15 dicembre🎄
-Hey Giulia, hai voglia di farci una passeggiata di prima mattina? So che è presto ma sono troppo impaziente di vedere Bergamo, finora ho visto solo l'aeroporto...- mi sussurra Nicole al mattino prestissimo.
Io allora, ancora addormentata, guardo la sveglia e vedo che... sono appena le 4 del mattino!! Perché Nicole vuole andare in giro così presto? Non è stanca per ieri? Ha fatto un faticoso e lungo viaggio ieri... e ora vuole alzarsi alle 4...? Che ragazza strana...
Io le dico, con una faccia addormentata più che mai, che voglio ancora dormire, e che faremo il giro più tardi. Lei però mi supplica e fa la sua solita faccina imbronciata, perché sa bene che quando la fa, io non riesco a resistere ed esaudisco ogni suo desiderio. La sua faccina imbronciata è troppo dolce, e non riesco a resisterle.
Mi alzo e vado al bagno vicino alla mia stanza, e lei invece va in quello del piano di sotto, visto che ne abbiamo due. Dopo andiamo in cucina e facciamo colazione. Io preparo per tutte e due, mentre lei sta con il telefono a mandare mille messaggi alla rompiscatole di sua madre, che non fa altro che chiederle come sta. Quando finisco di preparare la colazione, le dico che è cibo fatto in modo diverso del tradizionale, viste le mie intolleranze, ma lei dice che va benissimo lo stesso.
Mangiamo tutto e lei non lascia nemmeno una briciola, complimentandosi con me per la mia bravura in cucina. Allora io le racconto di Eva, la quale mi ha salvato l'appetito. Le racconto di come ero un tempo, anche del periodo in cui ero anoressica, che non ne avevo mai parlato con lei (infatti si arrabbia anche un po' perché ci eravamo promesse che tra noi due non ci sarebbero mai stati segreti).
Dopo usciamo. Lei sembra incantata da tutto, anche dalle più minime cose, come ad esempio i cestini dell'immondizia... anche quelli per lei sembrano sacri.
-Sai, io vivo in campagna. Non posso dire che la vita lì è brutta, ma molte volte mi sento abbandonata dal mondo in quel paesino sperduto... non sono mai stata in una città, ed è per questo che sono così meravigliata da tutto ciò che mi circonda. È davvero stupendo tutto questo. Non ho mai visto nulla del genere, non credevo che nelle città esistessero i bidoni della spazzatura. Sai quanto ti invidio? Hai vissuto tutto il tempo in una città così bella e grande ed in una casa a due piani, io queste cose non le avrò mai...-
-Chi te lo dice? Da grande potresti venire a vivere in città, prima o poi dovrai lasciare la tua casa dove sei nata, non si può vivere sempre nella casa di mamma e papà... o no?- la incoraggio io.
-Beh, vedi. Io vivo in campagna da quando sono una bambina piccola, e per questo motivo i miei non vogliono che la lasci. Hanno detto che la città è troppo grande e pericolosa per me, e per questo motivo dicono che quando moriranno, mi lasceranno in eredità la casa di campagna, e io dovrò abitarci... e beh, quando saranno in vita, anche. Mi hanno detto che dovrò occuparmi dei campi, della casa, degli animali... ma io sono stanca di svegliarmi alle 4 di mattina per andare a lavorare nei campi, e poi subito dopo, anche se già stanca morta, andare a scuola, perché se no rimango ignorante e non risolvo nulla nella vita... io non voglio vivere tutta la mia vita così... ma non voglio nemmeno promettere ai miei che manderò avanti la casa anche quando moriranno, se poi non lo farò-
-Devi cercare di spiegare ai tuoi che non vuoi, che preferisci la vita in città, prima che sia troppo tardi. Non devi avere paura di discutere con loro, tu devi fare la tua vita, e loro devono lasciarti libera. Non possono comandarti fino ai 40 anni. Vedrai che sei avrai un po' più di coraggio e parlerai loro , dopo capiranno e ti lasceranno libera, perché credo proprio che loro ti amino e che vogliano solo il tuo bene. Perché tu devi seguire i tuoi sogni, ormai sei grande. E poi ricorda che loro fanno questo perché credono che sia per il tuo bene, anche se sbagliano: tu hai vissuto sempre in campagna e credono che tu non sia pronta per la vita in città, perché guarda che la vita in città, alla fine, non è così tanto bella, e scommetto che a distanza di un mese vorresti soltanto tornartene in campagna, dove c'è più aria pulita e tranquillità.
-Non è vero, io amo la città e non vorrei più tornare in quella stupida campagna. E poi tu parli di aria pulita, ma sai quanta puzza di cacca di vacche c'è in campagna? Io non la sopporto proprio. Mi domando perché gli animali debbano, permettimi il termine, cagare per terra e fare tutto questo fetore, è una cosa orribile. Dovrebbero essere più fini...- mi urla lei.
-Ma dai, loro non hanno colpa se non esistono dei gabinetti anche per loro. E poi guarda che anche quando tu caghi c'è molta puzza, ma non è che ti dici da sola che fai schifo... dici che è una cosa normale cagare... prova tua a fare la cacca nell'erba e ad avere tutti gli insulti degli altri che ti dicono che fai schifo...!- la rimprovero.
-Uff... che cattiva che sei con me...- si offende lei, mettendo le braccia conserte.
Dopo un viaggio turistico di circa 3 ore dove lei spalanca gli occhi alla prima fesseria che vede, certe cose non sa manco cosa siano ed io continuo a ridere e prenderla in giro ironicamente.
Alle 7 circa, torniamo a casa. Mamma, appena ci vede arrivare, ci sgrida parecchio (cioè, mi sgrida parecchio). Io continuo a dirle che è colpa di Nicole, mamma continua a sgridarmi, dirmi di non inventare scuse e di non addossare le colpe agli altri, e Nicole, tutta bella tranquilla e spensierata, che si gode come al cinema la nostra scena, continuando a ridere come un'idiota.
Capisco che, dopo quello che è successo quando sono scappata, ora basta che non mi veda per un minuto per iniziarsi a preoccupare, ma dovrebbe rilassarsi un po' di più. Io ho a disposizione solo 10 giorni ormai, e me li voglio godere, non stare sempre dietro a mamma che si incazza per ogni mia uscita, e poi, ora che i bulli non esistono più per me, posso uscire di più.
Dopo aver discusso animatamente fino alle 10, ovviamente si sveglia il principe azzurro. Di chi parlo? Ma di Leonardo, mi sembra ovvio. Infatti appena scende le scale e si dirige verso noi, Nicole cessa di ridere e anche di parlare, e continua a fissare Leo. Mamma se ne accorge e ride sotto i baffi, credo che abbia capito qualcosa...! Beh, non è complicato da capire, credo che anche Leo abbia capito che c'è qualcosa in Nicole, non è stupido (o almeno credo).
Eh, purtroppo abbiamo perso di nuovo Nicole, ora prima che si sveglia... passano decenni... come farla tornare nel mondo dei vivi? Eh, l'amore fa brutti scherzi. Non a caso Nicole mi tartassa sempre di domande su di lui, vuole sapere ogni minima cosa, anche quante volte va in bagno... è completamente innamorata. Ah, che bello l'amore! Non mi dispiacerebbe per nulla se loro due si fidanzassero, e poi stanno così bene insieme. E Nicole è una tipa perfetta, quindi, lo spero vivamente.
Dopo trascino via Nicole dalla cucina (sperando in un suo risveglio) e la porto a vedere il mio Cally.
Finalmente si risveglia e rimane stupita dal mio calendario dell'avvento, dice che è mille volte meglio dei classici con dentro dei cioccolatini. Saranno anche buoni i cioccolatini, ma questa è davvero un'idea originale e innovativa, e nella quale si possono fare tante cose belle e tante nuove esperienze.
Io allora le dico di andare nella camera, e lì ci mettiamo a parlare un po'. Le racconto tutte le esperienze fatte grazie a Cally, dell' amicizia che ci lega l'uno all'altra, ed anche di pochi giorni fa, che sono successe davvero cose orribili, ma anche le cose stupende successe ieri. Le racconto di Roma, di Trigger, di tutte le uscite con Serena, dell'amicizia, che è migliorata con Tobia, col mio amore. Le racconto anche di Eva, di Gaia Sentino, del barbone... e di tutte le altre mille esperienze fantastiche di cui ho potuto godere grazie al mio amato Cally.
Dopo andiamo di nuovo da Cally, perché oggi devo provare nuove emozioni fantastiche, e capisco che Nicole è più emozionata di me nello scoprire cosa dovrò fare. Anche io i primi giorni non stavo nella pelle (va beh, anche ora a dire la verità), ma visto che mi ci sono abituata, riesco a contenere di più la gioia, prima non riuscivo per niente, quindi posso ben capire cosa stia provando. E poi lei è una che si emoziona facilmente, che anche le piccole cose la fanno emozionare un casino.
Andiamo da Cally e io faccio il mio rituale, lei si mette a ridere a vedermi chiudere gli occhi... e ne combina una delle sue... come al solito. Sapete che per me è importante chiudere gli occhi prima di leggere il bigliettino, per me è una forma di rito, di magia. Io do davvero molto importanza a Cally, e perciò prima di scoprire ciò che dovrò fare, faccio questa specie di rito. Ma ovviamente, visto che la mia Nicole è una brava bambina, mentre ero con gli occhi chiusi, nonostante le avessi chiesto di chiuderli anche lei, ha detto ad altissima voce cosa dovessi fare, e nonostante avessi cercato di tapparmi le orecchie per non sentire, l'ho sentito comunque... poi dopo l'ho rincorsa per tutta la casa, per fargliela pagare, e quando l'ho presa, l'ho fatta morire di solletico... oh mamma mia, che spasso. Ecco cosa succede a fare le cattive.
Dopo la battaglia di solletico, che odia più di prendere botte, siccome soffre tantissimo il solletico, ritorniamo da Cally. Rileggo ad alta voce il bigliettino, guardandola malamente, e rimango felice del contenuto del biglietto. Ora vi dico qual è: nel bigliettino c'è scritto "Vai da un parrucchiere e fatti un nuovo taglio capelli, o se proprio non tuoi tagliarli, fatti una bella acconciatura".
Mi piace l'idea, ma non voglio certo tagliarmi i bei biondi capelli. Credo che mi farò qualche bell'acconciatura, la più bella di tutte.
Dopo io e Nicole andiamo da mia mamma, le chiediamo dei soldi, ed andiamo in città a cercare qualche parrucchiere bravo, che però non costi troppo.
Arrivano le 13 ed ancora non riusciamo a trovare alcun parrucchiere... uffa, ma come lo trovo? Perché non ci sono parrucchieri nelle mie zone... che peccato. Allora andiamo a casa, visto che è già ora di pranzo. Mangiamo senza tralasciare nessun boccone, in poco tempo, e dopo chiediamo alla mamma se potrebbe portarci da un parrucchiere che lei conosce.
La mamma ci porta, ne ha già uno di fiducia che non costa molto ma è molto bravo. Ci lascia all'entrata e noi entriamo.
Il parrucchiere mi fa l'acconciatura da me richiesta, non come fanno di solito i parrucchieri, cioè che chiedi una cosa e fanno l'opposto, e nel mentre chiacchera molto con noi. È davvero un signore molto simpatico e cordiale. Stiamo tutto il pomeriggio, fino alle 18, a chiacchierare col parrucchiere e a vederlo fare molte acconciature, tinte e tagli, tutti molto carini.
Dopo le 18 ritorniamo, e ovviamente mi aspetta la paternale di mamma. Per mia fortuna non mi sgrida più di tanto, ma è comunque un po' arrabbiata per l'orario. Noi due le raccontiamo che il parrucchiere era molto simpatico e che quindi abbiamo deciso di passare un pomeriggio alternativo.
Dopo pranziamo ed appena finiamo andiamo in camera. Nicole sta fino a tardi col telefono mentre io mi distendo e mi metto a dormire, sono davvero esausta per questa giornata, è iniziata alle 4 del mattino e finita alle 21.30!
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