpreso del fatto che non solo non era un sogno; ma il cibo era anche spettacolare!
Perciò mi si illuminarono gli occhi, felicissimo.
<<Ma... è buonissimo!>>
Esclamai, per poi continuare a mangiare e finii tutto in un sol boccone; con la bava alla bocca.
''Non ci credo! e il pollo più buono che abbia mai mangiato in tutta la mia vita e la cosa soprendente è... Che non è un sogno!''
Pensai, felicissimo e entusiasta, mentre le fatine ridacchiarono.
<<Wow Luke... Vedo che hai tanta fame>>
Dissero ridacchiando ed io scoppiai a ridere, imbarazzato.
<<Beh... Grazie del pranzo, sua maestà e fatine>>
Dissi divertito e Sebastian e le fatine sorrisero, felici che il pranzo sia stato di mio gradimento.
Improvvisamente mi stiracchiai e iniziai a rilassarmi sulla sedia.
<<Sono contento che sei felice, padroncino...>>
Disse Sebastian ed io spalancai gli occhi, stando quasi per cadere dalla sedia per lo shock.
''Ma...ma... LUI HA PARLATO!...''
Pensai, sconvolto e sorpreso, per poi schiarirmi la voce e cercai di sorridere.
<<Beh... T-Ti ringrazio Sebastian...  Sai... è strano che da quando sono andato a sbattere con la macchina, la mia vita è diventata così surreale; non è che->>
Cercai di parlare ma Sebastian poggiò una zampina sulla mia bocca per zittirmi.
<<Luke... La magia è sempre esistita...
Hai ragione... è strano vedere un gatto che parla, ma... Prima non ero così..>>
Disse il gattino, per poi togliere la zampina e abbassare lo sguardo e in quel momento mi intenereii.
<<Che... intendi dire?...>>
Gli chiesi preoccupato e lui sospirò, per poi iniziare a parlare.
<<Inizialmente, io non ero un gatto, ma un kitten...
Avevo una fidanzata al mio fianco e dei genitori affettuosi.
Un giorno, però, ignorando i miei doveri da principe, andai a giocare con delle fate; pensando che fosse una buona cosa.
Tuttavia, non sapevo che le fate buone, fossero le più saggie che esistano al mondo.
E tutto questo, perchè non studiavo, sennò l'avrei saputo fin da subito...
Così, appena arrivai distante dal castello, mostrarono il loro vero aspetto e scoprii che erano delle fate oscure.
Mi spaventai tantissimo, cercando di restare calmo, ma esse mi fecero un incantesimo e dissero:
''Se aiuterai una persona che ne ha di bisogno, diventando il suo protettore, tornerai ad essere un kitten.
In caso contrario, resterai un gatto a vita. ''
Perciò, io sono il tuo protettore e ti dovrò aiutare>>
Disse il gatto e rimasi scioccato, ma poi feci un'espressione di disprezzo e rabbia.
<<Tu mi hai fatto venire qui, per i tuoi scopi?!>>
Gli chiesi, arrabbiato e lui sbiancò.
<<Beh, sai com'è... Ci aiutiamo a vicenda>>
Disse sforzando un sorriso, ma io cercai di andarmene; troppo offeso e pensai:
''Certo... Era troppo bello, che qualcuno mi volesse bene davvero...''
<<No, aspetta!>>
Esclamò il gatto, per poi fermarmi con la magia e teletrasportarsi dinanzi a me.
<<Ti prego, non andartene! Io ho bisogno di te!>>
Esclamò e così sospirai e roteai gli occhi.
<<Molto bene, vostra altezza... Ti aiuterò, ma ad una condizione>>
Dissi e il gattino iniziò a pregarmi.
<<Farò qualunque cosa!>>
Esclamò ed io feci un sorrisetto sfavaldo e dissi:
<<Dovrai farmi pranzo e cena tutti i giorni e dovrai farmi i massaggi ovunque>>
A quel punto, il gatto rabbrividì e fece un'espressione disgustata.
<<Bleah!>>
Esclamò ed io scoppiai a ridere e dissi:
<<O questo o me ne vado>>
A quel punto il gatto sbuffò e guardò altrove, seccato.
<<Va bene, ma ora vado a dormire..>>
Disse ed io risi soddisfatto, per poi andare a rilassarmi ai piedi di un albero e pensai:

''Chissà che succederà nei giorni successivi...
Spero soltanto, che se questo è un sogno, di non svegliarmi!''

Continua...

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