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JAKE

Oggi abbiamo giocato in trasferta, ovvero fuori casa, in un'altra città. Ci siamo dovuti alzare molto più presto del solito per poter arrivare prima di tutti i tifosi e avere così il tempo di riscaldarci tranquillamente. Inutile dire che abbiamo vinto. Siamo imbattibili quest'anno e sono scuro che, oltre alla squadra e ai due nuovi aggiunti, il merito sia anche un po' delle ragazze. Hanno fatto il tifo come matte per noi e ci hanno dato la carica necessaria per vincere. Anche perché nessuno di noi voleva deludere nessuno. Ora siamo sul pullman e stiamo per tornare a casa, le ragazze sono venute con altre tifose da quello che ho capito eppure le vedo salire a bordo come se quella fosse la cosa più normale del mondo. Io sono seduto vicino a Brian, Oliver dietro di noi da solo mentre Blake e suo fratello sono vicini, dall'altro lato del pullman. Alyssa va spedita verso Oliver e sento che gli fa le congratulazioni prima di ficcargli la lingua in bocca, Aria viene verso di noi e io mi alzo per lasciarle il posto. Così ecco che mi ritrovo seduto accanto ad Alessio, dato che Aria ha cacciato anche lui per stare accanto al suo uomo, quasi sul fondo, abbastanza lontani dagli altri per non farci ascoltare così come si sono distanziati anche i miei amici.

-Siamo stati grandi oggi. Se continuiamo così il campionato non sarà un problema- gli dico euforico.

-Il tuo sogno è sempre più vicino al realizzarsi...- eppure non sembra così contento di aver vinto quanto dovrebbe. Persino Blake era su di giri, l'ho visto esultare per tutto il tempo anche negli spogliatoi.

-Aisha lo sa. Sa di noi- e in un attimo anche il mio entusiasmo scema e mi assale la preoccupazione.

-Gliel'hai detto? Cazzo, Ale, ora lei lo dirà a Brian. Perché lo hai fatto?- so che prima o poi sarebbe dovuto accadere... ma non così e non ora. Non sono ancora pronto a fare coming-out.

-Ci ha visti Jake ed ero stanco di mentirle. Cos'avrei dovuto fare? Negare l'evidenza e rischiare di perdere anche la sua fiducia? Sai quanto sia importante per me la mia famiglia e comunque mi ha promesso che non dirà nulla-

-Cosa le hai detto esattamente?- pretendo di sapere ignorando il fatto che si stia innervosendo perché io lo sono già.

-Che è iniziata cercando di capire cosa ci fosse tra noi, poi è diventato qualcosa di più e non potevamo farne più a meno. Io ho accettato ciò che sono, ma tu hai ancora paura di essere giudicato e di perdere i tuoi migliori amici. Ma lei mi ha accettata senza problemi. Mi ha persino presentato un ragazzo gay che ha conosciuto l'altra sera quando siamo usciti- oh quindi adesso devo anche preoccuparmi di avere l'esclusiva? Bene, direi davvero ottimo.

-Smettila di fare il Grinch della situazione- borbotta in aggiunta come se tutto quello che ha appena detto non fosse abbastanza.

-E cosa dovrei fare? Rivelarlo anche se non sono pronto?- adesso sono io quello alterato qui.

-No. Non te lo chiederei mai. Vorrei solo avere la certezza che questo accadrà prima o poi... Possibilmente non quando avremo quarant'anni- già, neanche io voglio aspettare troppo e rischiare di perderlo, ma quale scelta ho? In tutto questo siamo appena tornati a casa e non voglio separarmi da lui, non così, non ora, né mai.

-Devi tornare a casa o puoi venire da me?- gli chiedo con una calma che in questo momento non mi appartiene per niente.

-Blake mi ha appena scritto di non tornare fino a domattina quindi mi servirebbe proprio un posto dove passare la notte- ed eccoli lì, il sorrisetto sexy che mi fa impazzire. Sistemandoci entrambi il borsone sulla spalla ci incamminiamo verso la mia auto.

-Shelly non c'è. È da sua madre, quindi saremo soli- finalmente.

-Non vedo l'ora- e, con un'occhiata furtiva in giro, mi palpa il sedere con tanto di occhiolino.

Arriviamo dentro casa a stento dato che iniziamo a baciarci e a stuzzicarci già in auto. Cavolo quanto lo voglio... senza smettere di baciarci lo porto in camera mia. Frenetico gli tolgo la felpa della squadra così come lui toglie la mia mentre lo spingo a sdraiarsi sul letto, sotto di me. Resto senza fiato quando lo vedo in questa posizione, col desiderio negli occhi e gli addominali in bella mostra. Mi prendo tutto il tempo del mondo per accarezzargli il torace con delicatezza prima di afferrargli i capelli alla base della nuca facendogli schiudere di poco la bocca, ma quel tanto che basta da lasciarmi il libero accesso. Mi sistemo meglio a cavalcioni su di lui, posizionandolo tra le mie gambe. Sento la sua erezione pulsare tanto quanto la mia però vedo anche il lampo di preoccupazione che gli attraversa le iridi e mi fermo di colpo.

-Non dobbiamo farlo, se non vuoi- non avrei mai pensato di dirlo, specialmente a lui. l'unico ragazzo che mi sia mai piaciuto davvero, eppure non posso forzarlo. Perché anche se lui ha accettato la sua essenza, così come me, lui è pronto per fare coming-out e già lo ha fatto con sua sorella, mentre io ancora non ci riesco però sono pronto per fare un passo avanti nella nostra relazione, solo che non so lui se ce la farà.

-Lo voglio- è deciso e annuisce solo che non mi sembra del tutto convinto quindi mi allontano leggermente da lui.

-Jake, sono pronto e poi mi devi insegnare le mosse che hai imparato- mi fa l'ennesimo occhiolino della giornata accompagnato dal sorrisetto e cedo. Cedo sempre con lui e questo mi terrorizza sempre di più.

-Se cambi idea fermami in qualunque momento- gli dico abbassandomi di nuovo su di lui per baciarlo.

-Non ci contare troppo- mi sorride sulle labbra prima di divorarmi e, cazzo, quanto mi piace tutto questo. Lo spingo più indietro sul letto e poi mi abbandono a lui, facendo appena leva con gli avambracci per sostenermi agli angoli della sua testa. Se fosse una ragazza probabilmente avrei paura di soffocarla, ma lui è robusto tanto quanto me e non ho paura di rendere le cose più selvaggio. In un attimo anche gli altri vestiti finiscono sul pavimento così da essere completamente nudi, pelle contro belle, respiro contro respiro, occhi fissi negli occhi. Continuiamo a baciarci per un altro po' stringendoci le mani e palpandoci, così da mettere a proprio agio entrambi. Recupero dal comodino di fianco al letto il lubrificanti e il preservativo e poi inizio a massaggiargli la parte più intima di lui così come lui inizia a massaggiare la mia. Non avrei mai pensato di poter essere io quello più esperto in una coppia e di dover fare tutto il lavoro, ma per lui, non mi dispiace affatto. 

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