Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cosa è successo? (16)

Mi scuso per il ritardo! Avevo i capitoli pronti quando il mio cell è caduto nel... gabinetto ed ho perso tutto! Li sto riscrivendo, spero che abbiate pazienza e non me ne vogliate per il ritardo.

L'arrivo di Kuromi fu più movimentato del previsto, dato che qualche minuto dopo averle parlato mi ritrovai con il sedere per terra chissà dove e completamente sola.

Il cielo era viola e le nuvole assumevano svariate e strambe forme, una sembrava un cane a due teste, un'altra aveva una forma circolare con un buco al centro.

Mi strofinai gli occhi più volte ma la visione non cambiava, il terreno sotto di me era di breccia e segnava una via a forma di serpente che era delineata da numerose bancarelle , delle luci erano appese alle tende di queste rendendo più luminosa l'atmosfera buia del posto.

I commercianti erano davvero indaffarati dato che vi era tanta gente che percorreva quella via e che osservava gli oggetti in vendita con entusiasmo... Sarebbe sembrato tutto più normale se anche questi non avessero avuto sembianze strane, orecchie strane,code, becchi e quant'altro!

Nessuno sembrava aver notato la mia presenza così mi tirai su e passando una mano sul punto in cui mi ero fatta male iniziai a camminare alla ricerca di qualche faccia conosciuta... Insomma... Come ero finita in quel posto? Soprattutto... Dove mi trovavo!

Nella mia mente implorai Mamoru di venirmi a prendere, chissà dove erano rimasti gli altri. Sbuffai quando mi accorsi che quella stradina pareva non finire mai e quando più di uno sguardo iniziò a posarsi su di me curioso, molti bisbigliavano e iniziai ad avere paura.

Sentii il rumore di una campanella attrarmi, proveniva da una bancarella sulla mia sinistra che stranamente non aveva alcun cliente, dietro di essa gli occhi azzurri di un mercante mi fissavano attentamente ed uno strano sorriso gli dipingeva il volto scarno e spigoloso.

Tra le mani stringeva un bracciale al quale appendevano tre ciondoli: una campanella rossa, una bianca ed una azzurra. I loro suoni creavano una piacevole armonia... allo stesso tempo era qualcosa che avevo già sentito... Ma non in questa vita.

Esitante mi avvicinai, il suono mi aveva catturata così come tutti gli altri oggetti presenti sul tavolino. Vi era una collana il cui ciondolo a forma di gatto mi attirò particolarmente, peccato che non avessi nemmeno uno spicciolo a portata di mano.

Il mercante il cui naso somigliava a quello di un maiale mi porse il braccialetto mostrandomi un sorriso a denti scoperti, il loro colore giallastro mi portò ad allontanare lo sguardo sul suo viso e a portarlo sul braccialetto.

<<Non ho soldi>> dissi osservando l'oggetto che mi sembrava il bracciale più bello al mondo, anche se non ne capivo il motivo.

<<Non devi pagare ciò che è tuo>> disse questo sorprendendomi, feci un passo indietro ma lui mi afferrò il polso mettendoci il braccialetto.

<<Non posso tenerti a lungo qui, Haru, ti hanno già scoperta. A presto>> dopo quelle parole tutto divenne buio ed io sprofondai in un sonno privo di sogni.

Quando riaprii gli occhi, tirai un sospiro di sollievo nel vedere il viso di Mamoru poggiato sulla mia pancia, mentre io ero distesa sul letto del mio appartamento.

Era seduto sulla sedia a canto e si doveva essere addormentato, gli carezzai la testa quando vidi il bracciale al mio polso.

Mamoru si svegliò e guardò prima me e poi il bracciale che aveva preso a suonare.

<<Cosa è successo?>> chiese Mamoru ed allora gli spiegai l'esperienza bizzarra che avevo vissuto.

<<Era il mondo degli spiriti>> disse Mamoru e sebbene ne fui sorpresa, dovetti ammettere che un po' lo avevo già immaginato... Insomma esseri del genere non si vedono tutti i giorni qui.

<<È stato quel mercante a farmici arrivare?>> chiesi e lui annuì, sembrava però non molto sicuro di ciò che stava pensando.

<<Credo sia una nostra vecchia conoscenza ma dall'aspetto non corrisponde a nessuno che io conosca>> disse sbuffando, io guardai poi il mio bracciale.

<<Perché voleva darmi questo?>> chiesi e lui sorrise, alzando subito le spalle.

<<Lo puoi scoprire solo da sola>> disse ed io gli lanciai contro il cuscino, dovevo scoprire sempre tutto da sola!

<<Va al diavolo!>> dissi e lui mi rilanciò il cuscino quando sentimmo bussare alla porta d'entrata.

<<Va tu>> dissi a Mamoru mentre scesi dal letto ancora dolorante in alcuni punti, quando però sentii aprire la porta e la voce dei miei genitori provenire dalla cucina entrai nel panico totale... Avevo mandato Mamoru ad aprire! Cosa avrebbero pensato nel vedermi sola con lui in casa...

<<Mamma! Papà!>> dissi correndo in cucina, eppure non vidi nemmeno l'ombra di Mamoru.

<<Amanda, non dovresti lasciare la porta aperta>> mi rimproverò mio padre indicando la porta e... il gatto che era seduto accanto ad essa.

<<Da quando hai un gatto?>> chiese mia madre mentre iniziai a preparare delle tazze di te, per fortuna Mamoru era più furbo di me.

<<Non molto, due settimane?>> dissi porgendo le tazze ad i miei genitori, mi sedetti sulla mia sedia e poco dopo Mamoru versione gatto mi saltò sulle gambe iniziando a fare le fusa... Che imbarazzo! Arrossii ed iniziai ad accarezzarlo, chissà quante volte lo avevo fatto quando non sapevo che non fosse un semplice gatto.

Iniziai a parlare con i miei del più e del meno, spuntarono anche i genitori di Donald ad un certo punto nel discorso e mi dissero che avevano voglia di vedermi.

Sentire il nome di Donald mi creò una morsa allo stomaco, non volevo pensare a lui eppure era inevitabile.

Quando presi le tazze ormai vuote e le portai nel lavabo per lavarle una delle mie campanelle suonò, quella rossa. Non ci feci tanto caso, pensai fosse stata la mia immaginazione e che il suono provenisse dalla tv accesa che papà e mamma stavano guardando nel salotto.

Due passi dietro di me mi fecero voltare, Mamoru nella sua vera forma.

<<Quale ha suonato?>> mi chiese ed io lo guardai confusa... Indicai la campanellina rossa e lui tirò un sospiro di sollievo.

<<Cosa vuol dire?>> chiesi passando la spugna all'interno della tazza quando vidi una farfalla svolazzarmi attorno... Da dove era entrata? Soprattutto, era da tanto che non vedevo farfalle nella nostra città.

Mamoru era tornato nella forma di gatto ed era corso nel salotto, mi asciugai le mani e feci per sfiorare una delle ali della farfalla, quando lo feci però sentii il suono di una piccola esplosione e vidi delle scintille comparire in quel punto.

Pochi secondi dopo la farfalla si era trasformata in una ragazza dai capelli magenta così come i suoi occhi, indossava un abito verde ed aveva le ali di una farfalla... Nel panico mi cadde la tazza asciutta per terra, questa ridacchiò ed i miei genitori insieme a Mamoru gatto corsero in cucina.

<<Tutto ok?>> chiese mia madre, a quanto pare non potevano vederla.

<<Uff, non mi hai riconosciuta>> disse la ragazza mettendomi il broncio.

<<No>> risposi dimenticando però la domanda di mia madre, così pensò che la mia risposta fosse riferita alla sua domanda.

<<Lo sapevo! C'è qualcosa che non va in te... Hai bisogno di un bel giovanotto>> rispose mia madre aiutandomi a raccogliere i pezzi della tazza dal pavimento, sentii la ragazza farfalla sghignazzare mentre mio padre aveva uno sguardo di rimprovero verso mia madre.

<<Non essere sciocca, ha me ed io basto>>rispose mio padre ed io gli sorrisi ringraziandolo di cuore... Chissà cosa stava pensando Mamoru.

<<Che fine ha fatto quel ragazzo che portasti a casa per la cena?>> chiese mia madre.

<<Parli di Mamoru? È a lavoro>> dissi mentendo quando ebbi finito di pulire il pavimento.

<<Sei davvero una pessima bugiarda>> disse la ragazza farfalla ridendo mentre era seduta sul tavolo... Dovevo mandare via i miei e scoprire chi fosse e cosa volesse.

<<Voglio rivederlo! Siete invitati a cena e non accetto un no come risposta!>> disse mia madre ed io annuii senza badare davvero alle sue parole.

<<Certo, mamma. Ora però sono stanca, magari ci sentiamo per telefono>> dissi sorridendo e lei sbuffò, baciandomi e andando via con mio padre non prima di avermi ricordato di mangiare e di chiamarla per quanto riguardava la cena.

Finalmente potevo scoprire chi fosse la ragazza farfalla!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro