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Ahimè! Questa è la mia vita

Lavorare in un supermercato non è così brutto come potrebbe sembrare.

Incontri tanta gente simpatica, a parte le anziane signore che si recano al reparto frutta e verdura: quelle sembrano appena uscite da un film noir degli anni Sessanta.

I tuoi colleghi sono fantastici come il mio migliore amico Chuck. In effetti, è grazie a lui se ho trovato questo lavoro altrimenti sarei seduto a un angolo della strada a chiedere l'elemosina.

E poi, in un supermercato, più precisamente in quello dove lavoro, si trova la donna più bella che io abbia mai visto in vita mia.

Capelli lunghi biondo miele, occhi celesti e sorridenti, labbra da baciare.

Questo angelo sceso dal Paradiso si chiama Allison e siamo amici, solo amici.

Ovviamente una bellezza del genere non si può interessare a uno come me.

Non che io sia brutto, sia chiaro, sono un ragazzo abbastanza normale, a parte la mia proverbiale sfortuna. Difatti, ogni tanto mi sento come Paperino.

Stamattina, per esempio, per evitare un gatto nero che voleva attraversare la strada davanti alla mia bici, sono finito sotto una scala, facendo rovesciare il povero elettricista che stava riparando l'insegna luminosa del bar.

Va da sé che il proprietario del locale mi ha bandito dal suo bar. Infatti il suo tecnico cadendo ha rovesciato un tavolo esterno, facendo cadere anche quello accanto dov'era seduta una coppia di signore.

Così ora devo pure cambiare strada per venire al lavoro.

《Ehi, Roy. A che pensi?》chiede Chuck, risvegliandomi dai miei sogni a occhi aperti.

《Nulla di particolare》rispondo evasivo, rimboccandomi le maniche.

Dovrei sistemare gli scaffali di succhi di frutta, ma devo ancora iniziare a disfare l'imballaggio di plastica.

《Ho capito. Stai ancora pensando alla vuotezza della tua vita》sospira Chuck, appoggiandosi allo scaffale con una spalla.《Dovresti essere contento di lavorare. Soprattutto perché hai me come collega.》

Il ragazzo alza e abbassa le sopracciglia in un gesto strano, ai limiti dell'inquietante, e mi viene spontaneo ridere. Dopotutto, uno come lui non esiste in natura.

《Hai vinto. Mi arrendo》affermo, cominciando a sistemare i succhi in ordine.《Sono felice della mia vita, lo sai. E ti ringrazio per avermi trovato questo lavoro. Solo che...》

Il mio sguardo vaga per qualche istante lungo la corsia prima di incappare in una coda di cavallo biondo miele. Allison è l'addetta al reparto biscotti e cereali così riuscivamo a vederci molto spesso.

《Non capisco perché non le chiedi di uscire》commenta Chuck, chiudendomi la mandibola con un dito.

Però non sto sbavando. Lo giuro.

Quando vedo Allison, il resto del mondo scompare e io mi rincitrullisco.

Più del solito, intendo.

《A parte il fatto che ogni volta che ci provo succede qualcosa che ci interrompe, lei non uscirà mai con me》gli dico, salutando la ragazza in questione con una mano.

Allison risponde con un radioso sorriso e mi cade una bottiglia di succo di frutta su un piede. Brontolo e comincio a saltellare così finisco contro Chuck, che, per fortuna, mi placca come se fosse un giocatore di rugby e mi evita un'altra pessima figura.

《Hai visto?》mormoro acidamente, sedendomi per terra.《L'ho solo salutata e il mondo mi si è rivoltato contro.》

《Dovremmo fare qualcosa per eliminare la tua dannata iella》afferma Chuck, prendendosi il mento fra due dita con aria pensierosa.

Un brivido di terrore mi percorre la schiena: le idee del mio migliore amico non funzionano sempre.

Si potrebbe dire che non funzionino mai.

Però gli darei un dieci per l'impegno.

《Lascia perdere》sospiro depresso all'inverosimile mentre mi rialzo.《Tanto qualunque cosa io possa fare, rimarrò sempre Roy, lo sfortunato.》

Col morale sotto le scarpe, continuo il mio lavoro: elimino l'imballaggio in plastica aiutandomi con un taglierino e, grazie al cielo, non mi affetto un dito. Dopodiché dispongo le bottiglie e i bricchetti di succhi di frutta sugli scaffali, riempiendoli a dovere, giusto un secondo prima che il capo-reparto arrivi.

《Salve, Roy. Come va oggi? Combinato disastri?》mi saluta allegramente il signor Fuller.

Si tratta di un uomo sulla cinquantina, pelato e con una pancia prominente, che mi ricorda di non abusare di dolciumi se non strettamente necessario.

《Salve a lei. Ehm... no. Nessun disastro, per ora》gli rispondo, infilando le mani in tasca per tener fede alla parola data.《Lei come sta?》

《La mia Edna se n'è inventata un'altra delle sue》mi racconta l'uomo, nominando sua moglie, una donna che nessuno ha mai visto.《Vorrebbe fondare un club del libro. A casa nostra. Ma ci pensi? Lei neppure li legge i libri. Guarda solo i film. Allora, le ho chiesto perché non fonda un club per cinefili e lei si è arrabbiata. Non mi parla da ieri. Non mi ha neppure preparato la colazione. Roba da non credere. Non sposarti mai, ragazzo. Credi a me.》

A dire la verità, nessuno pensa che il signor Fuller sia sposato, però tutti gli diamo ragione. Dopotutto, lavora in questo supermercato da tanto tempo.

Magari è questo che l'ha fatto impazzire...

《Non penso che accadrà mai. Può stare tranquillo》mormoro, col cuore a pezzi per la mia inesistente vita amorosa.

《Bravo, ragazzo. Continua così》esulta il signor Fuller, dandomi una pacca sulla schiena che mi fa rovinare contro gli scaffali che ho appena riempito.

Mi aggrappo con forza a esso per evitare di rovesciare qualcosa, a esempio i succhi di frutta nelle bottiglia di vetro tintinnando intorno a me, e attendo che il capo-reparto si allontani.

《Via libera. Puoi smetterla di abbracciare quello scaffale》mi dice Chuck, ridacchiando.《Altrimenti Allison ti crederà un tipo strano.》

《Capirai. Lei pensa già che io sia strano》brontolo, abbandonando la mia ancora di salvezza e arretrando di un paio di passi.

Dopo essermi sincerato che la corsia non sarebbe stata distrutta dalla mia iella, faccio un sospiro di sollievo e mi accuccio per rimettere a posto l'imballaggio di plastica sotto gli occhi vigili del mio migliore amico.

《Scusa, ma non dovresti lavorare pure tu?》gli domando, notando che continua a rimanere a controllare ciò che combino.

《E lo sto facendo. Una delle mie mansioni è evitare che tu devasti il supermercato. L'hanno aggiunto nel mio contratto più o meno dopo che hai incendiato il banco frigo》afferma il ragazzo con un sorrisone radioso.

Ossantocielo...

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