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BRIAN
Così le racconto del football, della NFB, degli esami. Mi sdraio sulla schiena per stare più comodo, una mano sotto la testa per stare più comodo e di tanto intanto lancio un'occhiata ad Aisha per assicurarmi che non abbia preso sonno. Invece resta sveglia e attenta per tutto il tempo, mentre giù a pochi passi da noi c'è una festa. Alla fine, quando mi sono sfogato completamente, mi aspetto che rida o che mi prenda in giro. Di solito è questo quello che fanno le ragazze quando cerco di parlare invece di scopare e basta.
Per questo, col tempo, ho imparato a non confidare le mie preoccupazioni a persone che so non capirebbero. Per loro il football è solo uno sport, per me è tutto invece. A volte, quando sono davvero stressato, ne parlo con Jake e Oliver, ma neanche loro capiscono completamente come mi sento. Jake è ricco sfondato e se le cose non vanno può benissimamente lavorare nell'azienda del padre. Oliver invece è un genio dell'informatica, anche se non vuole che le persone lo sappiano, e ha una famiglia che lo appoggia e lo sostiene sempre. Io invece ho solo il football. Non sono bravo in nient'altro. sì, a scuola ho una media alta altrimenti non potrei giocare né essere il capitano, ma il football è qualcosa in cui eccello e che mi ha fatto migliorare l'autostima e conoscere i miei fratelli. La mia famiglia è abbastanza presente, ma vorrei che fossimo più uniti come i miei amici lo sono con le loro.
-Smettila di pensare- avevo quasi dimenticato che ci fosse Aisha qui con me
-Mi offendo eh. Insomma ho appena condiviso con te il mio momento più intimo in assoluto, il minimo che tu possa fare è concentrarti su di me in questo momento e smetterla di pensare-
-Vuoi un secondo round per caso?-
Il modo in cui arrossisce è adorabile. Trasforma il mio sorrisetto in un sorriso genuino.
-Sappi che non ho mai permesso a nessuno di cavalcarmi e prendere il controllo della situazione. Ma sei stata brava per essere una novellina- non posso evitare di ridere a quel pensiero. Mi da una pacca sul torace e ne approfitto per attirarla di più a me, la sua gamba s'infila tra le mie. Peccato che ci siamo rivestiti... Aveva paura che potesse entrare qualcuno, specialmente i suoi fratelli o le sue amiche.
-Ti ho fatto male?- mi sembra una domanda lecita visto le circostanze. Sarò anche uno stronzo, ma non così tanto. Lei scuote la testa decisa, mi accarezza la guancia guardandomi con una dolcezza che neanche mia madre... E si allontana. Perché cazzo si è allontanata?
-Penso sia arrivato il momento di tornare alla festa. Credevo che fosse d'obbligo per la squadra parteciparvi- si è già alzata dal letto e si sta aggiustando i pantaloncini.
-Lo è, infatti io sono alla festa. Con te. È questa la festa piccola, speravo l'avessi capito- mi alzo anch'io, senza maglietta però, e la raggiungo prendendola per le braccia.
-E questa festa non è ancora finita. Una volta uscita da quella porta- la indico col capo
-Non mi rivolgerai più la parola per l'imbarazzo, lo so. Quindi labbra, ora- è un ordine, ma sto sorridendo. Anche lei sta sorridendo.
-Solo perché poi non succederà più- dice e io non posso fare a meno di ripensare alle sue condizioni. Non innamorarti di me. perché non vuole che ci si innamori di lei? Cosa nascondi Aisha Price?
Ci avviciniamo in sincro e ci baciamo, ormai conosco tutti i suoi movimenti, ce li ho impressi nella mente. Quindi so come muovermi senza farla sembrare impacciata dato che non ha esperienza, non si direbbe però.
In questo momento, così come poco fa a letto, mi sento vivo. Come solo il football mi fa sentire.
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