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Capitolo 25

Pov Rebecca

Entriamo nella discoteca e, mentre i ragazzi vanno a sedersi sui divanetti del privè, noi ragazze ci buttiamo in pista.
Andiamo in mezzo alla pista e incominciamo a ballare, amo ballare.
Dopo un po' decido di prendere un cocktail e Simona mi accompagna.

<<Simo! Mono sorso?!>> urlo con un sorriso stampato in faccia, tenendo stretto il mio angelo azzurro.
Mi guarda con complicità e inizio il conto alla rovescia.
<<3..2..1..via!>> sussurro alla mia amica.
Immergiamo le nostre due cannucce nel bicchiere e cominciamo a bere.
Non ci stacchiamo dalla cannuccia finché non finiamo il drink.
Una volta finito, prendo un respiro e già mi gira un po' la testa, sono brilla, sento la musica più forte, le luci sono diventate di più e mi fanno confondere, torniamo in mezzo alla pista e continuiamo a scatenarci al ritmo di musica.

<<C'è un ragazzo che ti balla dietro.>> mi dice Simona all'orecchio, tirandomi a se.
Mi gira per farmelo vedere e lo guardo per un millesimo di secondo.
Che figura di merda.
Continuo a ballare facendo finta di niente, per non dargli troppa importanza, sperando che se ne vada.
Dopo poco Simona mi rigira e il ragazzo mi prende dai fianchi tirandomi a sè.

Ora che faccio? Non mi sono mai trovata in una situazione del genere.

Penso di ballarci per qualche minuto così magari poi mi lascia in pace.
Mi fa qualche domanda e poi comincia a strofinarmi le mani sulla schiena, questa situazione inizia a darmi fastidio.
Mimo con la bocca 'aiutami' a Simona, ma non riesce a vedermi perché il ragazzo è più alto di me e mi copre. Quando sta per toccarmi il sedere lo spingo definitivamente via.

<<Scusami, devo andare un attimo fuori con le mie amiche.>> dico indicando Simona e le altre.
Annuisce ed esco dalla pista con Simona.
<<Simona ma che cazzo fai! Perché mi hai spinta su quel tizio! Non sapevo che fare!>> le urlo contro.
<<Rebi, pensavo non lo avessi visto quando ti avevo girata la prima volta, perché ci hai ballato?>> mi domanda.
<<Non sapevo che fare, non mi ero mai trovata in una situazione del genere, io la prima volta l'avevo vista, lo stavo ingnorando!>> esclamo, non so perché ma sto entrando in panico, sono molto ansiosa.
<<Rebi scusa, pensavo che lo rifiutassi da subito.>> dice.
<<No, non sapevo come, cercavo di mimarti aiuto ma non mi vedevi. Appena stava per toccarmi il sedere l'ho spinto via. Mi gira un po' la testa.>> dico tutto d'un fiato e tenendomi la testa con le mani.
<<È per le luci, non farci caso. Ritorniamo a ballare?>> mi domanda.

Simona è più grande di me, è più abituata a queste cose.
Annuisco e rientriamo in pista.
Lui, Pasquale, è ancora lì e si rimette dietro di me, tiro un colpetto a Simona e lo caccia.

<<Scusa, puoi levarti?>> gli dice fredda, da sta sera farò anche io così.
Continuiamo a ballare senza problemi, ma mentre stavamo uscendo dalla pista, un ragazzo mi afferra dal fianco, tiene la presa salda su di me, è sicuro ubriaco, ha un angelo azzurro in mano e una canna nell'altra.
Cerco di staccarlo ma non mi molla. Ci prova anche Simona ma non ci riesce.

<<Posso dirti una cosa?>> mi chiede barcollando un po' e avvicinandomi la canna alla bocca.
Annuisco, non apro la bocca perché ho paura che mi ci mette la canna.
<<Allora, posso dirtela?>> mi richiede.
Mi giro più volte in cerca di qualcuno che possa aiutarmi.

Intravedo gli occhi di Jacob e lui corre da me. Si fa largo tra la gente prendendo a gomitate metà pista, arriva e spinge il ragazzo che mi teneva, appena si accorge che è ubriaco fradicio non lo prende a pugni.

<<Tutto bene? Che è successo?>> mi chiede preoccupato.
<<Non voleva lasciarmi..>> dico abbassando lo sguardo.
<<Tranquilla, puoi contare su di me.>> dice alzandomi il viso e sorridendomi.
<<Grazie.>> dico ricambiando il sorriso.
Mi mette una mano dietro la schiena e usciamo, seguiti da Simona, dalla pista.
<<Jake! Vado a prendermi un drink! Vuoi qualcosa?>> grido per farmi sentire.
<<In questo momento no, grazie! Magari poi assaggio un po' del tuo.>> dice facendomi l'occhiolino e sorridendomi.
<<Simo, accompagnami.>> dico poi.

Simona mi accompagna e ordino un
4bianchi fragola. Prendo il mio cocktail dal bancone e, quando stavo per ritornare ai divanetti, sento un urlo.

<<Ei bellezza! Ne vuoi un po'?!>> grida lo stesso ragazzo di prima con un angelo azzurro in mano.
Mi giro subito e me ne vado, ho paura. Mi fa male il fianco, spero solo non mi verrà un livido per colpa di quel coglione.

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Scusatemi per il capitolo molto corto ma non sto molto bene in questo periodo è non so quando potrò aggiornare

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