11
ALYSSA
Non ci credo. Stava andando tutto così bene... Certo non abbiamo ancora parlato, ma ciò non toglie che tenga a lei. insomma. Ha saltato la terapia! È scappata con Brian chissà dove, senza avvertire o nemmeno degnarsi di posticipare l'appuntamento. L'abbiamo chiamata per ore, ma aveva il cellulare spento. Quando, finalmente, Oliver mi ha risposto al telefono mi ha dato il numero di Brian. L'avrei strozzato quel ragazzo, se solo avesse avuto una minima idea di quello che ha fatto. Solo che Aisha non gli ha ancora detto la verità e spetta a lei. ma, cavolo, se questo significa che deve rischiare la vita tutte le volte che è con lui glielo dirò io. Infondo peggio di così non può andare.
Blake e Alessio la portano alla clinica appena si va viva. Sono sicura che la sgridano, accade raramente, ma quando succede Blake è come una furia mentre la calma di Alessio la manda su tutti i nervi. Sono sola quando apre la porta dell'appartamento ed entra. È visibilmente stanca, credo le sia venuto anche il ciclo e mi ero ripromessa di non sgridarla anche io, ma di parlarle solo che non ci riesco. Mi ha fatto prendere un colpo oggi e non riesco a starmene zitta.
-Cosa ti è saltato in mente Aisha? Non vuoi più vivere per caso?- inizio ad alzare la voce e lei non cerco nemmeno di calmarmi.
-Hai saltato la terapia! E per cosa poi? Per chi?! Ancora non ci credo. Sono sicura che Blake ti abbai già detto tutto ciò che c'era da dire no?- non vorrei urlare, ma cazzo se sono arrabbiata.
-Alyssa sono stanca, ma se vuoi litigare va bene. Innanzitutto tu non hai il diritto di dirmi niente. Non dopo l'anno scorso. Sì, ora ci sei, ma dov'eri l'anno scorso? Mi hai lasciata sola. Probabilmente sei qui solo perché ti senti in colpa. Non è così? Non è per questo che tuo padre ha pagato tutto?- i ruoli si sono invertiti. Ora son io che resto in silenzio mentre lei si sfoga. Sapevo sarebbe successo prima o poi. Togliamoci il dente...
-Questo non è giusto- sussurro mentre stringo i pugni lungo i fianchi.
-Sai cosa non è giusto? Quella che doveva essere la mia migliore amica che mi lascia sola. Si allontana da me senza un motivo valido. Semplicemente perché ha deciso che non le bastavo più, che voleva essere popolare e avere tanti amici, cosa che tra l'altro non è neanche successa. E hai pensato bene che non meritassi nemmeno una spiegazione. Poi hai scoperto che sono malata e ti sei sentita in colpa no? Beh io non voglio essere la tua opera buona Alyssa. Vuoi redimerti? Buon per te, ma tienimi fuori da tutto questo. Ho sorvolato su tutto perché non volevo preoccuparmi anche di questo, ma sapevamo che ci saremmo dovute chiarire. Peccato che tu abbia scelto uno dei momenti peggiori- me lo rinfaccerà a vita e va bene così. Me lo merito, ma non smetterò di esserle amica e di volerle bene.
-Mi dispiace, lo sai. Non avrei mai dovuto allontanarti, ma non era un buon periodo per me. Mi sono allontanata da tutti e non avrei dovuto. Non avrei dovuto escluderti, mi dispiace. Ma se sono qui, ora, è perché ci tengo a te. Davvero. Spero tu possa superarla del tutto, comunque io aspetterò al tuo fianco. E ci resterò fino alla fine- ho lo sguardo basso e sto cercando di trattenere le lacrime, invano.
-Ora ti lascio in pace. Oliver sta venendo a prendermi- mi ha mandato un messaggio quando ha saputo che Alyssa era tornata e, onestamente, stare con lui fra le sue braccia è l'unico posto in cui voglio essere adesso.
-Siete una bella coppia. Non abbiamo mai avuto modo di parlare molto da quando siamo qui però voglio che tu sappia, che nonostante tutto, sono contenta ci sia lui nella tua vita. È un bravo ragazzo- lo è davvero. Le sorrido appena prima di chiudermi la porta alle spalle e andare dritto verso l'auto parcheggiata di Oliver, che mi sta aspettando appoggiato allo sportello dal lato passeggieri. Lo saluto con bacio. Passionale. In cui riverso tuta la mia frustrazione e poi salgo dal lato guidatore. Lui non dice nulla, si limita a guardarmi preoccupato ed entrare in macchina.
La musica è a tutto volume, ma io riesco comunque a sovrastarla con le mie urla. So che in queste condizioni non si dovrebbe guidare, ma è stata l'unica cosa che mi è venuta in mente per sfogarmi. Ho le lacrime agli occhi per il nervosismo e mi sforzo di non scoppiare a piangere perché altrimenti non la smetterei più, ma è difficile. Oliver intanto è sull'attenti, pronto a scattare in caso di pericolo. Non so neanche se mi stia ascoltando, ma continuo a parlare lo stesso.
-Cioè, ho fatto solo uno sbaglio. Un cazzo di sbaglio. Sono umana! E non posso cancellarlo. Mi verrà sempre rinfacciato durante una lite. Lo farai pure tu? Anche tu me lo rinfaccerai se ne avrai l'occasione?!- mi volto verso Oliver accelerando ancora di più. Lui ha gli occhi untati sulla strada invece e una mano sul cruscotto.
-Non lo farei mai e lo sai. Si sistemerà tutto se prima non ci farai ammazzare però- mi si butta addosso e sterza a destra portandoci in un parcheggio di un bar. Parcheggio, spengo l'auto, tolgo le chiavi, ma non scendo. Non lo fa neanche lui. piuttosto mi bacia il collo, l'attaccatura dell'orecchio e poi mi tira a sé. Lo colpisco con i pugni anche se non ce l'ho con lui e non gli faccio poi tanto male. Però mi serve ad allentare la tensione. Lui non sa perché io, Aria, e i ragazzi eravamo così preoccupati per Aisha stamattina. Nessuno di loro tre lo sa. Però lui non fa domande e lo amo per questo. Aspettate un attimo. L'ho pensato davvero? Lo amo... Mi sposto un po' per guardarlo negli occhi. mi sta sorridendo mentre con il pollice mi sta asciugando le lacrime e mi sta accarezzando la guancia. Mi bacia la punta del naso, poi i capelli e io bacio le sue labbra, il suo sorriso...
-Andiamo dentro, ti va?- sembra stia parlando ad una bambina piccola, però non ribatto. Annuisco e scendo dall'auto. Lo raggiungo e, insieme, entriamo. Io prendo un drink, lui solo dell'acqua. Non mi sforza per parlare o per sapere cosa sia successo davvero. Ho avuto paura di perdere la mia migliore amica...
Quando finalmente sono pronta per tornare a casa entra un ragazzo. Si guarda intorno prima di estrarre la pistola dal retro dei pantaloni. Ci mancava solo lui. Sarò anche pazza, ma invece di nascondermi dietro al mio ragazzo che sembra un muro mi alzo in piedi affiancandolo. Non mi è mai piaciuto quando cercano di proteggermi perché credono che non ne sia capace.
-Sta' indietro- mi intima il labro puntandomi la pistola contro. Oliver si irrigidisce accanto a me. lo avverto, ma non mi sposto.
-Altrimenti? Mi spari?- faccio addirittura un passo verso il rapinatore. Ho proprio un desiderio di morte a quanto pare... Ma ormai è troppo tardi per tirarmi indietro. O per lasciarmi tirare indietro da Oliver. Me lo sta ripetendo da quando mi sono alzata, ma non mi faccio sottomettere. Non è da me. nessuno mi dà ordini.
-Cazzo Alyssa- impreca prima di scattare contro il ragazzo e placcarlo come se fossimo ad una delle sue partite. Il ragazzo finisce a terra e Oliver non accenna a lasciarlo libero. Lo tiene bloccato, lo sguardo fisso su di lui. Fin quando non sentiamo le sirene della polizia. Finalmente, ho visto una ragazza armeggiare col telefono dieci minuti fa. Credo sia stata lei a chiamare.
-Oliver vieni. È finita- non faccio neanche in tempo ad avanzare di un passo verso di lui che sento uno sparo proprio quando irrompe la polizia. Oliver ora è accanto a me. Lo guardo in cerca di qualche segno, qualche ferita, del sangue, ma lui è pulito e sembra stare bene. Se non fosse che mi guarda come se stessi per morire. Seguo il suo sguardo fino al mio addome e vedo una macchia di sangue allargarsi sempre di più. Con le poche forze che ho mi avvicino a lui e lo bacio per poi lasciarmi andare fra le sue braccia. Forse è la fine che mi merito.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro