37
BRIAN
Appena entriamo nell'appartamento gli sguardi di tutti si puntano su di noi. Su di me. Sono abbastanza certo che vorrebbero vedermi tutti morti, ma non me ne importa. Aisha tenta si allentare la presa mentre io la rafforzo invece. Io non ti lascio. Non so perché siano tutti così arrabbiati, cioè posso capirlo certo. Anch'io sarei arrabbiato, ma non fino a questo punto.
-Brian credo tu debba andartene. Questa è una questione di famiglia- lo sguardo di Blake è puntato su di me, ma è il fratello a parlare. Io ricambio lo sguardo alzando il mento in segno di sfida.
-Riguarda anche me Alessio e io non me ne vado- ed eccola lì. La mia piccola stella che torna a stringermi la mano prima di posizionarsi davanti a me per farmi da scudo.
-Ho sbagliato. Mi dispiace. Ma non facciamone una tragedia- la voce di Aisha è seria, dura, talmente tanto che ho paura si possa spezzare. Cattura l'attenzione e gli sguardi di tutti, compresi i miei. Avanzo di un passo per mettermi al suo fianco, perché in questa cosa siamo insieme. Alla pari. Nessuno è più avanti dell'altro.
-Sbagliato?- sbotta Blake, la fa sussultare.
-Sei sparita per ore. Non sapevamo dove fossi. Da quando non ci dici dove sei, eh?- alza la voce e perde il controllo. Alessio invece è al suo fianco in silenzio, braccia incrociate al petto. le ragazze per poco non scoppiano a piangere e io non capisco che cazzo sta succedendo. Cosa ho fatto di così grave?
-Non sono più una bambina Blake. Ho il diritto di uscire e non devo per forza venire a dirlo a te. Non sei papà- Aisha al contrario ha la voce equivalente ad un sussurro.
-E allora non comportarti come tale. Sei adulta' dimostralo. E comunque io sono il fratello maggiore, qui siete tutti sotto il mio controllo se lo avessi dimenticato... Aisha hai saltato...- Blake sta urlando ancora di più, ma l'ultima frase fa saltare sua sorella. Stringe ancora di più la presa sulla mia mano e sgrana gli occhi. lo sta supplicando in silenzio di non dire niente. Qualunque cosa stesse per dire. Alessio gli mette una mano sulla spalla e gli fa segno di stare zitto. Anche le ragazze avanzano e Aria si mette al suo fianco per cercare di calmarlo. A quanto pare qui sono l'unico che non può sapere cosa cazzo sta succedendo.
-L'appuntamento... E per cosa? Per uscire con uno che neanche conosci? Con uno che ti rimpiazzerà appena si sarà stancato di te? Ti avevo avvertito di non lasciarti coinvolgere e guarda com'è andata- adesso è solo, rassegnato. So che non ce l'ha davvero con me, è più arrabbiato con sua sorella, ma ciò non toglie che le sue parole mi colpiscono dritto al petto. Perché in fondo ha ragione, un tempo avrei fatto così. Ma adesso non lo farei mai. Non a lei.
-E cosa vuoi fare? Impedirmi di vederlo? Non stiamo neanche insieme, quando lo capirai. Quando lo capirete tutti? Io non mi sono fatta coinvolgere, se voglio posso allontanarlo. Ma non voglio. Lui è l'unico che mi tratta come una persona normale. È l'unico che mi fa sentire viva- Io non mi sono fatta coinvolgere. Certo, non stiamo insieme, ma le ho dato l'esclusiva. Le ho detto che avrei aspettato e fin quando avesse voluto io ci sarei stato per lei. per le cose serie o anche solo per divertirci. Io non mi sono fatta coinvolgere. Adesso sono io che allento la presa sulla sua mano. Ma lei è troppo infervorita per capirne il motivo.
-Credi che non lo sappia? Tutti voi pensate che non sappia cosa sto facendo... Be' indovinate, lo so. E non avete il diritto di venire a dirmi cosa posso o non posso fare, perché io non vengo a imporre la mia opinione su di voi- non sta lottando per noi. Sta lottando per lei. io sono solo uno che le è capitato per caso sott'occhio. Mi ha puntato e io ci sono cascato. Di nuovo.
-Io ho il dovere di proteggerti. Non lo capisci? Non ti ho protetto abbastanza e ora... Voglio almeno risparmiarti ulteriori sofferenze- è come se guardassi la scena dall'esterno. Ormai sono quasi invisibile. Nessuno fa più caso a me e io non faccio niente per palesarmi. Non sarei dovuto restare qui. Io non sono niente per lei. anzi, solo un'ulteriore sofferenza che a quanto pare non ne vale nemmeno la pena. Aisha si è calmata, è di nuovo dispiaciuta, Blake si è sfogato, Alessio e le ragazze restano in disparte mentre i due fratelli si abbracciano e si chiariscono sussurrandosi quanto bene si vogliano.
-Non è colpa tua. Non potevi impedirlo, lo sai- Aisha sta piangendo eppure è lei ad asciugare una lacrima solitaria sul volto di Blake che annuisce senza dire niente.
-Adesso andiamo. Ho posticipato l'appuntamento- Blake le dà un bacio sulla testa poi si avvia alla porta assieme Alessio. Le ragazze restano nel loro angolino senza dire una parola. Aisha viene verso di me, a quanto pare si è ricordata che esisto. Intreccia di nuovo le sue dita alle mie, solo che stavolta io non ricambio la stretta. Sono impassibile.
-Aisha, dobbiamo andare- la richiama Blake facendola voltare. Poi riporta la sua attenzione a me.
-Dobbiamo parlare. Dopo passo da te- si alza sulle punte dei piedi e mi lascia un bacio sulla guancia. Poi va via, con i suoi fratelli. Probabilmente alla clinica, non so. L'unica cosa che mi risuona nella mente è una frase: Non mi sono fatta coinvolgere.
Sono passato al Bell's. mi ha chiamato Molly e ne ho approfittato una volta per tutte per chiarire la situazione. Nonostante ciò che abbia detto Aisha io sono un uomo di parola e le ho promesso di non andare più con altre fin quando non definiamo la nostra relazione.
Molly si è messa a piangere, a strepitare e a colpirmi sul petto per sfogarsi. Non sismo mai stati insieme, ma è come se l'avessi lasciata per lei e mi sono sentito in colpa. Ma almeno ci siamo chiariti. È tornata dalle amiche come se niente fosse mentre io sono uscito dal locale. Ho visto con la coda dell'occhio che era arrivato anche Blake e si è aggiunto ai ragazzi della squadra.
Vorrei dire di non essere corso a casa, ma sarei n bugiardo. Sono stato varie volte sul punto di fare infrazioni e menomale che il locale non è tanto lontano.
Dopo neanche cinque minuti dall'aver messo piede in casa bussano alla porta. Prendo un respiro profondo e apro. Aisha sembra un cucciolo davanti a me che vorrei solo abbracciarla e rassicurarla. Solo che ho bisogno anch'io di esserlo, per quanto mi costi ammetterlo.
-Posso entrare?- ha lo sguardo basso e la voce un sussurro. Mi sposto e le lascio la possibilità di passare. Si ferma al centro del salotto mentre io sono davanti a lei, braccia incrociate, distanza abbondante, sguardo imperscrutabile.
-Dobbiamo parlare- dico vedendo la sua esitazione. Lei annuisce e si siede sul divano facendomi cenno di seguirla.
-Mi dispiace Brian. So che vuoi sapere cosa sta succedendo, ma non sono ancora pronta a parlarne e...- la interrompo subito con un gesto di stizza.
-Credi sia per questo che sono arrabbiato?- scuoto la testa, irritato, deluso un po'.
-Non lo è?-
-No. Cazzo, no Aisha, no. Se non sei pronta a parlarmene lo capisco, non ti forzerei mai- ho bisogno di alzarmi e camminare avanti e indietro per scaricare la frustrazione.
-E allora cosa c'è che non va?-
-Cosa c'è? Davvero me lo chiedi? Sono stato al to fianco, ti ho stretto la mano e tu mi hai ignorato. Ma infondo non conto niente per te vero? Il fatto che io ti abbia dato l'esclusiva non conta niente per te, anche se per me è una cosa nuova. Ti ho portata a casa mia. Ti ho fato entrare nella mia vita, come sono Jake e Oliver ne fanno parte e tu...? Ma tanto tu non sei coinvolta, no?-
-Brian io non intendevo quello. Lo sai. Certo che sono coinvolta. Altrimenti non sarei qui no?- si alza dal divano, lo sguardo stremato segno che in macchina ha continuato a litigare con i suoi fratelli e non è neanche tornata a casa dove sono sicuro discuterà anche con le amiche. E ora sta discutendo con me. cerca di prendermi la mano, ma faccio un po' si resistenza fin quando non mi supplica con lo sguardo e mi ammorbidisco.
L'ho già perdonata, cazzo. Come sono ridotto male. Porta la mia mano al livello del suo cuore e si avvicina al mio viso, facendo sfiorare le nostre labbra. E quanto vorrei mangiarle quelle labbra.
-Senti come batte? Questo è tutto merito tuo. Credi davvero che non sia coinvolta? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, quello che tu hai fatto per me?- ha gli occhi lucidi. Il modo in cui mi guarda, in cui mi parla... Non so spiegarlo, ma nessuno protegge fingere in questo modo. Non è solo sesso, per nessuno dei due.
-È la stessa cosa che provo io- con ancora una mano al livello del cuore, sul suo seno, porto la sua sul mio petto.
-Per me è tutto nuovo. Non so cosa significhi, ma tutto ciò he ho fatto per te. Per renderti felice. E poi come mi sono sentito quando hai detto che non sei coinvolta... Non so bene cosa significhi, ma voglio scoprirlo. Con te- la mia fronte sulla sua, il suo respiro unito al mio e l'unica cosa che riesco a pensare è che spero lo voglia anche lei. mi sto esponendo come mai prima.
-Ti ricordi quello che ti ho raccontato di Bella? Era Tom l'altro. alla fine si è trasferita nella sua scuola, aldilà del fiume. È diventata una Brave, anche se poi ha rotto con Tom, che non sapeva fosse impegnata con me all'epoca, l'ha scoperto dopo quando gliel'ho detto durante una partita, per poco non lo prendevo a pugni ma poi mi ha detto di non saperne niente ed era sincero, lo è sempre. Adesso Bella è single o almeno credo. Ma il punto è che dopo di lei mi sono chiuso a riccio con le ragazze, per paura di essere di nuovo ferito e neanche con lei mi sono aperto così tanto come con te. Spero tu capisca cosa significhi per me e che sono sincero- ecco fatto. Le sto consegnando le chiavi del mio cuore, spero solo lo capisca.
-Io n-no... Se lo avessi saputo io... Mi dispiace. Adesso capisco perché non volevi uscissi con Tom, con cui non è successo niente fra parentesi. Te l'o già spiegato. Gli stavo dicendo che non era lui quello che volevo... Perché io voglio te- si allontana quanto basta per puntarmi addosso quei suoi occhi profondi che mi fanno dimenticare anche come si respira.
-Questo non mi sembra non essere coinvolta. Anzi, è l'opposto- la punzecchi iniziando a passare le mani sulle sue curve per attirarla ancora di più a me. Lei mi porta le braccia al collo e si avvinghia anche con le gambe a me. le mie mani finiscono sul suo didietro, perfetto direi, e vorrei prenderlo a morsi e mangiarlo per tutto il tempo.
-Infatti. Io sono coinvolta e se lo sei anche tu, potremmo capire cosa succede tra noi- la sto già portando verso la mia camera tenendola stretta a me.
-Io sono molto coinvolto. Specialmente in questo momento. Lascia che te lo dimostri- ricade sul mio letto mentre io chiudo la porta a chiave e copro le finestre con le tende. Prendo dei preservativi dal comodino e li metto più vicini a noi. Aisha scoppia a ridere, ma mi lascia esplorare il suo corpo e farne ciò che voglio, così come io lascio che mi faccia tutto ciò che vuole. E tra le mie lenzuola, con il suono della sua risata in sottofondo, il più bello del mondo per me, realizzo la mia fantasia e le mordo il sedere prima di fare altro...
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