14. IL TEST
"Grazie per avermela pagata, anche se non dovevi" dice Viola.
"È il minimo". Sorrido e porto le mani sui capelli imbarazzato.
Tornando a casa controllo in continuazione se ci sono nuovi messaggi. Apro la chat di Sav ma niente. Aggiorno il telefono. Niente. Scomparso. 24 ore Senza nessuna risposta.
I sensi di colpa mi trafiggono le ossa. È stato stupendo con Viola ma come dirlo a Sav?
Non lo deve sapere. Ma prima o poi lo deve sapere. Non può saperlo. Come glielo dico? Come cavolo glielo dico?
"<Sav per favore rispondp>" scrivo velocemente e scendo dall'autobus.
Entro a casa e inizio a chiamarlo senza ricevere risposte, ovviamente.
Mi manca. Mi manca tanto.
Fumo l'ultima sigaretta del pacchetto e mi viene una nausea allucinante. Vado in bagno per vomitare e infatti rimetto la colazione.
Mi lavo i denti e richiamo Sav.
Niente. Ancora.
Nonostante la nausea inizio a mangiare un sacchetto di patatine, che diventano due. Poi mi apro una merendina da frigo e inizio a guardami Shameless. Mangio varie schifezze quando mi viene da rimettere di nuovo. Vomito tutto. E ricomincio anche se ho la nausea, fino a non farcela più.
Dopo il quarto ingozzamento decido di vomitare per l'ultima volta.
Apro la vetrina del salotto contenente l'alcol e inizio a bere la nuova grappa di mio padre. È buona ma un po' amara. Butto giù comunque. Manca un pò di musica e digito su youtube 'Ernia'. Inizio a ballare come se fossi strafatto e ubriaco quando in realtà ero solo pieno di lacrime in viso.
Squilla il telefono. È Viola.
"Pronto?" rispondo ridendo.
"Si, Ciao Elio. Ho fatto il test, possiamo vederci??"
"Certo!" dico sempre ridendo. Mi sale una adrenalina addosso che mi fa sentire i fulmini al cuore. Inizio a saltellare come un bimbo dopo aver avuto il suo gioco preferito. Inizio a prepararmi.
Viola è ancora in linea e parla. Ma io non ci faccio caso, sono troppo impegnato a ballare e a sentire le stelle. Posso toccare il cielo. Fare qualunque cosa e nessuno potrà fermarmi.
"Pronto Elio ma ci sei!?"
Sento delle urla provenire dal telefono e lo avvicino nell'orecchio.
"Ah si ciaoo!! Non pensavo stessi ancora qua. Tranquilla tutto si risolve. Dove sei??" dico urlandogli contro con vibrazioni spensierate.
"Sono a casa mia Elio, dove devo stare? Ci Vediamo al Love come al solito? Devo parlarti urgentemente."
Risponde bruscamente.
Io riattacco e rinizo a ballare.
Finito di prepararmi prendo il solito autobus. Stavolta senza derealizzazzione. Pace e nuvole di seta attorno a me. Tutto tranquillo e tutto sembra perfetto.
Arrivato al Love, tolgo le cuffiette e la vedo.
Il suo viso era triste e senza speranze.
"Hei" dico preoccupato.
"Ciao. Sono preoccupata Elio. Ho preso la pillola ma ho bisogno di fare questo con te." tira fuori da una busta della farmacia un test di gravidanza.
"Sicura?"
"Certo, Elio che diamine di domanda è?"
"Scusa è che sono positivo oggi. Andrà tutto bene."
" È se non sarà così? "
" Troviamo una soluzione, il corpo è tuo. "
" Quindi dipende tutto da me e mi lascerai sola? Grazie... "
" Non ho detto questo, siamo in due qui. E le cose si risolveranno in due. Ci sono okay?"
Lei sorride e mi bacia il labbro superiore, mi accarezza i capelli e va verso il locale.
Entriamo al Love e i tavoli sono pieni come al solito.
Cade giù tutto il mondo come del resto me. Mi sento di nuovo vuoto e solo e ogni cosa che guardo per me non ha senso. Mentre seguo Viola verso il bagno del locale. La derealizzazzione mi colpisce all'improvviso. Barcollo e mi serve il suo braccio per mantenermi. Mi appoggio a lei.
"Elio che hai?"
"No, niente, è tutto okay" dico rialzandomi pian piano.
Viola mi annusa i capelli e il collo.
"puzzi di fumo e di alcol, ma che hai fatto alle tre del pomeriggio si può sapere?"
"Niente ho bevuto un pò ma non sono ubriaco"
" Ma brillo direi." dice innervosita aprendo la porta del bagno.
Lo specchio davanti a me balla. La mia immagine è assente e la vista diventa sfocata. Mi mantengo al lavabo.
"Elio stai bene?" dice mantenendomi le braccia.
"Non sento più le braccia" dico.
"Ho un attacco d'ansia" continuo.
"Di panico, non lo so." il respiro affannoso diventa sempre più forte.
"Oddio, okay. Tieni un po d'acqua, sciacquati la faccia. Dimmi che fare, Non so che fare! " Viola entra in panico quanto me e io di certo non riesco a calmarmi.
Rido di gusto e lei mi guarda male.
"Scusa è che sembri tu quella più impanicata." dico ridendo con l'affanno.
Guardo giù per terra i piedi Sono sfocati. Il rumore del rubinetto mi sfiora l'udito.
"Posso fare qualcosa??" Viola si mette le mani ai fianchi e non sapendo cosa fare mi da una caramella alla menta.
" Mi hanno detto che la menta aiuta." dice porgendomela.
Io la prendo e me la infilo in bocca senza nemmeno guardarla.
" grazie e scusa per questa visione pietosa." le lacrime agli occhi sono evidenti. Il tremore alle mani svanisce. Sento di nuovo le braccia.
" Allora facciamo questo test" dico.
"Sicuro? Stai bene? Ti ho fatto così paura?" Sorride colpendomi con la mano la spalla.
" No io ero così anche prima di venire. "
Bugia. Prima ero adrenalina pura.
Lei entra in bagno e io aspetto guardandomi allo specchio. Accarezzo il mio riflesso. Mi tocco le dita per rassicurarmi che ci siano ancora. E poi me le lavo per sentire l'acqua fredda scorrere sopra. Viola esce preoccupata e mi guarda.
"Andrà bene, aspettiamo insieme" dico abbracciandola forte.
La bacio sfiorando la sua lingua e le accarezzo i capelli rossi.
"Al tuo ragazzo ne hai parlato di me?"
"Non so nemmeno più se è il mio ragazzo"
"Perché hai parlato di me?"
"No, ma le cose vanno male per vari motivi che non sto qui a dirti adesso."
"Mi dispiace..? No. Non mi dispiace veramente. Ne sono un po gelosa."
Sorrido.
"Vorrei tanto che lo sapesse."
"Di noi due?"
"Si, di noi due."
"Io lo amo ma tu mi hai stregato e non so più che fare."
Fa un cenno di sorriso e si sposta il ciuffo davanti ai capelli.
La linietta sul test rimane solo una e Viola scoppia a piangere.
"Hey! per caso volevi un figlio?" rido
Lei ricambia e mi bacia.
I suoi anelli toccano la mia mano e io rimango immobile a baciarla.
"Vorrei rifarlo." dice Viola con le sue labbra che sfiorano le mie.
"Anche io" le rispondo.
"stavolta vorrei rifarlo con i preservativi" rido insieme a lei e sento una notifica.
SAV. SAV. SAV.
Cambio espressione.
Prendo il telefono dalla tasca.
"< mangi fuori oggi o sei a casa? >"
MIA MADRE. È solo mia madre.
"È successo qualcosa?" mi chiede Viola.
"No, niente."
Divento improvvisamente freddo. Tutto mi ricorda Sav. Anche con Sav scopai in bagno di un locale. Anche Sav ha gli occhi verdi. Anche con Sav piansi in un bagno. Dov'è finito Sav?
"Scusa devo tornare a casa, un emergenza"
"Ah, tutto bene?"
"Si, si, nulla di grave, ciao" dico di spalle uscendo dal bagno.
Non aspetto neanche un suo ciao che esco dal bagno di fretta e furia.
Corro a casa di Sav. Peggiorerò le cose dicendogli cosa ho fatto con Viola ma deve sapere.
Sotto casa sua c'è una signora anziana con il suo cane. Lo chiama e lo prende in braccio.
Aspetto un pò prima di suonare.
Guardo la finestra del suo appartamento. Chiusa.
Sto per suonare il campanello quando nel riflesso della porta vedo lui. È dietro di me con le chiavi in mano.
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