Capitolo 10: Ma stiamo scherzando?
Ero così furioso che non riuscivo a tranquillizzarmi. Ho guidato fino al luogo malfamato appena fuori città dove ogni tanto faccio le gare clandestine in auto o i combattimenti per tirare su un po' di soldi per non doverli chiedere a quel palloso di papà che mi chiede sempre cosa faccio e come spendo il denaro. I genitori umani sono così presenti e invadenti nella vita dei figli. Io ho sempre desiderato avere qualcuno che si preoccupasse per me davvero ma il papà più che altro mi controlla. Non abbiamo un rapporto sano o normale. Non ho mai capito se mi vuole bene davvero o simula. Se mi ha adottato perchè mi voleva o solo perchè mi ha trovato come un randagio e gli facevo pena. Cosa provo io? Non lo so. Sono sempre stato piuttosto apatico. L'unico a cui tengo è Bryan.
Poi c'è Alonso. Il nostro maggiordomo. Lui è molto più padre del mio vero padre.
E io credo di volergli molto bene. Non so cos'è cambiato tra noi papà. Ho ricordi bellissimi di te che mi rimbocchi le coperte e mi leggi le favole, che mi insegni tutto quello che sai e poi sono cresciuto e tra noi si è creato il gelo. Ogni volta che parliamo finiamo per litigare e tra di noi si formano iceberg di incomprensioni e risentimenti più grandi che al Polo. Anche se non voglio ammetterlo sono molto più umano che zeurasiano e la cosa non mi dispiace affatto perchè qui sono libero di vivere la vita come meglio credo e non sarò mai costretto a diventare Re come scritto nel mio destino su Zeurasia. A volte dimentico addirittura di non essere umano. Ma sento che la mia vecchia vita non mi è mai appartenuta. Per tutti ero un privilegiato ma io mi sono sempre sentito un emarginato. Scuoto la testa per mandare via i miei pensieri dolorosi. Ordino una birra.
Lei
in sole poche ore ha scatenato i miei mostri. Non riesco a placare questa rabbia e questo dolore. Ho chiamato Jennifer e me la sono fatta nel bagno del locale.
Ma niente placa questa sensazione odiosa che si é impossessata di me. Perchè penso a lei mentre mi sbatto un'altra?
Nemmeno lanciarmi da un grattacielo abbandonato ha funzionato. L'ira è un sentimento strano che non so controllare. Gli occhi bruciano, la testa sembra ad un passo dall'esplodere e improvvisamente le mie iridi sparano un laser rosso come lava che non sapevo di avere.
Tutto brucia intorno a me. Cado sfinito in mezzo all'incendio. Gli occhi si chiudono. Non volevo abusare dei miei poteri ma è successo e non ho nemmeno l'Alcol. Sono fottuto.
"Amico ma che hai fatto?"
"Cosa?" Dovrei essere morto. "Cosa ci fai qui Bryan?"
"Mi hai chiamato tu ricordi?"
"Veramente no!"
"Stai bene? Perché i tuoi vestiti sono completamente bruciati! Da quando sei diventato un piromane?"
"Io... non volevo. Ero arrabbiato e gli occhi hanno i laser!"
"Laser? Figo! Sei sempre più come Superman!"
"Figo non direi! In più Superman non sveniva ogni volta che usava i suoi poteri. Sono uno scherzo della natura."
"Non dire cazzate! Meglio se andiamo via da qui prima di essere arrestati per vandalismo e scambiati per piromani."
"Mio padre questa volta mi ammazza! Tra l'altro sto per fare tardi ad una cena. Ma non possiamo andare via senza spegnere l'incendio."
"E come pensi di fare?"
"Non so. Secondo te riesco a far piovere incanalando i fulmini?"
"So che puoi usare l'elettricità a tuo piacimento ma..."
Un fulmine mi travolge. Bryan sbianca. Assorbo la scarica e la riverso in cielo scatenando un temporale.
"È stato troppo figo! Sei meglio di Thor!"
"Di sicuro più figo!" rido. "Devo scappare! Ci vediamo alla festa di inizio scuola da Patrick?"
"Assolutamente sì. A dopo!"
Mi sbarazzo degli abiti carbonizzati e mi scolo un flacone di Alcol puro per fare scomparire le bruciature dalla pelle. Poi mi butto sotto la doccia. Ogni mio pensiero è per Lyta.
Perché cavolo penso sempre a lei? La conosco si e no da un giorno e mi è entrata nella testa come mai nessuno prima d'ora. Mi vesto velocemente quando sento un'auto parcheggiare. Mio padre vuole mandarmi a chiamare ma io sono già sulle scale. E la vedo. Con tutti gli abitanti di New York perchè doveva essere proprio lei?
Il cuore perde il controllo.
Gli occhi non si staccano più da quella appetitosa visione vestita da banana.
Tutti mi sarei aspettato di trovare alla mia porta tranne te biondina!
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