Capitolo 49
In foto Paimon
Paimon POV
<<Non puoi degradarmi a tale compito, i nostri accordi erano di tutt'altro tipo>> dissi a Caliel quando mi diede il compito di tenere a bada il loro nuovo cagnolino umano, Danil.
<<Non hai altra scelta, ho già tanti problemi qui giù e tu sei l'unica di cui possa fidarmi>> rispose senza nemmeno guardarmi negli occhi, leggeva alcuni fogli mentre si passava compulsivamente la mano fra i suoi capelli biondi... da quanto la tipa con i capelli viola non poteva aiutarlo aveva assunto Abalam come suo assistenze ed a me toccava il compito di fare da balia sulla Terra.
<<Hai un grosso debito con me Caliel, ricordalo>> dissi osservandolo con sguardo fulmineo, voltai i tacchi e nello stesso momento mi ritrovai a Roma, di fronte al mio nuovo cucciolo.
<<Paimon!>> la rossa Lust mi accolse a braccia aperte, le sorrisi entusiasta e la abbracciai a mia volta. Io e Lust eravamo sempre state molto simili, persino in quel momento gli abiti che indossavamo si differenziavano solo per qualche dettaglio.
<<Caliel ha scelto te come guardia>> disse sorridendo, dietro di lei Hals stava sbraitando contro un umano dal volto decisamente spaventato e la scena mi fece ridacchiare, forse mi sarei divertita.
<<Esatto, dov'è il cucciolo?>> chiesi guardandomi attorno in quella grande sala, lei sorrise sempre di più e mi fece l'occhiolino.
<<È molto più di un cucciolo, non sottovalutarlo>> sentir quelle parole provenire da Lust mi sorprese, per lei gli uomini erano tutti dei giocattolini, qualcosa con cui divertirsi e sentir quasi definire uno di loro interessante non era poco.
<<Troppo tempo sulla Terra di stando alla testa>> dissi incrociando le braccia attorno al mio petto quando una porta alle mi spalle si chiuse. Un ragazzo dai capelli scuri e con un piercing sul labbro inferiore ci osservava stupito, un asciugamano gli copriva i gioielli di famiglia mentre i suoi addominali ed il resto del suo corpo era perfettamente visibile, lo salutai con un cenno di mano e sorrisi quando ricambiò il cenno confuso... Che scena esilarante! Mi trattenni dal ridere e tornai a guardare Lust che non aveva distolto il suo sguardo dal corpo del ragazzo.
<<Daniil, lei è Paimon, la tua nuova guardia del corpo>> disse Lust, dunque il cucciolo era arrivato! Ci sarebbe stato da divertirci.
Aleira POV
<<Sei sicura di quello che dici?>> ero seduta accanto ad Emma quando Kasal ci raggiunse per rivelare i suoi sospetti riguardo Ilara, secondo lei infatti era stata lei assieme a Balam a ridurre Emma in quello stato.
<<Sono sicura>> disse stringendo tra le sue mani un lembo della maglia che indossava, fissando Emma con profonda rabbia... il suo sguardo però non era diretto ad Emma ma a sua sorella.
<<Dovete fare ciò che Vassago vi chiede, non possiamo permettere che loro intralcino il vostro piano. Fidatevi di lui, io mi prenderò cura di mia sorella>> disse poi sparendo nel nulla, rivolgendo il suo ultimo sguardo carico di rabbia e determinazione a me.
Non guardai Emma eppure ero sicura che lei come me non aveva cambiato idea sul da fare, come Kasal aveva detto il nostro piano andava portato a termine, dovevamo conquistare la nostra libertà a costo di tutto.
<<Sarà meglio non dir nulla ad Harag e Morgue>> disse poi Emma, interrompendo il silenzio.
<<Perché credi che sia meglio?>> chiesi portando i miei occhi sul suo viso ancora provato, vederla in quello stato mi faceva venire una grande rabbia che però ero costretta a tenere dentro di me.
<<Ilara è anche loro sorella, non voglio che si distraggano. Aleira, dobbiamo essere sicura che loro siano lucidi e che ci aiutino senza alcuna perdita di tempo, di Ilara sarà Kasal ad occuparsene>> le parole di Emma erano giuste e sbagliate allo stesso tempo... fare ciò non sarebbe equivalso a mentirgli e a usarli? Eppure aveva ragione, non potevamo permetterci altri intoppi. Annuii sbuffando, così subito dopo decisi di camminare un po' per i corridoi per pensare da sola.
Harag e Morgue erano andati via con. Vassago e Lucifero, qualcosa gli era passato per la mente e a quanto pare non volevano che noi fossimo partecipi dei loro piani.
Girovagando per i corridoi mi ritrovai dinanzi la porta dell'ufficio di Caliel, senza pensarci troppo bussai. Mio fratello aprì la porta ed il suo sguardo disorientato si posò sui miei occhi. Gli ci volle meno di un secondo nel far comparire sul suo viso un grande sorriso e subito mi strinse tra le sue braccia. Da quanto tempo non ci abbracciavamo? Tirai un sospiro di sollievo e mi sembrò per un attimo di essere felice e di non aver bisogno di nient'altro.
<<Aleira>> sussurrò lui sollevandomi da terra con la sua stretta, mi sentivo sempre una bambina quando ero con lui.
<<Hai ancora intenzione di continuare con il nostro piano, vero?>> chiesi a mio fratello che mi guardo leggermente confuso.
<<Certo, cosa ti prende?>> chiese ripoggiando i miei piedi per terra. Nella stanza vi era un altro demone dai capelli rosso fuoco che ci osservava sghignazzando, doveva essere il nuovo assistente dato che Aamon era confinata a letto.
<<Niente, solo che ultimamente sono successe tante cose..>> risposi distrattamente, sbirciando sulla pila di fogli poggiata sulla sua scrivania.
<<Parli di nostra madre?>> chiese sedendosi dietro la scrivania e liberando un piccolo spazio su di questa sul quale mi sedetti.
Osservai il demone dai capelli rossi e poi Caliel, il quale capì cosa stavo pensando e riferì al suo assistente di lasciarci soli.
<<Mamma, papà, il loro passato e ciò che ci sta per succedere>> ammisi sfogandomi dopo tanto tempo con mio fratello.
<<Una persona sana di mente sarebbe già impazzita al posto tuo>> commentò lui ridacchiando, gli feci una smorfia prima di rispondere <<mi stai dando della pazza?>> chiesi tirando un calcio alla sua sedia che dondolo leggermente indietro.
<<È un complimento>> rispose lui alzando le mani in segno di difesa e facendomi l'occhiolino. Ridemmo insieme fin quando non fummo interrotti dal bussare alla porta di qualcuno, fu Caliel ad andare ad aprire.
Dietro la porta riconobbi lo sguardo severo di Harag che stranamente non era di buon umore, Caliel gli diede una pacca sulla schiena e ne ricevette una più forte indietro, avrei riso se non fosse stato per l'aria davvero e dico davvero arrabbiata di Harag.
<<Cosa succede?>> chiesi scendendo dalla scrivania ed andandogli incontro, l'assistente di Caliel era tornato nella stanza assieme a noi.
<<È iniziata>> disse poi Harag, guardando prima me e poi Caliel. Io ero confusa mentre Caliel sembrò capire, annuí e bisbigliò qualcosa al suo assistente che lasciò la stanza nuovamente.
<<Cosa è iniziato?>> chiesi avvicinandomi ad Harag che strinse le mie mani tra le sue non appena fummo abbastanza vicini.
<<Le truppe di Lucifero stanno marciando contro quelle del paradiso>> disse ma nei suoi occhi qualcos'altro mi faceva intuire che mi sarei dovuta preoccupare molto di più di quanto già lo fossi.
<<C'è dall'altro>> dissi tremando e lui annuì, fu Caliel però a parlare per primo.
<<Harag, non dirglielo>> disse mio fratello preoccupato, dirmi cosa?
Kasal POV
Inutilmente cercai Vassago per tutto il giorno, lo chiamai e frequentai i posti negli inferi e sulla Terra che era solito frequentare... tutti tranne casa sua.
Sapevo che la madre di Aleira si trovava lì e volevo evitarla se possibile ma non mi restava altra scelta se non recarmi lí alla ricerca di Vassago.
Aprii la porta d'ingresso, per fortuna non avevo bisogno del suo permesso per entrarci ogni qualvolta. Mi diressi verso il salotto dove vidi Nithaiah leggere un libro dinanzi al fuoco che ardeva nel camino.
Non si accorse subito della mia presenza per quanto era attratta dalle sue letture, eppure sbadatamente colpii una sedia che fece rumore e attirò la sua attenzione su di me.
<<Oh, ciao>> disse l'angelo osservandomi stupita, riponendo il libro sul tavolino dinanzi a sé. Le sorrisi guardandomi attorno con evidente imbarazzo... perché mi sentivo così?
<<Ti ho già vista>> disse lei osservandomi attentamente, si alzò dal divano e mi venne incontro osservandomi attentamente, mi prese il mento tra le mani e osservò ogni angolo del mio viso.
Anche io la osservavo a mia volta, ci eravamo viste molte volte quando ero un angelo e quando ero una delle guardie di Michele.
<<Kasal>> disse poi ed io sgranai gli occhi, si ricordava di me? Dopo tutto quel tempo?
<<Esatto>> risposi io esitando, mi lasciò andare ed indietreggió sorridendo.
<<Ho sempre passato che i tuoi grandi occhi nascondessero un universo di domande e curiosità che non si addicevano ad un angelo>> disse ma il suo non sembrava un rimprovero, era più un elogio.
<<Vassago è in casa?>> chiesi senza badare alle sue domande, non avevo molto tempo per chiacchierare.
<<Quindi sei la compagna di Vassago?>> chiese lei arrossendo e portando la sua mano dinanzi alle labbra in segno di stupore. Arrossii anche io nel sentire quelle parole e così ci fissammo per un po' senza proferire parola.
<<È qui o no?>> chiesi cercando di mandar via l'imbarazzo e lei scosse il suo viso per far cenno di no mentre svelò uno guardo leggermente triste.
<<Lui e Lucifero vanno e vengono in continuazione, stanno elaborando qualcosa>> disse nervosamente, nessuno poteva farle visita così come lei poteva visitare nessuno.
<<Aspetterò qui allora>> dissi sedendomi sulla poltrona accanto al divano sul quale era seduta anche lei... Nessuna delle due parlava, entrambe fissavamo il fuoco.
<<Sei stata molto coraggiosa a lasciare il paradiso>> disse Nithaiah spezzando il silenzio, la guardai sorpresa.
<<Non l'ho lasciato, sono stata cacciata>> precisai cercando di scacciare quei vecchi ricordi... iniziavo a sentire la mancanza del mio letto.
<<Hanno intravisto i tuoi dubbi?>> chiese ed io annuii, sperando che capisse quanto non volessi parlare di ciò.
<<È stato Vassago ad aiutarti?>> a quella domanda la guardai in malo modo e risposi <<capisco da chi ha preso Aleira nel parlare senza pensare>> subito mi pentii di averlo detto perché vidi Nithaiah diventare sempre più triste, stava solo cercando di tenere viva la conversazione e di non essere sola almeno per un po'.
<<Aleira è una brava ragazza, non intendevo offendere nessuna di voi due>> dissi fissando il pavimento.
<<No, hai ragione, avevo capito che non ne volevi parlare ma non ho controllato la mia curiosità. Ti chiedo scusa>> disse lei sorridendo, accettai le sue scuse e decisi di raccontarle la mia storia, di come venni cresciuta da Moloch e del mio rapporto con Vassago.
Proprio quando ebbi finito di parlare Lucifero e Vassago comparvero, con due sorrisi beffardi dipinti in volto.
Ciao a tutti! Scusate se non pubblico da molto ma ho avuto parecchi problemi e sono stata senza cell per quasi un mese per cui non mi è stato possibile scrivere fino ad ora! In più ho iniziato scuola quindi pubblicherò con meno frequenza ma certamente non passerá più così tanto tempo ora che ho il cell per scrivere nuovamente! A presto, spero che continuate a leggere la mia storia.
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