Capitolo 5
Sono passate due settimane da quella chiacchierata con Christian,se così si può definire, mi ha scritto qualche messaggio ma nulla di nuovo, anzi, ho avuto l'impressione che mi stesse evitando, anche in classe non mi ha considerata più di tanto, a tal punto che nessuno dei due ha più menzionato la scommessa.
Quindi tra alti e bassi, ultimi compiti in classe, interrogazioni e preparativi riesco ad arrivare mentalmente stabile alla partenza.
Ma ecco arrivato il giorno tanto atteso, mi sembra un sogno,devo ancora realizzare che sta accadendo sul serio.
A tal proposito mi sono alzata presto, non mi sarei mai perdonata il fatto di non riuscire a partire, anzi, direi che non ho chiuso occhio tutta la notte, sono troppo emozionata.
Arrivo accompagnata dai miei alla stazione degli autobus, quasi tutta la classe é già arrivata, sono tutti in fermento riuniti a sistemare le valigie, così saluto i miei genitori e raggiungo gli altri.
«Lara!»
«Flavia! Ma tu ci credi? Abbiamo aspettato così tanto questo giorno, ed eccoci qui»
«Giá non ci credo ancora! Dai saliamo a prendere posto!»
Non appena ci siamo tutti attirano la nostra attenzione i due professori che ci stanno accompagnando, chiamando l'appello.
Ci sistemiamo ai posti che troviamo e partiamo per l'aeroporto.
Non appena arrivati facciamo il check-in e dopo aver aspettato che fosse tutto pronto saliamo sull'aereo.
Cammino in cerca del mio posto, 2D..6D..mmh 9D! Eccolo.
«Sarà il destino»
Sento una voce che si avvicina, alzo lo sguardo ed eccolo.
«Christian? non dirmi che sei seduto con me»
«Ok non te lo dico»
Si siede accanto a me e sorride.
«Se ti dispiace faccio a cambio con qualcun'altro»
«No! Cioè, no, puoi restare»
«Scusa se sono stato un po' distante in questi giorni, magari poi ti spiego»
Lo osservò mentre parla, sembra sinceramente dispiaciuto.
E adesso dov'è il problema?
«Va bene, abbiamo cinque giorni per poter parlare»
Così sorride e mi stringe la mano mentre l'hostess annuncia il decollo.
Spalanco gli occhi per questo gesto inaspettato, rimango a fissare la sua mano sulla mia senza capire, senza parlare, solo a chiedermi di cosa debba parlarmi, perché mi ha stretto la mano, ma soprattutto perché dopo avermi detto tante volte che sono la sua migliore amica e dopo essere stato distante in questi giorni adesso si comporta così.
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