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Capitolo 11

Moloch affiancato da Morgue guidava il gruppo seguiti da Lust al fianco di Vasariah che era la mia sinistra mentre Harag era alla mia destra.

<<Oh Vassago!>> esclamò Moloch salutando un ragazzo alto che passeggiava lungo la strada: aveva capelli castani come i suoi occhi, era alto con un fisico normale, indossava abiti formali: una camicia bianca infilata nel pantalone nero a completo di scarpe nere eleganti.

<<Moloch>> sussurrò questo puntando subito dopo il suo sguardo su di me <<Aleira>> disse sorprendendomi <<ti ho vista in una delle mie visioni>> disse sorridente incrociando le braccia intorno al suo petto <<spero non fosse nulla di spiacevole>> risposi allora impacciata arrossendo leggermente.

<<Niente affatto>> mi afferrò la mano dando un lieve bacio sul dorso <<risparmia le smancerie Vass>> disse allora Harag notevolmente infastidito <<suvvia Harag, non essere sempre così scontroso>> intervenne Moloch rivolgendogli uno sguardo truce mentre Morgue e Lust ridacchiavano.

<<Mi infastidiscono questo tipo di cose...>> borbottò allora Harag ma in cuor mio sperai fosse semplicemente geloso. Lo sguardo di Vassago passò da me a Vasariah che era rimasta in silenzio <<Tu devi essere Vasariah, la futura sposa di Harag>> quelle parole mi colpirono dritto al cuore mentre l'ex angelo si illuminò in un grande sorriso voltastomaco.

<<Esattamente>> Vassago baciò anche il dorso della sua mano per poi inchinarsi di fronte a Moloch, Lust, Harag e Morgue. Si unì a noi conversando animatamente con Moloch che ridacchiava spesso dandogli fin troppe pacche sulla schiena.

<<Chi è quello?>> chiesi allora ad Harag che mi era accanto <<è uno dei principi dell'inferno. È dotato di un potere speciale: ha visioni sul passato e sul futuro infatti riceve spesso visite da Lucifero in persona>> di nuovo Lucifero, la curiosità mi stava uccidendo.

<<Attenzione>> disse poi aiutandomi a non inciampare in un piccolo fosso che non avevo visto, mi tenne su cingendo la mia vita con un braccio attirando l'attenzione di tutti.

<<Pensavo odiassi il contatto con le donne>> sussurrò Moloch serio <<Sto solo cercando di essere un gentiluomo>> rispose Harag allontanandosi subito da me <<cos'è questa tensione? Su su non è successo nulla di grave>> disse Vassago battendo le mani sorridente, davvero un tipo strano ma ci aveva appena salvati da una strana situazione.

<<Ho un'idea!>> disse allora Moloch <<Morgue, potresti accompagnare Aleira al lago dei sogni, avrete pure bisogno di passare del tempo da soli>> Morgue annuì senza perdere il sorriso porgendomi il braccio su di cui posizionai la mia mano, subito ci allontanammo dal gruppo.

<<Non siete per niente bravi a fingere>> disse Morgue quando fummo abbastanza lontani percorrendo una stradina diversa.

<<Moloch mi ucciderà prima o poi>> risposi allora sbuffando attenta a non inciampare nuovamente <<può darsi>> fu l'incoraggiante risposta di Morgue <<non capisco come riusciate a sopportare quell'essere>> pensai ad alta voce rivolgendomi a Moloch.

<<Non abbiamo molta scelta, è stato lui a donarci questa vita>> rispose Morgue tranquillo.

<<Eri piccolo quando sei stato venduto a lui?>> chiesi non sicura di avere il permesso di fare certe domande.

<<Ero solo un neonato, è stato Moloch a crescermi, all'inizio eravamo solo io e lui. Moloch è il demone a cui vengono offerti il maggior numero di sacrifici, noi siamo alcuni di questi esattamente i più fortunati. Sono cresciuto con la consapevolezza di essere stato il primo bambino scelto per questo tipo di vita ricca di lusso, sin da piccolo sono stato riempito di elogi per le mie innumerevoli doti e sebbene tutto questo mi piacesse ha fatto nascere in me il mio nato oscuro. Esigo essere amato e rispettato da tutti, nessuno mi può e potrà mai eguagliare ai miei occhi, nemmeno Dio o Lucifero... Quando ho iniziato a frequentare gli umani ho subito provato sdegno e disprezzo nei loro confronti in quanto esseri inferiori a noi, ma giocare con loro è alquanto divertente. Mi piace entrare nella loro mente, fargli credere di essere i migliori... e poi recuperare le loro anime. Poveri illusi, nessuno potrà mai essere migliore di me>>.

Rimasi stupita da quella sua confessione e allo stesso tempo affascinata, era questo dunque il demone che dava vita alla Superbia tra gli esseri umani?

<<Come mai uno come te... Ha scelto un angelo come compagna?>> forse avrei dovuto tenere quella domanda per me dato che mi rivolse una strana occhiataccia, nel frattempo in lontananza mi sembrò di vedere uno strano albero il cui tronco era colorato di viola e la folta chioma era rossa come il "cielo" che fronteggiava un laghetto verde acqua.

<<Biska è colta ed intelligente, é stata tanto saggia da scegliere la caduta e non è colpa sua se Moloch l'ha degradata a servetta da quattro soldi...>> rispose spreggiante ed allora decisi di non fare altre domande avvicinandomi con cautela allo specchio d'acqua.

<<Questo è il lago dei sogni, si chiama così perché é in grado di mostrarti quale è il tuo desiderio più grande>> sussurrò osservando il suo riflesso <<tuttavia non ti consiglierei di usufruire del suo potere, a volte è meglio non conoscere i nostri desideri più nascosti>>.

Mi tenne dunque lontana dalle acque, non capii bene il motivo per cui sarebbe potuto essere pericoloso ma decisi di credergli evitando di sfiorare l'acqua.

<<Sposare te è una punizione per me da parte di Moloch>> continuò allora Morgue <<una punizione per essermi innamorato di un angelo, quindi ha scelto di forzarmi a sposare un'umana tramutata in demone...>> quelle parole non mi aiutarono a far accrescere la mia simpatia nei confronti di Moloch, anzi.

<<Mi dispiace>> risposi consapevole di cosa si provasse nel dover sposare qualcuno che non si ama.

<<Non devi chiedere scusa, non è colpa tua. Preoccupati invece di diventare una demone forte e alla mia altezza>> sorrise ed io mi morsi la lingua per evitare di rispondere in malo modo.

<<Cerca di dimenticare Harag>> ed allora non riuscii a tenere a freno la mia lingua <<non c'è nulla tra noi due e comunque non sono affari che ti riguardino per ora>> risposi andando su tutte le furie, accidenti!

<<Ci risiamo..>> disse sospirando osservando il lago <<non credo riuscirai mai a cambiare>> aggiunse <<non voglio cambiare, questo è il mio modo di essere>> risposi sulla difensiva, ed era esattamente quello che pensavo.

Avrei potuto provare a controllare i miei istinti e a placare la mia lingua ma non sarei mai potuta cambiare: io ero quello che ero e gli sarei dovuta piacere così.

<<Mi domando che tipo di demone diventerai...>> quasi ridacchiò sorprendendomi, era davvero Morgue quello che avevo davanti?

Continuammo a chiacchierare del più e del meno fin quando non venne ora di pranzo e ci affrettammo a raggiungere gli altri nella sala da pranzo, Vassago si era unito al gruppo e notai con dispiacere che Vasariah aveva già occupato il posto accanto ad Harag.

<<Guarda quei sorrisi, vero amore>> commentò Moloch indicando me e Morgue, mancava poco che gli avrei rotto la sua testaccia con i miei tacchi.

Harag mi fissava costantemente ed allora arrossii leggermente cercando però di non ricambiare lo sguardo, Moloch mi tenne sott'occhio per tutto il tempo.

Per fortuna Moloch e Vassago lasciarono la casa subito dopo il pranzo e l'ora delle lezioni di combattimento con Harag si avvicinava sempre di più, indossai un leggins nero con canottiera dello stesso colore, delle converse e legai i miei capelli in una treccia bassa.

Mi stavo ancora specchiando quando vidi Harag apparire nella mia stanza, indossava un pantalone di tuta grigio ed una canotta nera entrambi aderenti che lasciavano intravedere il suo corpo muscolo facendomi arrossire.

<<Sei pronta>> disse osservandomi attentamente per poi porgermi il suo braccio <<su andiamo, ti porto nella palestra>> e quando sfiorai la sua pelle un sorriso malizioso gli si dipinse in volto ed in un men che non si dica ci ritrovammo in una grande palestra, il pavimento di gomma blu scuro era a contrasto con le pareti dipinte di bianco.

<<Cosa dobbiamo fa...>> non feci in tempo a finire di parlare che dovetti scansare un suo pugno <<Harag!>> urlai allora osservando il demone guardarmi divertito.

<<Oggi testeremo le tue abilità generali, hai ottimi riflessi>> aggiunse quando evitai un altro dei suoi colpi, avrebbe potuto farmi davvero male dannazione.

<<Avresti potuto avvisarmi prima..>> mi lamentai allora.

<<Non essere capricciosa... Ora tocca a te>> disse facendomi cenno di colpirlo.

<<Non ho mai combattuto prima d'ora>> dissi allora incerta sul da farsi <<ti ho vista darle di santa ragione a Vasariah>> mi rispose ridacchiando ed allora provai a sferrargli un calcio mirando al suo bello quanto fastidioso sorriso ma per mia sfortuna fu pronto a pararsi afferrando la mia caviglia senza lasciarla andare.

<<Dobbiamo lavorare sull'attacco>> lasciò andare la mia caviglia invitandomi a colpirlo nuovamente, sospirai e cercai di sferrargli un pugno ma seppe bloccarlo in tempo.

<<Devi metterci più forza e cerca di non essere così prevedibile>> decisi dunque di osservare nuovamente il suo volto ma al contrario cercai di colpire con un pugno il suo stomaco, riuscì di nuovo a bloccarmi ma ci mise di più a capire dove era diretto il mio attacco.

Continuammo così fin quando non fui zuppa di sudore e con l'affanno mentre lui sembrava tranquillo e per niente affaticato. <<Abbiamo molto lavoro da fare>> disse porgendomi un asciugamano con cui tentai di ripulirmi il volto, avevo sempre odiato l'attività fisica ed ora sentivo il mio corpo cadere a pezzi.

<<Cosa hai fatto con Morgue oggi?>> chiese allora sorprendendomi <<Abbiamo chiacchierato>> risposi facendo spallucce.

<<Di cosa?>> chiese facendosi serio d'un tratto <<mi ha parlato un po' di com'è stato crescere con Moloch>> confessai.

<<Noioso>> rispose sbuffando ed allora ricordai la domanda che sempre dimenticavo di porgli <<perché ogni tanto indossi quella strana divisa da ninja?>>.

<<Dipende dal mio umore... Se alcune mattine penso di non riuscire a calmare la mia rabbia quella tuta mi aiuta a rilassarmi>> iniziò a dire catturando la mia curiosità <<io sono stato il secondo bambino scelto da Moloch per diventare un demone. Morgue non ha fatto altro che ripetermi quanto fosse migliore di me... Eppure non mi ha mai infastidito il suo modo di essere. Mi faceva infuriare però sapere di non aver potuto conoscere i miei genitori, di non aver potuto scegliere, di dover vivere sotto certe regole e certi schemi... Non sono libero, e non lo sarei nemmeno in cielo, al contrario di Ilara però non provo invidia, io provo solo rabbia. Vorrei riempire sia Lucifero che quel signore lassù di pugni e calci>> terminò tirando un pugno al muro accanto a sé, la scena mi sembrò buffa quindi dovetti trattenere una risata.

<<Perché ridi?>> chiese allora osservandomi curioso <<non stavo ridendo>> mentii spudoratamente alzando le mani in segno di difesa.

Non rispose osservandomi, in fondo il motivo della sua rabbia lo capivo, aveva senso e potevo riscontrare i suoi pensieri nei miei.

<<Non hai tutti i torti... Appena sarò forte abbastanza potremo affrontare quei due insieme..>> dissi facendolo sorridere, era già tardi e saremmo dovuti rientrare.

<<Andiamo ora>> disse ma invece di afferrarmi il braccio mi strinse in un forte abbraccio facendomi arrossire, prima di ritrovarmi nella mia stanza sola.

In foto: Vassago ed Harag


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