Alma

Lentamente aprii gli occhi; dapprima la vista era sfocata, le persone presenti nella stanza erano macchie indefinite, poi sbattendo un altro paio di volte le palpebre, riuscii a mettere a fuoco.

Per un momento pensai che fossi morta, ma quando le labbra di Alex si unirono alle mie, capii che ero fra i vivi perché aveva suscitato in me tutte quelle emozioni, quelle farfalle che solo lui riusciva a far uscire.

<Sei sveglia!> sussurrò sulle mie labbra ancora incredulo. Gli sorrisi incapace di proferire parola.
Notai come i suoi occhi avevano una tonalità di rosso insediata fra le iridi dei suoi occhi verdi e pensai di non aver mai visto, in tutta la mia vita, un uomo diventare così fragile per me; forse lo sarebbe diventato papà se solo fosse stato qui.

Poi fu il momento delle due gemelle che, scherzosamente, dissero di non provarci mai più e infine Sabrina con Federico i quali erano contenti di avermi ancora fra loro.
Notai, forse per la prima volta, la pancia che stava crescendo velocemente e il suo viso diventare più paffuto ma bello comunque. In quel momento assomigliò alla mia mamma tanto che il solo ricordo mi fece pizzicare gli occhi.

<Ragazzi potete uscire?> disse quest'ultima con un'aria autoritaria.

<Che c'è ora?> aggiunsi io scocciata

<Alma dopodomani ci sarà il funerale di tua madre ad Anzio->

<Voglio andarci!> lei scosse la testa disapprovando <Ci andrò!>

<Al->

<Io ci devo andare!>continuai <È mia madre!> la porta si spalancò e Alex si precipitò da me abbracciandomi <È mia madre!> ripetei disperata.

<Lo so che ti manca... Lo so!> ora anche Alex e Sabrina erano disperati perché sapevano che non potevano competere con la mia testardaggine e perché sapevano che anche a costo di morire o finire in carcere pur di proteggere la mia famiglia.

Ma adesso non si trattava di questo.

Adesso si trattava di dare l'ultimo saluto a mia madre, alla donna che mi ha concepito, che mi ha partorito e vista crescere.

Si trattava solo di questo! Solo di questo! Io volevo salutarla per l'ultima volta cazzo!