Ryuu (24)
La campanellina bianca suonò, Ayaka e Noburo rimasero in disparte, osservando il grande drago volare sulle nostre teste.
Quando la sua coda toccò terra, vidi il suo corpo assumere sembianze umane, le sue scaglie diventarono un'armatura maestosa.
Era alto più di Mamoru, ed aveva delle spalle grandi, i suoi capelli erano bianchi come la luce delle stelle, mentre i suoi occhi color ghiaccio.
<<Haru... o Amanda.. cosa preferisci?>> chiese Ryuu fermandosi a poco da me, osservando per un breve istante Ayaka e Noburo.
<<Amanda>> dissi subito con decisione.
Lui sembrò deluso da quella risposta, ma non ci si soffermò a lungo.
<<Ti hanno spiegato perché sei qui?>> mi chiese ulteriormente, indicando Ayaka e Noburo.
<<Sì>> risposi semplicemente, cercavo di ricordare la lista di cose da non fare in sua presenza.
<<Bene, i nostri sospetti erano fondati. C'è qualcuno a cui il tuo ritorno farebbe scomodo... Dobbiamo trovare degli alleati subito>> disse, osservandomi attentamente.
<<Cosa ti hanno detto quei due?>> chiese sospirando, osservandoli male.
<<N-niente!>> esclamai sorpresa, Ayaka e Noburo sghignazzarono.
<<Non mentire... ahhh non ci posso credere, quando crescerete?>> chiese disperato Ryuu, poggiando poi la mano sulla mia testa.
<<Amanda, non so cosa ti hanno detto ma non avere paura di me, altrimenti non avrebbe senso proteggere qualcuno che non nutre fiducia in me>> disse, ed aveva ragione.
Pensai agli insegnamenti di Kuromi, su come vedere i ricordi altrui... Così mi concentrai su Ryuu, e poco dopo mi ritrovai nello stanzino buio della sua mente.
"Avresti potuto chiedere il permesso almeno" la voce di Ryuu fece eco nella stanza, ed io sorrisi... Ce la avevo fatta!
Mi posi una domanda "come ci eravamo conosciuti?".
Vidi me stessa in un prato immenso, ricco di fiori dai mille colori, farfalle che volavano da un fiore all'altro e il cielo lilla, non viola scuro.
<<Da quando sei nata tu, è tutto pieno di colori>> una donna dai lunghi capelli neri mi parlò, i fiori accanto a lei si appassirono, così rimase ferma dov'era.
<<Non dovresti essere qui>> furono le mie parole, indossavo un abito bianco svolazzante e tra i capelli avevo una dalia rosa.
<<Anche io ho diritto a giornate di riposo>> constatò la donna, il suo viso era bianco, cadaverico. I suoi occhi erano neri e sembravano infossati nel viso suo viso scheletrico..
<<So cosa vuoi da me, non è colpa mia ciò che ti è successo>> rispose la vecchia me, osservandola con determinazione.
<<Di colpe ne hai troppe... Ad iniziare da questi insulsi fiori dai mille colori!>> esclamò rabbiosa la donna, si chinò e toccò un mucchio di fiori, facendoli appassire. Il suo tocco fu una vera epidemia, pian piano tutto stava perdendo vita.
La vecchia me sussurrò qualcosa, subito dopo l'epidemia si bloccò, e alcuni fiori ripresero a fiorire.
<<Non puoi togliere a tutti, ciò che è stato tolto a te!>> esclamai, lei sussultò e si fece più cupa.
Sembrava più forte di me, molto più.
<<Tu non dovresti esistere. Sei sbagliata, non dovresti essere qui. Non dovresti e farò in modo che tu sparisca per sempre>> le parole pungenti della donna furono accompagnate da una raffica di vento potente.
Proprio quando vidi me stessa barcollare, dal cielo in lontananza vidi Ryuu sotto forma di drago comparire.
Era magnifico, enorme e dava uno strano senso di pace...
Il drago circondò me stessa, proteggendomi dal vento.
<<E tu chi saresti?>> chiese in modo acido la donna, indietreggiando un po'.
<<Nessuno>> rispose il drago, che ben presto prese le sue sembianze umane.
<<Non dovresti difendere lei, ma me! Io vi sono madre>> esclamò lei, dando segni di pura follia.
<<Hai perso il senno, non posso permetterti di farle del male. Il mondo umano ha bisogno di lei>> disse Ryuu, riferendosi a me.
<<Io li voglio tutti morti>> rispose questa, pronunciando la sua sentenza.
<<Non vincerai la sfida, lo sai>> rispose Ryuu, e la donna urlò disperata.
<<Tornerò>> esclamò, sparendo poi nel nulla.
Ryuu si voltò verso di me, osservando i miei capelli scompigliati e la dalia in essi.
<<Grazie, ma non avevo bisogno della tua protezione>> disse la vecchia me, scuotendo l'abito con orgoglio.
<<Questa è bella>> rispose Ryuu, iniziando a seguirmi mentre mi allontanavo.
<<La avrei mandata via da sola>> risposi, ed io sorrisi dentro di me... ero sempre stata ostinata.
<<Sì, forse... Ma non potrai farlo sempre>> commentò Ryuu, saltellandomi attorno.
Mi voltai nervosa, osservandolo come se fosse pazzo.
<<Come posso aiutarti?>> chiesi, non immaginavo che Ryuu fosse un tipo così allegro ed esuberante.
<<Mi annoio, da troppo tempo. Il mio acerrimo nemico è stato persino catturato dal consiglio, ora davvero non ho nulla da fare... così ho pensato... perchè non proteggere una bella ragazza?>> disse sfacciatamente, con un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
<<Tu sei fuori di testa!>> esclamai, voltandomi e iniziando a correre via di lì.
Ryuu sorrise, si trasformò in drago e bloccò ogni mia via di fuga.
<<Sali su di me>> disse, mentre il suo corpo mi teneva in trappola.
<<No>> dissi, sbuffando.
<<Sali, ti farò cambiare idea>> continuò, la vecchia me si rassegnò, salendo sul drago e stringendosi forte.
Ryuu iniziò a salire nel cielo viola, più salivamo e più il mondo degli spiriti sembrava piccolo e lontano. Era uno spettacolo unico, le terre cambiavano colore, da posti colorati e allegri ad altri cupi e privi di vita... C'erano laghi, fiumi e foreste.
Il vero spettacolo però, fu vedere le stelle diventare ciò che erano davvero... Kami.
Numerose Dee e Dei viaggiavano nel cielo, circondati da un bagliore che toglieva il fiato. Perchè io non potevo farlo?
<<Ho sempre sognato di salire qui su>> disse la me del passato, con ogni sognanti.
<<Potrai farlo quando vorrai con me>> disse Ryuu, levandosi ancora più in alto.
Non risposi, ma vidi un sorriso comparire sul mio volto.
<<Potrò completarti, darti la parte dei poteri che ti manca... Offrirti protezione>> continuò il drago.
Quando superammo persino i kami che volavano, arrivammo in un punto in cui tutto diveniva bluastro, e delle piccole sfere di luce rimanevano sospese in aria.
<<Dove siamo?>> chiese la me del passato. Ryuu scosse il suo corpo, facendomi cadere nel vuoto.
Per mia sorpresa, vidi il mio corpo fluttuare tra una luce e l'altra.
<<È un posto speciale>> disse Ryuu, assumendo le sembianze di ragazzo e afferrando la mano della vecchia me.
<<Ti piace?>> mi chiese, con occhi pieni di luce e allegria.
La visione finì, e presto mi ritrovai nel mio corpo nel presente, con un grande mal di testa.
<<Non ti posso lasciare sola due secondi!>> la voce di Mamoru mi sorprese, quando aprii gli occhi lo vidi stringermi fra le sue braccia e minacciare Ryuu con lo sguardo.
<<Non dovresti essere qui!>> disse Ryuu spazientito, Ayaka e Noburo si guardavano attorno preoccupati.
<<Mamoru... MA SEI IMPAZZITO?>> urlai io, tirandogli uno schiaffo e liberandomi dalla presa. Davvero, lo avrei ucciso.
Lui mi guardò sorpreso, come se ferito dritto all'orgoglio.
<<Ama... Amanda>> sussurrò incredulo, così come il resto dei miei famigli fece.
<<Potresti morire! Se ti dovessero scoprire...>> dissi disperata, iniziando a tremare. Non poteva aspettare bello e buono al tempio?
<<Anche tu potresti morire, credi che sarei in grado di starmene con quel vecchiaccio di Hiro al tempio?>> chiese lui seccato, avanzando verso di me con rabbia.
<<Okay, ora basta voi due>> Ryuu ci separò, quando però la sua mano toccò il petto di Mamoru, questo lo linciò con lo sguardo.
<<Non mi toccare>> ringhiò Mamoru, le sue pupille da tonde divennero sottili, così come la sua iride si colorò di giallo intenso.
<<Sappiamo benissimo che vincerebbe tra me e te>> disse Ryuu, iniziando a perdere le staffe.
<<Oooookay, basta>> Noburo tirò a sé Mamoru, mentre Ayaka fece lo stesso con Ryuu.
<<Non è il momento di litigare tra di noi, abbiamo altri nemici al momento>> disse Ayaka, cercando di far ragionare i due.
<<Non è pronta, deve tornare al tempio e allenarsi prima di viaggiare nei vari regni>> disse Mamoru, spingendo via Noburo.
<<Su questo concordo, se solo mi lasciassi finire di parlare brutta testa di..>> Ryuu iniziò ad imprecare verso Mamoru, di nuovo ci fu il bisogno di allontanarli.
<<Amanda, sarà meglio che tu e Mamoru andiate via. Ne riparliamo>> disse Noburo, stanco e nervoso quasi più dei due che si insultavano.
Presi la mano di Mamoru, che senza pensarci due volte mi riportò al tempio. Il passaggio era tra due alberi, sembrava non esserci nulla, ma se visto per bene l'aria sembrava più spessa in quel punto, e più luminosa.
Una volta al tempio, vidi Toru con una borsa di ghiaccio in testa, Kuromi che lo guardava preoccupata e Hiro e Sawako che ci guardavano in malo modo.
<<Tu, tu!>> Sawako urlò furiosa a Mamoru che di tutta risposta si tappò le orecchie.
<<Cosa è successo?>> chiesi a Toru, avvicinandomi.
<<Mi ha colpito in testa>> disse sorridendo, Kuromi non disse una parola.
<<Vuoi metter nei guai tutti noi un'altra volta?>> chiese Hiro a Mamoru, accidenti. Era bravo a farsi odiare da tutti.
<<Sì, esatto brutto vecchio. Non mi importa di che fine fa il tuo vecchio culo pieno di rughe, mi importa solo di...>> <<Mamoru!>> lo ripresi spazientita, si stava comportando da vero bambino capriccioso.
<<Loro non capiscono quanto sia pericolosa per te Lei>> disse Mamoru, e tutti si zittirono.
Toru soprattutto sembrò sbiancare... si riferiva a quella donna cadaverica?
<<C'erano Ryuu e Noburo con lei>> disse Sawako, interrompendo il silenzio.
<<Io e Mamoru siamo stati al suo servizio per anni, nemmeno loro avrebbero potuto far molto>> disse Toru sbuffando, togliendo il pacco di ghiaccio dalla sua testa.
<<Per quanto odio ammetterlo, Mamoru ha fatto la cosa giusta>> disse Kuromi, osservando la ferita di Toru.
<<Grazie>> disse Mamoru, rivolgendo poi uno sguardo deluso a me, e andando via. Sospirai, forse non ero stata molto carina nei suoi confronti.
<<Ora fa pure l'offeso>> commentò Sawako, mentre io gli corsi dietro.
Stavamo scendendo le scale del tempio, cercai di correre per raggiungerlo in fretta ma era difficile da quei gradini.
<<Mamoru, aspetta>> dissi cercando di farlo fermare, ma lui non si voltò nemmeno una volta.
<<Accidenti ho detto di aspettare!>> urlai furiosa, lui di bloccò di colpo un gradino più in basso di me, facendomi andare a sbattere contro le sue spalle.
Si voltò, e con rabbia afferrò il mio viso, mentre con l'altra mano mi spinse a sé dalla schiena.
<<Non ti fidi di me?>> mi chiese spazientito.
<<Mi fido di te>> risposi a mia volta nervosa.
<<Quindi perché non mi ringrazi invece di urlarmi contro?>> chiese minaccioso, ma non provai alcuna paura. Solo tristezza.
<<Non volevo deluderti>> dissi tristemente... <<avevo solo paura per te>> dissi, accarezzando il suo volto che si rilassò.
<<Anche io>> rispose, allenentando la sua presa.
<<Cosa facciamo allora?>> chiesi sospirando, facendo trasformare quella posizione minacciosa in un abbraccio.
<<Visitiamo i tempi di altri kami>> rispose, facendo sprofondare il suo viso nel mio collo.
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