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Capitolo 60

Pov Jacob

Usciamo dal dormitorio femminile e Nick tira fuori un sospiro.

<<Rebecca, dove sono le altre?>> chiede Nick sollevandole il viso dal mento.
Sta ancora piangendo.
<<Io-io ero sola. Loro, ehm..erano rimaste sulla panchina.>> dice singhiozzando e con le lacrime che le rigano il volto.

La abbraccio forte e sento gli occhi bruciare, ma non posso piangere. Il fatto è che mi sento così in colpa.. Mio fratello non doveva toccarla.
Alzo lo sguardo al cielo ed è scuro, sono già le 18.

Sento Rebecca singhiozzare contro il mio petto e le mie lacrime minacciano di uscire.
'Scusa' sussurro sul suo capo.
Alza il viso verso il mio e mi guarda.
Se mi vuole tirare uno schiaffo o prendermi a pugni, sono pronto.

<<Perché?>> dice soltanto, asciugandosi le lacrime.
<<Come perché, è colpa mia se è successo tutto questo.>> rispondo cercando di non guardarla negli occhi.
<<Non è vero.>> risponde abbracciandomi.
<<Rebecca se..>> appoggio la fronte contro la sua è cerco di parlarle ma mi interrompe.
<<Basta, andiamo al dormitorio.>> sussurra vicino alle mie labbra.
Annuisco mentalmente e cominciamo a camminare verso il dormitorio.
<<Ragazzi, io vado a cercare Vanessa e Geraldine adesso.>> dice Nick dopo aversi accompagnati fino al nostro appartamento.
<<Va bene, grazie Nick, davvero. Senza te non so cosa sarebbe accaduto.>> dico abbracciandolo.
<<Avevo promesso che ci sarei sempre stato, ricordi?>> mi chiede, sorridendo.
Ricambio il sorriso e poi Rebecca lo abbraccia.
<<Grazie.>> dice lasciandogli un bacio sulla guancia, che non mi fa molto piacere.

Entriamo nella camera e vedo Rebecca andare verso il bagno.

Pov Rebecca.

Appena entriamo nell'appartamento vado subito verso il bagno, tolgo la maglietta che si è sporcata di sangue e mi disinfetto le ferite, per fortuna sono superficiali però mi bruciano.
Con la coda dell'occhio sinistro vedo Jacob appoggiato allo stipite della porta.

<<Vieni qua.>> lo chiamo.
Si avvicina a me e appoggio un pezzo di cotone con dell'acqua ossigenata sul suo zigomo.
<<Non mi esce tanto sangue, basta.>> si lamenta.
Odia l'acqua ossigenata.
<<Mi passi quell'asciugamani?>> gli chiedo indicando un'asciugamani pulita.
Mi sciacquo il collo con un po' d'acqua e poi lo asciugo.
<<Ti fanno male?>> mi chiede d'un tratto.
<<Non tanto.>> rispondo ricominciando a strofinare il collo con della carta bagnata.
<<Allora perché continui a strofinare e disinfettare?>> mi chiede ridacchiando.
<<Perché non voglio trovare segni di tuo fratello domani mattina.>> dico.
A queste parole sbianca e si avvicina, si posiziona davanti a me e mi gira il viso per guardarmi il collo.
<<Quando te l'ha fatto.>> dice serrando la mascella.
<<È così importante?>> domando nervosa.
<<Si.>> risponde.
<<Mentre mi stava portando al dormitorio, mi ha sbattuta al muro e mi ha detto che se non fossi stata ferma ti avrebbe ucciso.>> dico guardandolo negli occhi.

Esce dal bagno sbattendo la porta e lo seguo.

<<Domani non ci sarà più.>> sussurro abbracciandolo.
Mi bacia e comincia a giocare con l'elastico del mio reggiseno.
<<Jake, ora no.>> dico spostandogli le mani sui miei fianchi.
<<Ti prego.>> sussurra dandomi un piccolo morso sul labbro inferiore.

Fa scendere la mani sul mio sedere e poi mi solleva. Mi appoggia al muro per avere più equilibrio e continua a baciarmi.
Spinge il suo bacino contro il mio e mi sfugge un gemito, che viene soffocato dalle sue labbra contro le mie.

<<Jake.>> sussurro cercando di fermarlo.
<<Ti prego.>> mi implora.
<<Amore, ora no.>> rispondo scendendo a terra.
Mi blocca mettendo le braccia ai lati della mia testa e mi bacia. Cerco di resistere alle sue labbra ma mi riesce impossibile.
<<Jake.>> dico tra un bacio e l'altro.
<<Mh.>> mugugna.
<<Devo-devo andare in bagno.>> dico per andarmene.
<<Va bene.>> risponde spostandosi.

Entro nel bagno e chiudo a chiave, mi metto di fronte allo specchio e mi guardo.

Jacob, no.

Ripetevo nella mia mente, non riesco a dire di no a Jacob, mi riesce così difficile..
Se voglio allontanarmi da lui e mi bacia io non riesco più a muovermi, è come se non capissi più niente.

Scaccio questi pensieri dalla mente e vedo che ho una marea di messaggi da Geraldine e Vanessa che mi scrivono come sto. Decido di non visualizzare e rispondere più tardi, magari le chiamo.
Apro la porta del bagno, dato che sono qui dentro da ormai 8 minuti, e Jacob arriva subito per baciarmi, però riesco a staccarlo.

<<Scusa Jacob, non ne ho proprio voglia. Sono molto stanca.>> dico sospirando.
<<Va bene, che vuoi fare?>> mi chiede.

Rimane fermo di fronte a me ma i suoi occhi vagano per il mio corpo.

<<Film e pizza?>> chiedo.
<<D'accordo.>> risponde sorridendo e sedendosi sul divano.
<<Ti ricordi la prima volta in cui abbiamo mangiato la pizza insieme?>> gli domando sorridendo e andando a sedermi sul bracciolo del divano.
<<Si, eri bellissima. Ti eri addormentata su di me.>> risponde provando a trattenere un sorriso.

Flashback:
<<Che guardiamo?>> chiede.
<<Non lo so, sfoglia i canali.>> dico aprendo il cartone della mia pizza.
<<Abbiamo la TV collegata a internet, scegli un film.>> dice aprendo anche il suo cartone.
<<Mh..colpa delle stelle?>> chiedo speranzosa, sgranando gli occhi e fissandolo.
<<Che paalleee!>> esclama.
<<Ti preeego.>> dico implorandolo.
<<Eh va bene. Solo per farmi perdonare.>> dice infine.
Faccio un sorriso soddisfatto e addento la prima fetta di pizza.
Dopo circa 20 minuti finisco la pizza. Ad un certo punto del film, verso la fine, quando lui in macchina si sente male, scoppio in lacrime e prendo un fazzoletto dal pacchetto che avevo preparato all'inizio del film. Sento la sua risata interrompere il mio momento di tristezza.
<<Perché ridi?>> chieso confusa, con le lacrime che continuavano a rigare il mio volto.
<<Perché è un film. Non puoi piangere per un film.>> dice indicando la TV e poi le mie lacrime.
<<Ma..okay, però..non lo so, mi dispiace, mi commuovo. Sono cose che possono succedere. Sono sensibile.>> dico cercando di giustificarmi.
<<Ti consolo io?>> mi chiede con un sorriso perverso stampato in faccia.
Gli faccio una linguaccia.
<<Dai, vieni qua.>> dice aprendo le braccia, adesso con un sorriso tenero.
Mi lascio abbracciare e mi appoggio al suo petto. Le palpebre iniziano a farsi pesanti, finché non mi addormento del tutto.
Fine flashback.

<<Ordino la pizza da Nando's, okay?>> mi chiede Jacob, facendomi tornare con i piedi per  terra.
<<Mh? Eh, sì. Va bene.>> rispondo un po' confusa, alzandomi dal divano.
<<Eh, okay.>> dice incerto, andando in cucina per prendere il telefono fisso.
<<Io vado a mettermi un pigiama, sto scomoda.>> dico andando verso camera mia.

Entro in camera mia, mi spoglio e mi metto un pigiama, però continuò ad avere freddo.
Prendo un pantalone di tuta felpato e lo metto al posto di quello del pigiama.
Vado in bagno, mi tolgo il poco mascara che avevo messo sta mattina, mi sciacquo la faccia ed esco.

<<Hai chiamato?>> chiedo a Jacob, uscendo dal bagno.
<<Non hanno risposto, ora riprovo. Tu che pizza vuoi?>> mi chiede.
<<Norma e patatine.>> rispondo.
<<Va bene.>> risponde alzandosi dal divano e andando in cucina per provare a chiamare Nando's.

Lo seguo e prendo un bicchiere dal mobile bianco che c'è sopra il lavandino, apro il frigo e mi verso un po' d'acqua.

<<Tu hai sete?>> gli chiedo prima di posare l'acqua.
<<No grazie, mi passeresti la birra?>> mi domanda.
<<Heineken o Tennent's?>> chiedo.
<<Tennent's.>> risponde allungando il braccio verso di me.

Bevo l'acqua che mi sono versata prima e contemporaneamente poso l'acqua nel frigo e prendo la birra.

<<Hai preso la super.>> affermo.
<<Grazie.>> dice prendendola.
<<Di nulla.>> rispondo andando sul divano.

Accendo la TV e guardo i film che inizieranno alle 21, niente di che, forse cercheremo con internet.
Sento parlare Jacob e mi giro verso la cucina, sta ordinando le pizze.
Mi alzo e vado verso di lui, la birra è quasi finita.

<<Grazie, buonasera.>> dice Jacob riattaccando il telefono.
<<Me ne dai un po'?>> gli chiedo.
<<Va bene.>> risponde passandomi la Tennent's.

Non voglio che beve troppo, la Tennent's Super è pesante. A me non piace la birra ma non gliel'ho mai detto, così quando voglio che smette di bere ho una scusa per prendergliela, se dovessi dirgli che non mi va che beve gli darebbe solo fastidio.

<<L'hai finita.>> afferma guardandomi storto.

Faccio spallucce e bevo un bicchiere d'acqua per togliermi il sapore.

<<Jake io non so come si cerca su internet con la TV, puoi farlo tu? I film che inizieranno più tardi sono brutti.>> dico lasciandomi cadere sul divano.
<<Va bene, ma 'colpa delle stelle' non me lo guardo.>> risponde lanciandomi un'occhiataccia.
<<Se prometto di non mettermi a piangere?>> domando facendo il labbruccio.
<<Non promettere cose che non puoi mantenere.>> risponde ridendo.
Sbuffo e penso a un altro film.
<<Titanic!>> esclamo.
<<Mai.>> risponde ridendo.
<<Scrivimi ancora?>> chiedo speranzosa.
<<Accettabile.>> risponde.

Guardo l'ora e vedo che sono le 20:30, mi appoggio al morbido cuscino del divano e mi si chiudono le palpebre.

<<Lui non ti merita.>> dice quell'essere schifoso, avvicinandosi a me.
<<Non ti farò male, prometto.>> continua, con un sorriso falso stampato in faccia.
Le lacrime continuando a uscire ininterrottamente dai miei occhi, non voglio che si avvicini a me, tantomeno a Jacob.
<<Ei, non devi piangere.>> dice sbattendomi ad un muro nel retro del dormitorio femminile.
<<Dylan, ti prego, smettila.>> dico cercando di non piangere.
Lui mi ignora e appoggia le labbra sul mio collo, lasciando saliva e succhiando violentemente e mordicchiando la pelle del mio collo.
<<Basta, per favore.>> cerco di farlo smetterei.
<<Adesso può bastare.>> dice dopo aver lasciato un segno evidente.
Mi stacco dal muro correndo per scappare ma mi afferra dal braccio e lo gira facendomi male.
<<Ti ho già detto di non scappare.>> dice stringendo ancora di più la presa sul mio polso.
<<S-si.>> dico cadendo a terra.
Mi fa alzare di forza e quando mi oppongo per entrare nel dormitorio mi tira uno schiaffo.
Va verso la camera di Geraldine, dove dice che si trova Jacob, e mi punta il coltello verso il collo prima di entrare...
[...]

<<Rebecca.>> sento la voce di Jacob ma ho gli occhi ancora chiusi.
<<Rebecca!>> esclama scuotendomi.
<<Scusa, stavo dormendo.>> dico cercando di sembrare calma, non voglio raccontargli l'incubo che ho appena fatto.
<<Stavi piangendo.>> dice.
<<Vero?>> faccio finta di niente.
Mi asciugo le guance e vedo che mi guarda.
<<Che sognavi?>> mi chiede.
<<Nulla, non me lo ricordo.>> faccio spallucce.
<<Mh, va bene.>> risponde non credendoci del tutto.

Suona il campanello e va ad aprire. Sono arrivate le pizze.

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Ecco a voi anche il 60° capitolo!
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