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Capitolo 11: Davvero Hardy Logan diventerà il mio fratellastro?

Non possiamo fare a meno di fissarci. Lui è bello e tenebroso come al solito e mi sta fissando come se fossi un piatto da divorare in un sol boccone. Quando ho indossato questo abito, mi sembrava una buona idea ma ora mi sento terribilmente in imbarazzo. Solo per i suoi occhi in questo momento. I suoi occhi si incatenano ai miei ed è come se mi intrappolasse senza via d'uscita nelle sue iridi profonde. I suoi occhi. Quei maledetti occhi mi fanno venire le farfalle nello stomaco. Ora mi fissa le labbra con fare curioso mordendosi dolcemente il labbro inferiore. Dio quanto è sexy questo odioso ragazzo. Il cuore mi batte all'impazzata.
E io non voglio sentirmi così. Non per lui. Non adesso che ci sono i nostri genitori e mai.
Credo di essere arrossita e lui ne approfitta per sorridere e sputare il suo solito veleno.
"Ti sei vestita da Banana, Sfigata? Non lo sai che Halloween è ad ottobre?"
"Vaffanculo Hardy!" gli lancio un'occhiata assassina.
I nostri genitori ridono divertiti e complici.
Sento la mia mammina bisbigliare e Matthew ridere di gusto. Sono davvero carini insieme.
"Hai intenzione di stare tutta la sera sulle scale Hardy? Su, accompagna Lyta in sala da pranzo e venite a sedervi.
"Signorina Chiquita, prego da questa parte." ride come un cretino.
Sa solo sfottermi e burlarsi di me anche quando dovrebbe fare il carino.
"Mi stai guardando il sedere?"
"Perchè dovrei?"
"Sei un ragazzo."
"E allora?"
"Tutti i ragazzi sono porci!"
"Generalizzare non è gentile!"
ride. "Ma nel mio caso non ti sbagli!"
"Perciò confessi che mi stavi guardando il culo?"
"No. Sul fatto che sono un porco!"
Scuoto la testa e scoppio a ridere. In fondo questa volta è stato sincero anche se dubito che non stia sbirciando.
"Forza ragazzi. La cena è servita!"
La sala da pranzo è due gradini al di sotto della cucina. Mi piace molto questa casa. È arredata moderna ma si vede che è un po' impersonale e manca il tocco di una donna.

Hardy mi scosta la sedia come un gentiluomo e mi fa sedere.
Questo lato di Hardy non me l'aspettavo.
"Non ti montare la testa. Mio padre mi obbliga a fare così con tutte le nostre ospiti." mi sussurra all'orecchio mentre mi siedo. Il suo respiro sul collo e sulle orecchie mi fa tremare. Ancora.
"Ora che siamo tutti qui io e Astrid voremmo parlarvi del futuro." dice Matthew stringendo la mano della mamma. Hardy beve distrattamente. Credo che voglia stare qui ancora meno di me.
"Ti ho già detto che non voglio andare a Yale." biascica .
"Non si parla sempre e solo di te figliolo ma del fatto che io e Astrid ci sposiamo."
Quasi si strozza con l'acqua. Io e lui ci guardiamo increduli con gli occhi sbarrati e all'unisono urliamo: "Voi cosa?"
Mia mamma come un'adolescente sventola il diamante al suo dito.


"È uno scherzo vero?"
"Perchè dovrebbe esserlo Hardy? So che può essere sconvolgente per te visto che ci siamo sempre stati solo noi due ma io amo Astrid e non voglio più vivere lontano dalla donna che mi ha rapito il cuore perciò lei e Lyta da questa sera vivranno sotto il nostro stesso tetto. Da oggi avrai una mamma e una sorella."
Serra i pugni e la mascella si contrae.
"Sorella un corno! Senza offesa Lyta!" sbraita.
"È assurdo. Mi trovo pienamente d'accordo con Hardy."
"Smettetela di fare i bambini egoisti e vedete di andare d'accordo perchè che vi piaccia o no da oggi vivremo tutti sotto lo stesso tetto. E per quanto mi riguarda vorrei che nella nostra famiglia non ci fossero tensioni."
"Se non volevi tensioni non dovevi farmi questo! Ho sempre saputo che non ti interessa davvero di me e che sei solo un egoista!" si alza facendo cadere la sedia a terra.
"Bada a come parli ragazzino! Non permetterti di mancarmi di rispetto e di mancare di rispetto alle nostre ospiti!"
"Io me ne sbatto di loro!"
Suo padre si alza e lo prende a schiaffi davanti a noi.
"Ragazzino ingrato! Ricordi chi ti ha tolto dalla strada? Chi ha sempre fatto tutto per te e ti ha dato sempre tutto? Non permetterti di parlarmi così mai più."
"Non ti ho mai chiesto niente! Volevo solo il tuo affetto!"
Hardy porta la mano alla guancia e poi con gli occhi lucidi dà le spalle a suo padre.
"Non azzardarti ad andare via! Siediti e cena con noi!"
"Se no cosa fai? Mi umili ancora picchiandomi in pubblico?"
"Mi dispiace... Non so cosa mi è preso!"
"Non ho fame! Vieni!" mi prende per un polso e mi trascina via.
"Bene! Fate pure amicizia!" sorride nervoso.
"Non è andata come speravo!"
"Mi dispiace. È colpa di Hardy. Te l'ho detto che è un ragazzo problematico!"
"A me non sembra. Gli serve solo tempo! Non stargli sempre addosso! Ne avevamo parlato! Devi imparare a fidarti di lui!"
"Vorrei poterlo fare ma... non posso permettermi di abbassare la guardia con lui."

"È andata alla grande no?" dico ridendo per cercare di tirargli su il morale.
"Hai un concetto distorto di quello che è andato bene."
"Dai era sarcasmo!"
"Ah ah! Divertente! Questa era la stanza patronale degli ospiti ma a quanto pare ora è la tua stanza. Se non ti piace tienitelo per te perchè non mi interessa! Ciao."


È enorme e bellissima!
"Aspetta..."
"Che vuoi?"
"La stanza è ok. Mi piace! Io però ho fame!"
"Scendi e vai a mangiare!"

"Ho un pacco di patatine in valigia mi tieni compagnia?"
"No. Certo che no! I tuoi modi garbati e gentili con me non attaccano! Se vuoi che la convivenza funzioni stai lontana da me e dalla mia camera! Non bussare mai. Non toccare le mie cose. E evitami come la peste!"


Non pensavo fosse così ordinato! Ero convinto di trovate mutande, calzini e preservativi ovunque sul pavimento! Ma probabilmente il caro buon Alonso la pulisce e la tiene a specchio!
"Che cazzo hai da guardare? Devo ripeterti le MIE regole?"

"La smetti una buona volta di fare lo stronzo?" lo trascino nella mia camera. Barcolla sorpreso e finisce sul mio letto.
"Che hai in mente Bananina? Vuoi la mia Banana adesso? Per fare sentire ai nostri genitori che non siamo d'accordo a diventare fratellastri?" ride divertito.
"Non fare il cretino e togli i tuoi luridi piedoni dal mio letto!"
"Tuo? Qui di tuo a parte la Banana che indossi e che per la cronaca ti dona, non c'è niente!"
Mi squadra in cagnesco e mi fulmina con lo sguardo come se volesse marcare il suo territorio da bravo maschio alfa.
"Perchè devi sempre fare lo stronzo con tutti?"
"Non con tutti. Solo con te Chiquita!"
"Ma vai a quel paese! Io ci ho provato ad esserti amica ma tu sei una causa persa! Si può sapere cosa ti ho mai fatto per meritarmi questo trattamento?"
"Esisti?"
"Sei... sei un bastardo!" cerco di tirargli uno schiaffo ma mi blocca la mano. I suoi occhi sono arrabbiati e bruciano come tizzoni ardenti.

"E tu sei acida come una che ha perennemente il ciclo!"
Lo guardo malissimo e lui sbianca.
"Oh! Scusa! Battuta infelice se hai davvero il ciclo!"
"Cosa? Ma che diavolo insinui? Ne ho davvero abbastanza di te. Sei odioso!"
Faccio per sbatterlo fuori ma mi sovrasta in altezza, muscoli e fascino.

Rimaniamo a guardarci.
"Se vuoi che me ne vada basta che me lo chiedi gentilmente anche se non capisco il motivo visto che sei stata tu a portarmi nella tua stanza! Se non hai il ciclo possiamo allentare la tensione!"
Si abbassa accanto al mio viso come se volesse baciarmi. Sento il suo respiro e il cuore che perde battiti. Un attimo è odioso e l'attimo dopo un suo gesto mi emoziona e mi fa dimenticare tutta la sua cattiveria nei miei confronti.
Chiudo gli occhi sperando che le sue labbra si perdono nelle mie ma lui rovina tutto ridendo.

"Davvero pensavi che ti avrei baciata? A casa mia? Con i nostri genitori di sotto? Nemmeno sei il mio tipo! Sei veramente una stupida ragazzina!"
Mi ha spezzato il cuore un'altra volta. Per l'ultima volta.
"Certo che no! Hai l'alito che puzza di morto e aglio!" sputo acida.
"Merda!" bofonchia alitandosi nelle mani.
1 a 0 per me stronzo! E questo è solo l'inizio fratellino!
"Ehm... io vado!"
"Bravo vai a lavarti i denti!" rimarco il fatto che il suo alito puzza anche se in verità era fresco e alla menta.
"Ricordati le mie semplici regole o ti renderò la permanenza qui un vero inferno!"
"Puoi trattarmi peggio di come fai già?"
"Puoi scommetterci!"
"Sai una cosa? Io non voglio vivere con te! Non mi merito di vivere con uno sterco come te! Me ne vado!" prendo la valigia e faccio per uscire.
Mi guarda divertito e poi mi blocca.
"Spostati Bastardo!"
"Pensi di offendermi?"
"Togliti!"
"Che caratterino! Proprio da ragazza col ciclo perenne!"
"Ancora con questa storia? La smetti?"
"Non mi abbandonare Bananina!"
"La smetti di prenderti gioco di me? Sei odioso! Voglio solo andare via. Pensavo che almeno su questo avremmo trovato un'intesa!"
Si scansa.
"Ok. Se è quello che vuoi... Vai!"
"Bene!"
Faccio due passi avanti e quattro indietro visto che mi tira. La schiena sbatte contro il suo petto muscoloso.
"Smettila di fare la bambina! Qui non passano molti mezzi. In modo particolare di sera!"
"Andrò a piedi!"
"Fino a Manhattan? Buona passeggiata su questi trampoli scomodi!"
"Ma a te cosa interessa? Tanto è chiaro che non mi vuoi qui!"
Strattono la valigia cercando di strapparla alla sua presa sovrumana ma non ci riesco.
"Questo non significa che ti lasci andare in giro di notte da sola! Là fuori il mondo è pericoloso per una ragazza ingenua e sognatrice come te! Ci sono branchi di lupi famelici che aspettano solo una bella Chiquita come te! E poi tua mamma ne soffrirebbe tanto. Ha già perso tuo padre e ora che ha trovato l'amore in mio padre... bleah... non puoi essere egoista!"
Bella? Cosa? Per una volta è profondo.
Cerco di lasciare la presa ma lui non molla e la valigia si apre riversando tutto il suo contenuto a terra.
Hardy arrossisce imbarazzato e si appresta ad aiutarmi a raccogliere le mie cose.
Che imbarazzo! Tutti i miei perizomi sono sul pavimento immacolato. Lui li fissa con un po' troppo interesse e noto che un mio reggiseno gli è pure caduto sul piede. Vorrei sprofondare!

"Non ti azzardare a toccare le mie mutande pervertito!" lo fulmino con gli occhi.
"Si chiamano così adesso questi pezzi di stoffa striminziti?" scoppia a ridere.
"Ora mi fai la cortesia di uscire?"
"Ok. Immagino che ci vediamo dopo."

La porta si chiude alle sue spalle.

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