Quindi questa è la... Fine
Il portale per il Regno dei morti era ben nascosto in un ampio giardino di una villa privata nella provincia di Izumo. Non era stato facile trovarla, perfino Kuromi ci aveva messo del tempo a ricordare esattamente dove si trovasse.
Camuffato sotto rampicanti di rose rosse, vi era un arco in pietra che risaliva a chissà quanti anni fa, i segni del tempo su di esso erano evidenti, eppure era ancora lì in piedi, e sempre così sarebbe rimasto.
<<Per noi basterà attraversarlo per raggiungere il Regno>> sussurrò Kuromi, eravamo partiti solamente io, Kuromi, Mamoru e Toru.
<<Noi? Ci vado sola>> esclamai lasciando tutti di stucco, sapevo già che sarebbe stato difficile convincerli.
<<Di cosa parli? Pensavo fosse chiaro che sarebbe stato un NOSTRO problema, non tuo>> fu Toru a parlare per primo, rosso in volto dalla rabbia almeno quanto Mamoru.
<<Sí, ma ci ho ripensato... È un mio problema, non vostro. Tecnicamente siete ancora portati ad ubbidirmi in quanto miei servi, quindi vi ordino di rimanere qui>> se avessero potuto, sia Toru che Mamoru mi avrebbero uccisa in quel preciso istante.
<<Servo di chi? No, io vengo! Non puoi davvero pensare che io me ne stia qui buono come un cane ad aspettarti>> finalmente Mamoru parlò, afferrandomi dal polso e tirandomi verso di lui, la sua voce così come il suo corpo tremava dall'agitazione.
Guardai allora Kuromi, sapendo che fra i tre, sarebbe stata l'unica a comprendere. Mi sorrise, mosse il capo leggermente sussurrando poi una canzoncina nostalgica, mi sembrò di stare per addormentarmi ma opposi resistenza, mentre Toru e Mamoru persero i sensi all'istante.
<<Li ho addormentati, non durerà molto.. Quindi torna in fretta>> Kuromi aveva paura, lo leggevo nel suo volto, nel suo sguardo... anche io ne avevo, tanta.
<<Grazie>> risposi senza dire altro, non un addio e nemmeno un arrivederci. Solo un grazie, che lasciava ogni possibilità aperta. Prima di attraversare l'arco aiutai Kuromi a sistemare i corpi dei ragazzi, stampando un bacio sulle labbra di Mamoru, sperando davvero che non fosse l'ultima volta in cui avrei potuto assaporare il suo dolce profumo di fiori di ciliegio.
Presi un grande respiro e non ci pensai più: attraversai l'arco.
Puzza di zolfo, di carne marcia e chi più ne ha più ne metta fu la prima cosa che percepii, subito dopo mi concentrai sull'ambiente circostante: alberi morti, terra colma di cenere e nebbia regnavano sovrani, il cielo era scuro illuminato solo dalla lieve luce della luna, mi ci volle un po' infatti per abituarmi all'oscurità che mi circondava.
Pensai che non appena avessi messo piede nel suo Regno, Izanami sarebbe corsa da me, invece non ci fu proprio nessuno ad aspettami... Decisi quindi di continuare, avanzando verso l'ignoto.
I miei piedi calpestavano foglie secche e fango, rendendo così sempre più faticoso il mio cammino. Dopo aver camminato per un po', sentii dei primi suoni, sembravano lamentele, ne fui sicura solo quando la mia pelle rizzò nell'udire un urlo raccapricciante.
L'urlo mi parve vicino, così mi guardai bene attorno sperando di scorgere per lo meno una figura... e così fu, ma mi pentii subito di averlo fatto.
Alla mia destra, quello che un tempo era il corpo sano di una donna, strisciava verso di me, il suo volto scheletrico aveva solo piccoli lembi di pelle, non aveva più gli occhi e due fili neri erano tutto ciò che rimaneva dei suoi capelli.
La campanellina rosa del mio bracciale suonò, e subito dopo Ayaka fu accanto a me.
<<Sarà meglio volare>> mi suggerì, prendendomi fra le sue braccia e sollevando i miei piedi da terra poco prima che le mani ossute della donna potessero afferrare le mie caviglie.
<<È più spaventoso di quanto pensassi>> sussurrai alla mia amica che aveva una brutta cera.
<<Stupida! Perché hai pensato di venire qui sola?! Sì, hai noi tre, ma non avrebbe guastato avere un aiuto in più>> ed eccola che partiva all'attacco.
<<Lei vuole solo me, è inutile mettere in pericolo altre vite!>> risposi duramente, mettendo una fine alla conversazione prima ancora che iniziasse.
<<Anche tu non dovresti essere qui>> le ricordai, ma Ayaka finse di non sentirmi, andando avanti un po' alla cieca.
<<Perché secondo te vogliono prenderci?>> chiesi dopo qualche istante di silenzio.
<<Vogliono essere riportati in vita, credono che togliendo la vita a noi, potranno riavere la loro... ma non è così>> avrei voluto porre un'altra domanda, ma fummo interrotte da una risata acuta.
<<Finalmente! Era un po' che ti aspettavo... e voi andate via! Non è cibo per voi questo>> Izanami fece così il suo annuncio, comparendo a qualche passo da me ed Ayaka, i morti si ritirarono non appena la Dea glielo ordinò, lasciando così libero il terreno.
Ayaka mi posò, pensai che fosse pronta ad andar via ed invece al suo canto vidi comparire Noburo e Ryuu... Soliti testardi.
<<Dove hai lasciato il gatto e la volpe? Non sento la loro puzza>> mi chiese Izanami guardandosi attorno.
<<Non sono con me, lasciamoli fuori dai nostri problemi>> le risposi, non potevo credere di essere lì, in piedi dinanzi alla morte e di non provare nemmeno un filo di paura.
Era stato un lungo viaggio per arrivare fino a lei, avevo conosciuto così tanti kami, fino ad arrivare ad Izanagi, e di certo non avrei lasciato che tutto il loro aiuto fosse servito a nulla.
<<Hai deciso quindi di arrenderti?>> mi suggerí, il suo viso pallido e scarno gioí, mentre fra le sue dita lunghe e magre comparve un pugnale di vetro.
Ryuu e Noburo avanzarono, facendo da scudo per me.
<<No, non sono qui per arrendermi... Sono qui per farti un dono>> le dissi, non mi parve meravigliata dalle mie parole, come invece mi aspettavo.
<<Cosa vuoi donarmi? Non ho bisogno di nulla io, tranne che della tua dipartita. Il mondo non ha bisogno dei tuoi colori, dei tuoi profumi...>> sputò ai miei piedi subito dopo aver pronunciato quelle parole.
<<Non ti credo>> le dissi, mi inchinai e toccai il suolo fangoso, chiusi gli occhi e pregai tutti i kami che ciò che avevo in mente funzionasse.
Subito un buon profumo pervase le mie narici, quando aprii gli occhi fui contenta di vedere che una breve area attorno a noi aveva cambiato completamente aspetto, erba vigorosa e piante fiorite avevano sostituito parte tetra di quel posto.
<<È inutile, presto tutto appassirà>> mi rispose Izanami, puntando un fiore che aveva già iniziato a perdere colore, inclinandosi verso il basso.
<<Sei tu a volerlo>> le risposi subito, fissai il fiore che tornò pieno di vita.
<<Non voglio, è la mia presenza>> mi rispose furiosa, avanzando verso di me, Ryuu prese le sembianze di un drago e sputò fuoco sulla Kami che ridendo parò il colpo, creando una nube di gelo attorno a sé.
<<Ryuu non è ciò che voglio>> dissi subito dopo, lui riprese la forma umana e indietreggiò nuovamente.
Izanami stringeva ancora il pugnale fra le sue mani, ma non avanzava. Voleva cogliermi di sorpresa? Dovevo sbrigarmi a fare ciò che avevo programmato.
<<È la tua presenza, giusto. È il tuo malessere, è il tuo odio verso Izanagi a far morire tutto ciò che ti circonda... Sei morta, sì, ma è il tuo regno e puoi cambiarlo>> le dissi avanzando, Noburo provò a trattenermi mentre la lama di vetro sfiorò la mia gola, Izanami con un solo passo aveva quasi fatto scacco matto. Ero ad un pelo dalla morte... e dalla vita.
Portai d'istinto le mie mani sul volto della Kami, sperando che lei non premesse la lama sulla mia gola per prima. Quando le mie mani calde sfiorarono la sua pelle fredda sentii un dolore profondo pervadere il mio corpo, i miei sensi abbandonarmi ed una strana debolezza colpirmi... Dinanzi a me anche Izanami pareva scossa, il pugnale era caduto fra l'erba verde e quasi non lo vedevo più... Ma sentivo che stava funzionando, il mio piano era riuscito.
Alzai lo sguardo verso il viso di quella che era la più bella creatura che avessi mai visto prima.
Capelli neri e lisci facevano da cornice ad un viso delicato e in carne, guancia rosee e occhi azzurri erano ciò che lo rendevano incantevole.
Izanami era tornata bella come quella di un tempo, la vita sembrava quasi scorrere nuovamente in lei.
<<Cosa mi hai fatto?>> mi chiese sconvolta, osservando le sue mani, il suo corpo, ed infine tastando il suo viso.
Io sarei caduta per terra se non fosse stato per Ayaka che mi teneva in piedi, Noburo e Ryuu fissavano stupiti il paesaggio attorno, completamente diverso.
<<A quale prezzo?>> sussurrò Ayaka con un filo di voce, dovevo avere un brutto aspetto.
<<Io mi riprenderò>> sussurrai felice, davvero, davvero felice.
<<Non è possibile>> Izanami pianse, non seppi bene se fu un pianto di gioia o di tristezza, ma portò le mani sul viso ed iniziò a singhiozzare, sembrava quasi una bambina.
<<La morte non è per forza qualcosa di negativo... È l'eternità per gli umani, e tu sei la Dea qui... Inizia a provare amore e questo posto potrà essere per sempre così>> le dissi, Izanami spostò le mani dal suo volto, rivelando due occhi gonfi e rossi per il pianto.
<<Non avrei mai pensato che fosse possibile... Se Izanagi potesse vedermi ora...>> sospirò fiduciosa.
<<Non hai bisogno di un uomo per essere felice!>> fui sorpresa di udire la voce di Kuromi alle mie spalle, mi aveva seguita?!
Le due si fissarono per un po', e capii che non erano più affari miei a quel punto.
<<Portatemi via di qui>> dissi a Noburo, Ryuu ed Ayaka, e subito dopo fui avvolta dal buio totale.
Mi svegliai dopo 15 giorni, o almeno questo è quello che mi urlò disperata Ayaka non appena aprii gli occhi, ero stesa nel mio letto, nel mio appartamento nel mondo umano.
<<Ho mal di testa...>> sussurrai.
<<Devo avvisare tutti, sei viva! Sei viva! Sei viva!>> le braccia di Ayaka mi strinsero così forte che pensai di morire proprio sul più bello.
<<Cos'hai da urlare?!?!>> Mamoru entrò in camera con l'aspetto di un barbone, indossava una maglietta sporca di sugo ed il suo volto era coperto da un velo leggero di barba... Ed ero mancata solo 15 giorni!
<<Har... Amanda! Amharu!>> la sua confusione mi fece morire dal ridere, risate che vennero subito soffocate dai suoi baci, che ricambiai vivamente.
<<Ha funzionato?>> chiesi non appena i due mi diedero il tempo di poter fiatare.
<<Intendi il tuo piano suicida? Sì, ha funzionato... ma seriamente, avresti dovuto avvisarci!>> ed ecco che Mamoru era nuovamente arrabbiato.
<<Va a tagliarti i baffi gattaccio>> gli risposi facendogli una smorfia, se glie ne avessi parlato, mi avrebbero presa per pazza.
<<Non mi sei mancata per niente>> borbottò lui nascondendo un sorriso.
<<Sta zitto! Piangevi ogni notte urlando "Amanda nooo!">> rispose Ayaka stuzzicandolo.
<<Quindi questa è la... fine. Di tutti i problemi, vero?>> chiesi entusiasta.
<<Fine?! È solo l'inizio di tutti i tuoi problemi... non dimentichi un piccolo particolare?>> mi disse Mamoru sorridente, puntando poi l'anello al mio dito... Vero, era solo l'inizio!
❤️❤️❤️ Fine.. O forse no? Pubblicherò un capitolo speciale con il matrimonio dove compariranno anche gli altri personaggi con le loro varie chiusure. Spero che questa storia vi sia piaciuta, nonostante ci abbia messo molto, forse TROPPO a finirla, ma scrivere storie è così: ci vuole tempo per mettere giù tutto, non farsi prendere dalla fretta per poi scrivere cagate, perché il momento giusto di scrivere è quando i personaggi iniziano a martellarti in testa, supplicandoti di narrare la loro storia! Immaginate quindi quanto sia insopportabile convivere con Mamoru in mente...
Vi ringrazio ancora, vi auguro tutto il meglio dalla vita e spero di vedervi presto, magari con altre storie che scriverò! Buona giornata, siete speciali come ogni fiore che Haru fa fiorire! ❤
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