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AISHA
Dopo la festa Blake e Alessio mi hanno trascinata a casa per poter parlare. Aria e Alyssa sono venute con noi, curiose di sapere com'è andata. I miei fratelli si siedono difronte a me, mentre le mie amiche accanto a me per poter sentire meglio.
Blake vuole sapere se mi ha fatto male, se è stato dolce, Alessio se siamo stati attenti... Inutile dire che risparmio i dettagli più piccanti e anche il post-sesso fatto di coccole e chiacchiere. È già abbastanza imbarazzante così. Nessuno si aspettava che lo facessi, io per prima non me lo aspettavo, ma è stato...
-Dimmi che non ti è piaciuto farlo con lui e che non ti innamorerai- Blake ha uno sguardo di fuoco, le sue parole mi colpiscono al petto. in realtà mi è piaciuto farlo e credo proprio perché è stato con lui, ma non mi innamorerò. Non posso fargli questo, ha già abbastanza cose a cui pensare.
-Quello che nostro fratello sta cercando di dire è che puoi innamorarti di chi vuoi. Noi vogliamo che tu faccia quest'esperienza, ma non con lui preferibilmente. Perché ti spezzerà il cuore e tu spezzerai il suo- so che Alessio lo dice per farmi sentire meglio, ma ha esattamente l'effetto contrario. Restiamo tutti in silenzio, è davvero imbarazzante e non mi piace sentirmi così quando sto con loro.
-Okay, a meno che non vogliate dormire qui è arrivato il momento di andare- sono così grata ad Aria del fatto che prende Blake per un braccio e lo porta alla porta, mentre Alyssa fa lo stesso con Alessio. Mi guardano un'ultima volta, sorridendo, poi Blake da un bacio sulla guancia ad Aria ed escono dalla stanza.
In un attimo le mie amiche sono di nuovo accanto a me fameliche di sapere tutti i dettagli che ho trascurato prima. Solo che li evito anche ora. È uno dei momenti più intimi della mia vita e orrei che restasse privato. Spero solo che Brian non vada a raccontarlo in giro a tutti.
Nei due giorni successivi cerco di evitarlo il più possibile. Arrivo col professore alle lezioni che abbiamo in comune e me ne vado prima di tutti. A mensa mando Blake e Alessio al tavolo con la squadra per non dargli una scusa per venire e quando ci prova lo stesso me ne vado. Assisto agli allenamenti dagli spalti quando non provo con le cheerleaders, in tal caso mi tengo il più lontana possibile. Potrei continuare anche il terzo giorno se non mi ritrovassi Brian lungo la strada per andare a lezione.
Appena mi vede mi raggiunge, un caffè in una mano e mi porge quello che tiene nell'altra. Lo prendo e cerco di accelerare il passo, ma dimentico che lui è un giocatore ed è più veloce di me quindi mi si piazza davanti.
-Mi stai evitando- braccia conserte, sguardo preoccupato, sorriso strafottente però
-Non ti sto evitando- lo supero e riprendo a camminare facendo zigzag tra la folla
-Se è per quello che è successo alla festa, tu me lo hai chiesto... Ti sei pentita?- questa domanda non me l'aspettavo. È serio, non sta scherzando.
-Non mi sono pentita. Spero che tu non l'abbia spiattellato a tutto il campus comunque- mi prende per un braccio e mi costringe a fermarmi. Siamo difronte l'aula dove il professore ancora deve arrivare, quindi mi sposta di lato, nel corridoio dove non c'è più nessuno.
-Non l'ho mai fatto e non lo farei mai a te. Tu sei diversa, non vuoi che si sappia. Di solito sono le ragazze a raccontarlo a tutti- porta le mani agli angoli della mia testa, sono con la schiena al muro.
-Allora è tutto apposto. Ci vediamo in giro- faccio per andarmene e passare sotto il suo braccio, ma me lo impedisce. Si avvicina ancora di più al mio viso, alterna lo sguardo dalle mie labbra ai mie occhi mentre con una mano mi accarezza la guancia e col pollice traccia l contorno della mia bocca.
-Potrebbero vederci e fraintendere la situazione- sto ansimando. Perché sto ansimando?
-Ho una proposta. Io ti aiuto con la tua lista delle tue prime esperienze e tu aiuti me. Mi ascolti come hai fatto l'altra sera e mi consigli- gli avevo raccontato che volevo fare delle cose che non avevo mai fatto prima, ma non avevo mai accennato ad una lista. È una buona idea.
-Perché io? Puoi parlare anche con Jake e Oliver. Sono i tuoi migliori amici e giocano con te. Ti capirebbero meglio di me senza dubbio- lo spingo via, ma si sposta solo in un centimetro raddrizzando la schiena, lascio le mani sul suo petto per impedirgli di riavvicinarsi.
-Perché parlare con te. Con qualcuno che capisce com'è sentirsi sotto pressione quanto me nonostante non giochi a football. Non so, voglio te e basta- quando si rende conto di ciò che ha detto cambia espressione.
-Cioè voglio parlare con te-non è più così spavaldo come prima e questa cosa mi fa sorridere perché sono io a farlo comportare così.
-Non sono interessata, scusa-
-Allora vorrà dire che ti seguirò per tutto il giorno fin quando non ti stancherai di me e non accetterai. Oppure rifiuterai per avermi con te per tutto il giorno- alza le sopracciglia con fare allusivo. Lascio ricadere le braccia che erano ancora sul suo petto e vado in aula con lui al mio fianco. Spero stia scherzando perché oggi o la terapia.
Noi cheerleader siamo già sul campo per provare le coreografie quando i ragazzi vanno verso gli spogliatoi. I miei fratelli più Brian, Jake e Olive però deviano per venire da me, Alyssa e Aria. L'espressione di Blake nel guardare Aria con l'uniforme è adorabile, davvero tenera. Oliver fa lo scemo provandoci con Alyssa mentre Jake e Alessio sembrano davvero imbarazzati. È quest'ultimo a rompere il silenzio.
-A che ora devi andartene dopo?- mi chiede riferendosi alla chemio
-In realtà dovrei andare tra poco, per questo abbiamo anticipato gli allenamenti. Vengono anche le ragazze così- spiego. Il capitano, Nelly, è stata così gentile da non fare domande e farmi questo favore.
-Veniamo con voi- Blake punta tutta la sua attenzione su di me. sto per ribattere che ha l'allenamento quando Brian mi interrompe.
-Dove si va? Perché ti ho detto che sarei venuto ovunque con te, oggi- quel sorrisetto. Vorrei che la smettesse di sorridere così anche se mi piace da matti quando lo fa, preferisco il suo sorriso genuino.
-Tu non vieni Brian- Blake è al suo fianco e lo guarda con aria di sfida. Raddrizza la schiena così come lui.
-Okay basta. Accetto però ad una condizione: solo per stavolta posso saltare l'allenamento, poi lo recupereranno quando vuoi, e dovrai trattarli meglio perché non ti hanno fatto niente- spero che accetti perché devo andarmene ora. Fa un passo verso di me chinandosi e sussurrandomi all'orecchio per non farsi sentire.
-Ci vediamo dopo piccola- mi lascia un bacio sulla guancia e poi prende a camminare all'indietro senza staccare lo sguardo dal mio, gli amici lo imitano sorridenti e soddisfatti così come lui.
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