23
BRIAN
Il piano era quello di farmela un'ultima volta così da potermi concentrare sulle partite e togliermela dalla testa. Al massimo potremmo essere amici. Ma qualcosa è andato storto. Dopo averla accompagnata al suo appartamento ed essere tornato al mio le ho mandato un messaggio. E le ho organizzato un appuntamento. Non ho un appuntamento vero dal primo anno. ed è il motivo per cui sono così nervoso ora, cazzo.
Sono arrivato con cinque minuti di anticipo. Io. Che di solito faccio aspettare le ragazze un quarto d'ora prima di essere pronto. Ora invece sono seduto nel piccolo salotto e mi sento sotto inquisizione. Aria è andata a vedere se Aisha avesse bisogno di aiuto e sono rimasto solo con Alyssa. Ho cercato di fare conversazione, ma non ne ha voluto sapere.
-Al contrario di quello che possiate dire, voi due siete legati. Lo vedo io, lo vede Aria, lo vedono i ragazzi, lo vedono tutti. Solo... Non farla soffrire- non mi sono mai ritrovato nella situazione di dover ascoltare l'avvertimento delle amiche di una ragazza. Però trovo bello che Alyssa si preoccupi così della sua migliore amica. Anch'io prima o poi le dovrò fare un discorsetto su Oliver e anche ad Aria per quanto riguarda Blake. Contro ogni aspettative siamo diventati buoni amici e Alessio non è da meno.
-Lei sembra forte. E lo è, la maggior parte delle volte. Ma non può fare tutto ciò che vuole. Deve stare attenta, perché è molto fragile anche se non lo ammette- sono tentato dal domandarle il perché. Ha per caso qualche problema di salute? Altrimenti non me lo spiego.
-Io la sto affidando a te Brian. Mi sto fidando di te e, credimi, non lo farei se non credessi che ne sarai all'altezza. Solo... non deludermi okay?- riesco solo ad annuire perché, prima di formulare qualche farse, Aria e Aisha ci raggiungono. Io e Alyssa ci alziamo in contemporanea e cavolo. Guardo Aisha e resto senza fiato. Ha un abito che le arriva un po' più su del ginocchio, nero con dei brillantini. I capelli semi raccolti. Gli stivali alti che le coprono le gambe.
-Ciao- avanza timidamente verso di me mentre io resto letteralmente a bocca aperta.
-C-ciao- mi riscuoto, leggermente, dal mio stato di trans e passo gli occhi su tutto il suo corpo deglutendo, rumorosamente. Senza dire una parola le porgo il braccio e lei lo prende con una risatina nervosa. Salutiamo le ragazze e poi usciamo dall'appartamento. Da buon cavaliere le tengo aperta anche la portiera dell'auto per farla salire prima di andare al posto del guidatore e mettere in moto.
-Sei bellissima- la osservo. In poco tempo ho imparato che si imbarazza facilmente per i complimenti sinceri. E quando distoglie lo sguardo non sapendo cosa fare... Sembra così indifesa. Anche se non lo è per niente.
-Allora, dove andiamo?- cambia argomento e lo trovo adorabile. Guardando la strada scuoto la testa, il mio sorriso più seducente.
-È una sorpresa-
Dieci minuti dopo accosto qualche metro prima dell'elicottero. Saliamo a bordo e le svelo la sorpresa.
-Se ti è piaciuto volare, guidare ti piacerà ancora di più. Avere il controllo è una sensazione indescrivibile- il suo sguardo in questo momento è un misto di eccitazione, euforia e terrore.
-Farò tutto io. Tu dovrai solo usare il volante. Io sarò pronto ad ogni evenienza- inizio ad armeggiare con i pulsanti per iniziare il decollo.
-Dobbiamo prendere quota. Alza il controllo lentamente e poi tienilo alla stessa altezza. Rilassati andrà bene- un occhiolino e si rilassa visibilmente. Molto più sicura esegue le mie istruzioni alla lettera e ci libriamo in volo per sorvolare su San Diego.
-Andremo in un ristorante a New York dopo- la informo. Lei non risponde. Credo non mi abbia neanche sentito. È totalmente concentrata sulla guida e io ne approfitto per guardarla. Studiare attentamente i suoi lineamenti. Molte altre ragazze si sarebbero rifiutate senza neanche provare. Ma non lei. Se fossimo altre persone, in un'altra vita, forse, chissà...
-Brian dove devo andare ora?- le indico la pista di atterraggio mentre io armeggio di nuovo con i pulsanti per l'atterraggio.
Durante tutto il tragitto a piedi non fa che ripetermi quanto sia stato eccitante pilotare da sola. La prima volta, quando ci siamo paracadutati, le è piaciuto, ma ora di più. Spero che la serata continui ad andare così bene perché per la prima volta da tanto riesco a rilassarmi e godermi un'uscita con una bella ragazza. Al contrario di quello che pensa, non siamo arrivati al ristorante. Prima l'ho voluta portare al planetario. Ho riservato l'intera sala per noi prima di partire.
-Volevo portarti tra i tuoi simili- le spiego quando mi guarda confusa e immediatamente sulle nostre teste compaiono tutte le costellazioni e puntini luminosi. Ma mentre lei guarda in su, io guardo lei. Mi sposto dietro per poterla abbracciare meglio e sussurrarle all'orecchio.
-Le stelle- un brivido le percorre la schiena e uno ancora più forte percorre la mia.
-Questo è il mio primo appuntamento dopo Bella- si volta, senza allontanarsi dalle mie braccia.
-Raccontami di lei-
-È bellissima, intelligente. Ama disegnare, dipingere, fotografare... Tutte le forme d'arte- mi prendo un attimo per riprendere fiato perché, dopo tutto questo tempo, fa ancora un male tremendo parlarne. Come se volesse scacciare un po' del mio dolore, Aisha poggia una mano sulla mia guancia e stranamente funziona. Sento il petto più leggero e riesco a parlare di nuovo.
-Era perfetta per me. Con tutti i suoi difetti, era perfetta-
-Mi dispiace per com'è finita- e lo è davvero. Lo vedo nei suoi occhi. I suoi occhi. La compassione è una cosa che non ho mai voluto ricevere, ma solo dare... Eppure nei suoi occhi mi calma parecchio. Restiamo abbracciati per un altro po'. A sussurrarci cose, segreti, speranze mentre lei continua ad ammirare le stelle sopra di noi. Fino a quando non arriva l'ora di andare al ristorante. È proprio difronte ed è un posto parecchio elegante. Volevo che il suo primo appuntamento fosse speciale dato che la sua prima volta non lo è stata del tutto.
-Ti va di fingere alla grande?- le chiedo prima di entrare all'interno dove ci aspetta il tavolo che ho prenotato. Lei annuisce con una scintilla negli occhi. le prendo la mano ed entriamo insieme andando al tavolo. Noto subito un pianoforte al centro della sala e, non appena il musicista si allontana per una pausa, vado vicino pronto per lo show.
-Buonasera signore e signori. Non voglio disturbarvi, ma stasera è il primo appuntamento che questa splendida ragazza mi ha concesso, dopo mesi. E sto cercando di renderlo indimenticabile così da convincerla ad averne altri- indico Aisha e le tendo la mano con un sorriso da orecchio a orecchio mentre le persone in sala applaudono per incoraggiarla. Afferra la mia mano e si nasconde al mio fianco imbarazzatissima.
-Suonerò solo per te piccola- lo dico abbastanza a voce alta da farmi sentire da tutti. Le do un bacetto sulla punta del naso e poi inizio a suonare il pianoforte. Mi fermo quasi subito.
-Poggia le mani sulle mie. Suoniamo insieme- le faccio cenno di avvicinarsi ancora di più a me, anche lei è seduta sullo sgabello come me. Questa volta quando inizio a suonare non mi fermo. Le sue dita mi sfiorano appena, ma il suo tocco mi da una scarica incredibile.
Alla fine tutti ci applaudono e incitano Aisha a darmi un altro appuntamento. Addirittura, una signora la minaccia dicendo che se non e cito testualmente, "mi acchiappa, lo farà lei". Entrambi non abbiamo potuto trattenere una risata, ma la donna non se l'è presa. È stata contenta dell'intesa che si è creata tra noi.
Il resto della serata è splendido. Mangiamo. Continuiamo a chiacchierare di qualsiasi cosa ci passi per la testa, senza alcun pregiudizio.
Dopo essere tornati a San Diego e aver parcheggiato l'auto difronte i nostri appartamenti facciamo un giro dell'isolato.
-Non sapevo suonassi- ha le braccia avvolte al corpo nonostante le abbia dato la mia giacca fregandomene se sarei morto assiderato. Cosa incredibile visto che domani ho l'allenamento di prima mattina e la partita di sera. Ma questa ragazza, non so, mi fa fare cose che non farei per nessun'altra. E non lo pretende nemmeno. Sono io che voglio farlo.
-Ho imparato da piccolo- scrollo le spalle come se non fosse importante, ma non è così. All'inizio volevo diventare un musicista, ma dopo aver tenuto un pallone da football in mano e aver giocato la mia prima partita alle elementari non ho avuto più alcun dubbio su quale fosse il mio destino. Ciò non toglie che la musica è rimasta una mia passione importante.
-Canta qualcosa su. È sulla lista- anche se non avessi nominato quella lista l'avrebbe fatto comunque. Inizia a cantare una canzone sempre di Tini, "Lo Que Tu Alma Escribe", passando anche tra le persone. Un gruppo di ragazze si uniscono a lei cantando in coro. Non sono esattamente intonate, ma si stanno divertendo e vedere quel sorriso, quell'espressione, quella felicità sul suo volto mi fa sopportare di tutto.
Dopo, avendole ricordato anche il punto 13 della lista, cantano un'altra canzone a cappella e improvvisano una coreografia. Aisha ovviamente è al centro e cerca di insegnare i passi alle altre, come l'altro giorno da Jake, sotto gli occhi delle persone nei dintorni che le incitano a continuare.
-Grazie per la serata. Mi sono divertita ed è servito a sfoltire la mia lista- è sulla soglia del suo appartamento. La porta leggermente aperta, quel tanto da lasciare intravedere le luci ancora accese. Segno che le ragazze la stanno aspettando per l'interrogatorio.
-Anch'io mi sono divertito... Domani verrai a fare il tifo per il tuo nuovo amico?- sì, sono stronzo, ma che posso farci. Da quando ha indossato il mio numero, a casa mia, non faccio altro che desiderare di vederla fare il tifo per me dagli spalti e gridare a squarciagola il mio nome.
-Sarò la tua fan numero uno domani- fa una risatina adorabile, prima di spingersi dentro l'appartamento, lentamente.
-A domani stellina- le faccio l'occhiolino. Il suo sorriso è contagioso.
-A domani player- mi fa l'occhiolino a sua volta.
-Sono il quarterback nonché capitano. Il player è un altro ruolo. Gioca in difensiva mentre io in attacco-
-Brian ho due fratelli che giocano fin da quando sono piccola. Credi davvero che non lo sappia?-
Ha ragione lei, idiota.
-A domani player- chiude la porta ridendo senza darmi il tempo di ribattere.
HII DRAITSSS!!! Volevo mostrarvi il vestito che avevo in mente per Aisha data l'occasione.
P.S. È lei Tini 😍
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