Capitolo 44
Pov Rebecca
Sono le 23 e siamo appena arrivati a Parigi, qui è tutto bellissimo, alloggiamo all'hotel d'Aubusson, quest'albergo è lussuosissimo, forse anche troppo, non mi sento neanche tanto a mio agio.
Nella mia famiglia certamente non sono mai mancati soldi, ma di solito, quando andavamo tutti insieme in vacanza, sceglievamo alberghi più economici, non dico scarsi, ma più economici, dato che siamo 4 e a volte ci portavamo anche la nonna.
<<Rebecca, ci sei?>> la voce di Jacob mi riporta alla realtà.
<<Ehm? Si? Dimmi.>> dico sbattendo le palpebre, confusa.
<<Mlle William, lui demander de me donner ses bagages, vous trouverez vos bagages dans votre chambre prochainement.>> dice il facchino, sorridendomi.
<<Dice di dargli il tuo bagaglio, te lo farà trovare tra poco in camera.>> mi traduce Jacob, anche se non ne ho bisogno.
<<Certain monsieur, je vous remercie beaucoup.>> lo ringrazio, ricambiando il sorriso.
<<Parli francese?>> mi chiede Jacob, entrando nell'ascensore.
<<Un po'.>> faccio spallucce.
<<Camera 322.>> dice Jacob, facendosi roteare le chiavi sulla mano.
Entriamo in camera e le nostre valige sono già dentro. Questa è magia oscura.
Osservo la camera ed è molto bella e spaziosa:
C'è un letto matrimoniale che sembra comodissimo, un armadio molto grande, un televisore di fronte a due divani che formano un piccolo salone, un balcone da cui posso ammirare la bellezza di Parigi, un bagno con doccia e vasca e in più abbiamo una sauna privata.
Quest'albergo è magnifico.
<<Sono stanchissimo.>> dice Jacob, lasciandosi cadere sul letto.
<<Che ore sono?>> gli chiedo stendendomi vicino a lui.
<<Mezzanotte.>> risponde abbracciandomi e dandomi un bacio tra i capelli.
<<24 ore e sarai un 20enne!>> esclamo.
<<Mi sa che stai diventando vecchio, forse dovrei lasciarti.>> aggiungo subito dopo, facendo spallucce.
Jacob ride e poi mi bacia.
Dio, quanto è bella la sua risata.
<<E tu invece resti la mia piccola 18enne, a luglio mancano ancora 7 mesi.>> dice baciandomi:
<<Non sono piccola, sei tu vecchio.>> dico mordendogli il labbro inferiore.
<<Piccola, non addormentarti con i jeans.>> dice Jacob scuotendomi un po', appena vede che sto per addormentarmi.
Annuisco e cerco il pigiama nella valigia, per poi metterlo. La stessa cosa fa lui.
Mi sveglio con il dolce accento francese di Jacob, sta parando al telefono, guardo l'ora e sono le 10.
<<Pouvez-vous me dire ce qui est sur le menu?>>
<<Sto ordinando la colazione, cosa vuoi?>> mi chiede Jacob.
<<Cosa c'è?>> rispondo.
<<Croissants, confiture, jus d'orange, jus de fruit, pain..>> stava ripetendo ciò che gli dicevano.
<<Cornetto con la marmellata e il succo d'arancia.>> dico stiracchiandosi.
<<Deux croissants avec de la confiture et deux jus d'orange. Numéro de chambre 322.>> dice Jacob al telefono.
<<Merci d'avance, bonjour.>> aggiunge poi, per riattaccare.
<<Buongiorno.>> dice Jacob con un sorrisone.
<<Giorno.>> rispondo dandogli un bacio.
<<Che si fa oggi?>> mi chiede mentre mi bacia sul collo.
<<Io voglio vedere la Torre Eiffel!>> esclamo come una bambina felice, a cui è appena stato proposto di andare al parco giochi.
<<Perfetto, anche io. E che ne dici di andare a Disneyland domani?>> risponde.
<<Sarebbe fantastico!>> esclamo abbracciandolo e provocando una risata da parte sua.
<<Bonjour monsieur.>> dice Jacob, aprendo la porta al cameriere.
<<Bonjour madame et monsieur,
comment êtes-vous? avez-vous bien dormi?>> ci chiede il cameriere.
<<Oui bien sûr, nous avons très bien dormi, cet hôtel est fantastique.>> dico sorridendogli.
<<Je suis heureux.>> risponde cordialmente, appoggiando la colazione su un tavolino.
<<Au revoir.>> dice prima di uscire dalla camera.
Appena finiamo la colazione ci laviamo e vestiamo, mi metto un pantalone a palazzo nero, le super star e una maglietta bianca, mentre Jacob ha un Jeans e una camicia.
<<Au revoir!>> diciamo all'unisono uscendo dall'albergo.
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Sono finalmente arrivati a Parigi!!
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