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Alma

Per un momento pensai che avesse un'altra e che per lui fossi soltanto un gioco, ma non era così: quei vestiti erano di sua sorella. Decisi di indossare un abito nero corto, le maniche a tre quarti ricamate in pizzo, lasciai i capelli sciolti e misi solo un filo di rossetto.

Arrivammo a San Candido un'ora e un quarto dopo; i suoi abitavano in una villa interamente bianca in stile americano.
Da un imponente cancello nero si accedeva al lungo viale illuminato da piccoli lampioni, dando l'aria di essere in un film romantico, Alexander parcheggiò proprio davanti alla scalinata bianca per poi prendermi la mano e salire insieme.
A sinistra dell'entrata si trovava un ampio e spazioso salone, un divano a penisola era stato sistemato facendolo combaciare con la parete e al centro si a trovava un tavolino di legno scuro mentre sulla parete opposta c'era un camino acceso che faceva brillare il marmo attorno.

Scoppiai a ridere quando Alexander si ritrovò per terra a causa della sorella e, diamine, erano identici: stessi occhi, stesso riccio di capelli, stesso viso.
Mi sarebbe piaciuto avere un fratellino, ma ahimè ora non era possibile.
I suoi genitori arrivarono poco dopo e una volta fatte le presentazioni, ci sedemmo al tavolo già apparecchiato impeccabilmente con delle candele accese nel mezzo.

<Sai, ti sta benissimo il mio vestito!> esclamò Angela poco prima che arrivasse il primo <È tutto tuo>

<No... Ma...> provai a ribattere, ma lei mi interruppe insistendo finché non cedetti <Grazie>
Sentivo il suo sguardo addosso e le mie guance che si scaldavano, poi la sua mano scese sotto al tavolo cercando la mia e provocandomi tanti piccoli brividi nella parte di coscia scoperta. Qualche istante più tardi, Maria fece capolino nella stanza con in mano il mio cellulare che squillava <Scusate> dissi alzandomi e uscii fuori di casa, non volevo che ascoltassero la conversazione.

<Come stai?> chiese l'uomo dall'altro capo del telefono

<Secondo te? I giornalisti mi hanno trovato... Cosa dicono gli altri? Hanno trovato pure loro?> percepivo un nodo allo stomaco e se ne stava formando uno anche alla gola

<Alcuni, non tutti. Si sente la vostra mancanza ad Anzio.> sentivo gli occhi bruciare e il labbro inferiore tremare <Mi raccomando non una parola con nessuno, almeno finché non conosciamo ogni dettaglio.> mi limitai ad annuire come se potesse vedermi e riattaccai. Appoggiai le mani sul cofano della sua auto provando a respirare profondamente, ma non riuscii a fermare le lacrime che iniziarono a scorrere incontrollate.





Spazio autrice

Hello, ecco a voi l'undicesimo capitolo. Chi sarà mai questo uomo misterioso?

Questo è il vestito che indossa Alma.

Buona serata

~Vale~

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