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BLAKE

-Non riesco a credere che tu mi abbia convinta!- urla Aria nel mio orecchio per sovrastare la musica che rimbomba nel locale. L'ho convinta ad uscire on me. Da soli. Di nuovo. Ha indossato un vestito bianco striminzito che le arriva appena sopra le ginocchia con la schiena scoperta. Ha dei tacchi alti a spillo, ma nonostante loro non arriva comunque alla mia altezza e stranamente mi piace questa differenza. Torreggiare su di lei. Mi fa sentire potente.

-Ti farà bene, rilassati. Chissà se non ci scappa una scopata a entrambi anche in tutto questo- rispondo con la stessa voce. È chiaramente una frecciatina a lei che, però, decide di provocarmi iniziando a voltarsi attorno per vedere se c'è qualcuno che possa interessarle.

-Chissà. Forse. Se trovo un be ragazzo per bene, potrei anche farci un pensierino- mentre lo dice guarda in avanti. Non mi piace che non mi si guardi negli occhi mentre parlo e quando mi accorgo che sta flirtando con un tizio a distanza che non le stacca gli occhi di dosso.

-Andiamo a ballare- mi prende per mano e, continuando a guardare Tizio, mi trascina in mezzo la pista.

-Non mi piace essere usato per i tuoi scopi- l'avverto serio mentre lei inizia a dimenarsi intorno a me incurante delle mie occhiatacce.

-Come se tu non mi usassi mai. E poi basta che ti giri per trovare una schiera di ragazze che sarebbero più che felici di accontentare ogni tuo desiderio- mi deride con ancora gli occhi puntati alle mie spalle. d'impulso l'afferro per i polsi e la porto contro il mio petto facendolo aderire con la sua schiena mentre le tengo ancora i polsi bloccati con le mani.

-Se devi farlo, almeno fallo bene- le sussurro all'orecchio nel tono seducente che ho notato la fa capitolare spesso mentre, lentamente, lascio la presa sui suoi polsi per prenderle i fianchi e incitarla a muoversi in maniera più seducente contro di me.

-C'è una ragazza che ti ha adocchiato non appena abbiamo messo piede qui dentro- dice sfiorandomi le labbra con le sue voltandosi appena verso di me.

-Guardala. È quella rossa. Sono sicura che tu sappia cosa fare senza che te lo dica io- punta quei suoi occhi marroni, così intensi che mi sono scoperto più oltre a perdermici dentro, nei miei verdi che fanno contrasto tra loro.

-E se non volessi provarci? Sono venuto qui per farti distrarre non per fare conquiste- le confesso in tutta sincerità mentre dalle casse risuona una canzone in spagnolo.

-Allora vieni e balla con me come si deve perché adoro questo duo. "Mau y Ricky – Dime"- si rigira fra le mie braccia portandomi le braccia intorno al collo mentre le mie la avvolgono ancora di più i fianchi. Inizia a dimenarsi, ma con una delicatezza adorabile. Mi costringe a ballare, anche se non ballo mai di solito, e pretende anche di condurre. Illusa la mia Furia. In pista tutti ci fanno spazio per farci ballare al meglio così la giro, la volto, la alzo, la posseggo e conduco io per tutto il tempo. Mi impongo su di lei con tutta la mia altezza e il fatto che non ne sia intimorita mi fa impazzire.

-Sei pronto per la presa?- mi chiede allontanandosi da me tanto quanto basta per prendere la rincorsa. L'attimo dopo mi ritrovo a fare peso sulle ginocchia per sostenerla in aria, lei con le braccia aperte e il vestito che le copre appena il sedere, ma io dalla mia posizione riesco ad intravedere il suo intimo. Pizzo. Non resisto al pizzo, vorrei strappargliele a morsi. Mentre cambia d'improvviso canzone "TINI - Querida Rosa" annuncia l'intrattenitrice della serata. Tini... Se ci fosse Aisha qui impazzirebbe. Lentamente faccio scendere Aria a terra facendola strusciare ancora di più contro di me. E la mia erezione. Poi passa a "TINI - Un Mundo Ideal".

-Puoi mettere Juramento eterno de sal?- con le guance rosse e, sicuro, eccitata, Aria si rivolge al deejay. Inutile dire che la accontenta e l'attimo dopo torna a scatenarsi facendo volare i capelli in ogni dove costringendo anche me a muovermi al suo ritmo. Quando non ce la più perché senza fiato ci avviciniamo al barista per bere qualcosa. Niente alcol però. Siamo entrambi dell'opinione che non finirebbe bene se ci ubriacassimo.

-Ti piace ballare eh?- gli chiedo divertito dalla sua faccia buffa in questo momento. I capelli arruffati, gli occhi che chiedono pietà e le labbra che si attaccano al bicchiere d'acqua fino a finirlo, quindi annuisce solamente. Ci si avvicina l'intrattenitrice proprio quando Aria posa il bicchiere sul bancone di legno. Io invece continuo a bere indifferente.

-Non vorrei disturbarvi, ma vi va di partecipare a una gara di ballo? Si terrà tra poco e il pubblico vi ha amato poco prima. Il premio è alcol a volontà per il resto della serata e drink gratis per tutto l'anno- per poco non le scoppio a ridere in faccia.

-No- rispondiamo io e la mia amica all'unisono.

-Hai paura?- mi volto verso di lei come lei si volta verso di me e di nuovo, parliamo all'unisono. Sbuffiamo, di nuovo all'unisono.

-Va bene- rispondiamo alla donna che attende in silenzio.

Dieci minuti dopo una coppia sta ballando al centro del locale la versione acustica di Lukas Graham - Share That Love. Mentre Mina, l'intrattenitrice, ci spiega che visto il poco preavviso faremo un passo a due sulle note di una canzone spagnola... Polo a tierra, Danna Paola, la stessa ragazza che ha recitato anche in Élite. Dopo questa coppia tocca a noi. Non so davvero che fare né perché io abbia accettato una cosa simile, per fortuna che nessuno ne sarà testimone.

Io e Aria iniziamo a girarci intorno ad una distanza notevole. Lei inizia a muovere la spalla mentre io resto fermo a guardarla. Ovviamente sa anche le parole quindi è più avvantaggiata perché conosce il significato. Si avvicina a me lentamente, a tratti quasi. Cerca le mie mani che alzo in sincronia con le sue fino ad intrecciare le dita. Inizia a muovere il bacino fino ad andare giù e poi alzarsi di nuovo. Quello che balliamo mi sembra più un tango. Il modo in cui ci tocchiamo. La passione, la chimica. Si appiattisce con la schiena contro il mio petto mentre le nostre mani sono ancora intrecciate e posate sui suoi fianchi per accentuare i suoi movimenti. Inizio a seguirla muovendo a mia volta il bacino.

Ce la caviamo così bene che quando finisce la canzone ne parte subito un'atra, un tantino più ritmata. Quindi Aria diventa più spavalda e provocatrice. Fa giravolte a non finire avvicinandosi al nostro "pubblico" attorno a noi radunato. Fa battere le mani a tutti a ritmo per poi tornare da me. Niente a che vedere. Mentre io sono un blocco di cemento e mi sciolgo solo quando ballo con lei, lei è sciolta e basta. Cerca in tutti i modi di coinvolgermi, ma ciò che voglio fare io, il modo in cui voglio toccarla, avvicinarla, sentirla è molto più spudorato di così.

Inizia addirittura a ballare una coreografia. Quella che Aisha le ha insegnato di Tini. Cerca di insegnarmi alcuni passi, ma senza risultato quindi si concentra sulle ragazze che dopo un paio di minuti iniziano a seguirla completamente. Non c'è più una divisione tra noi e gli altri, ormai stiamo ballando tutti insieme. A coppie per dipiù. Quindi io, come tutti i ragazzi nella mia stessa situazione, siamo costretti ad improvvisare mentre le ragazze ballano in una sincronia che sembra quasi studiata.

Una dii loro chiede di mettere "Danna Paola, MIKA - Me, Myself", una canzone più lenta che si deve ballare per forza avvinghiati e quando la vedo correre da un ragazzo che poi bacia e abbraccia ne capisco il motivo. Io e Aria invece siamo molto più impacciati adesso. Io sempre immobile con il mio palo di ferro su per il culo e lei con il fiatone che si aggrappa a me per riprendere fiato dopo il semi concerto appena improvvisato.

Ce ne andiamo che sono le due passate da lì. Aria ha cercato di far istallare addirittura il karaoke, ma non è stato possibile (che sfortuna proprio). Ma questo l'ha fermata? No. Mentre torniamo a casa a piedi, il locale è a qualche isolato lontano, mette sul cellulare "Aitana, Sebastián Yatra - Corazón Sin Vida" per poterla cantare incurante delle urla dei condomini che vengono svegliati dal suo lamento disperato più che un dolce suono come dovrebbe essere.

Abbiamo bevuto parecchio però visto che siamo stati noi a vincere senza neanche troppi problemi.be' è stata Aria a vincere ed è quella di noi due che ha bevuto di più. Tant'è che barcolla mentre cammina sul lato interno del marciapiedi.

-Allora ti sei divertita ad uscire con me o mi sbaglio?- la provoco tenendole il portone del palazzo aperto per farla passare. Saliamo le scale fino al nostro piano.

-Sì, ne avevo bisogno. Grazie- fa per avvicinarsi e darmi un bacio sulla guancia, ma mi scosto all'ultimo. Lei mi guarda confusa, la fronte corrucciata e le labbra che formano un broncio adorabile. Altro che Furia. Senza darle troppe spiegazioni apro la porta del mio appartamento e le faccio cenno di entrare.

-Se vuoi ringraziarmi, sai cosa fare- è solo un altro dei miei giochi da stronzo quindi non mi aspetto che entri subito dopo di me. ma è ciò che fa. Con un'espressione di sfida in viso chiude la porta alle sue spalle.

-Ti stai chiudendo nella gabbia dello Stallone e non ne potrai più uscire dopo, lo sai?- uso il nomignolo con cui mi chiama sempre lei quando vuole riferirsi alle mie doti in fatto di donne.

-Sono sicura che non mi farai niente senza il mio consenso. Che, per la cronaca, non ti darò- come se quella fosse casa sua va spedita verso la mia camera lasciando la porta aperta per me, mentre si sistema sotto le coperte con ancora i vestiti addosso. Alessio non è ancora tornato perché non c'è nel suo letto quindi, volendo, avremmo un po' di tempo per noi solo che ha ragione, senza il suo consenso non farò niente. La raggiungo quindi in camera chiudendo la porta. È un segnale per mio fratello. Di solito non la chiudiamo mai, ma quando succede significa che l'altro dovrà andare nell'altra camera che abbiamo deciso di usare come camera degli ospiti dato che noi abbiamo sempre dormito nella stessa stanza. Non ci troviamo a stare troppo tempo lontani, anche se litighiamo dobbiamo dormire nello stesso spazio.

-Va bene Bambolina. Ti accontento, solo per stavolta. Non abituartici- mi infilo sotto le coperte dopo aver tolto i pantaloni e la maglietta. Non me ne frega se c'è lei, io dormo in boxer anche in inverno si può dire. Mi sdraio a pancia in giù, il braccio piegato dietro la testa. Lei è su un fianco, voltata verso di me e si avvicina lentamente appoggiandomi sul mio torace come ieri sera, sul campo da football e come ieri prendo ad accarezzarle la spalla avvertendo i suoi occhi su di me mentre io guardo il soffitto, difronte, di lato, tutto tranne che lei e quella posizione così intima che non ho mai assunto con nessuna prima.

-Grazie- dice mentre mi accarezza la mascella e l'accenno di barba. Faccio quello he a tutti gli effetti suona come un ringhio, con tanto di denti stretti tra loro.

-Sta' buono Stallone. Non voglio farti niente- ride lei. una risata sincera come quelle di tutta la serata. Niente a che fare con il suo umore degli ultimi giorni, dopo la visita della madre. La curiosità, non nego, mi sta uccidendo. Vorrei sapere cos'è così tanto importante da farle rinunciare alla sua libertà perché, se ho imparato a conoscerla almeno un po', non si lascia comandare facilmente.

-È questo l'umore che devi avere con me, sempre. Non voglio più vederti triste siamo intesi?- le punto addosso tutto il verde dei miei occhi e giuro che la sento tremare per questo. Annuisce deglutendo a vuoto.

-Adesso dormiamo- mi giro sul lato opposto al suo per mettere fine a quella conversazione e, quando passa le braccia attorno alla mia vita per tirarmi di più contro di lei così da farmi avvertire i suoi capezzoli sulla mia schiena nuda, mi spiazza. Vorrei scollarmela di dosso, ma non voglio ferirla ora che sempre essere di nuovo serena quindi decido di ignorarla. Non ricambio la sua stretta, non la tocco, chiudo gli occhi ripetendomi una sola cosa nella speranza di riuscire a dormire. È ubriaca, perciò si sta comportando così.

La mattina dopo, quando mi sveglio da solo nel letto, tiro un sospiro di sollievo pensando che Aria si sia svegliata prima di me e se ne sia andata per evitare imbarazzo ad entrambi. Così, con solo i boxer addosso, mi dirigo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Con una mano mi gratto la testa mentre sbadiglio con ancora gli occhi semichiusi. Quando arrivo in cucina però ciò che vedo è Aria piegata a novanta con la testa nel frigo nascosta dall'anta della porta. Non ha più il vestito di ieri sera, ma una felpa che riconosco essere di Alessio. Sapere che indossa vestiti di un altro mi innervosisce, ma la vista del suo sedere è così ipnotica da farmi dimenticare persino di chiudere la bocca. Sarebbe perfetto per accogliere il mio... Scuoto la testa cercando di cacciare via quei pensieri mentre la mia erezione mattutina si risveglia ancora più del solito, proprio quando Aria chiude il frigo tornando in posizione eretta con una mela in mano. Si volta verso di me e il suo sguardo cade subito sul mio amico. Invece di nascondermi però incrocio le braccia al petto alzando il mento e socchiudendo gli occhi perché sono consapevole dell'effetto che ho sulle donne e in particolar modo su di lei...

-Buongiorno Stallone- mi saluta alzando lo sguardo sui miei pettorali messi in risalto dalla posizione che ho assunto per poi arrivare al mio viso. Le rivolgo un sorrisetto di scherno prima di salutarla a mia volta.

-Ciao Furia. Dormito bene?- 

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