Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

10 dicembre🎄

Oggi è il 10 dicembre 2018, e questo vuol dire che mi restano ancora solo 15 giorni di vita... non so come sarà l'aldilà e questo un po' mi spaventa. Io credo in Dio e perciò credo ci sarà l'inferno ed il paradiso, ma non è sicuro, non mi resta che scoprirlo da me, anche se ammetto che ho un po' di paura...

Guardo l'orario della sveglia e leggo che sono le 7.32, beh un po' in ritardo ma non troppo, non mi serve mettermi a urlare e svegliare i vicini solo perché mi sono svegliata 32 minuti dopo la sveglia. L'unica cosa preoccupante è che non sento più la sveglia di mattina, ma cosa mi sta succedendo?! O qualcuno l'ha disattivata o sto entrando in una fase di letargo avanzata... e questo non mi piace.

Vado in bagno e faccio le mie solite cosine divertenti (beh, non direi proprio) e quando finisco esco e vado in cucina.

Quando vado in cucina vedo tutto buio, le luci spente e le persiane chiuse, come se ancora non si fosse alzato nessuno. Allora mi metto ad urlare "Mammaaa", per svegliare i vicini ovviamente (poveri loro, dovranno mettersi le cuffie per dormire la notte perché così non si può... deve essere orribile avere una vicina così chiassosa) ma non ricevo alcuna risposta. A quel punto vado in camera da letto di mamma ma non c'è nessuno. Vado in camera di Leonardo ed anche qui la stanza è vuota. Allora continuo a urlare per tutta la casa, chiedendomi dove siano. Continuo a non ricevere risposta, ma dove sono? La cosa mi preoccupa alquanto.

Prendo il telefono e faccio una chiamata a mia madre, ma non risponde... insolito siccome che lei di solito risponde sempre, ma la segreteria dice che il numero è irraggiungibile.

Allora decido di chiamare Leo, e questa volta ricevo risposta, finalmente. Gli chiedo allora, con modi molto sgarbati, dove siano. Sono davvero arrabbiata e molto preoccupata, non capisco poi perché siano andati via senza avvisare, è successo per caso qualcosa di grave?

-Giu, calmati... è successa una cosa brutta... vieni all'ospedale che ti spiego...- dice con la voce spezzata, con una voce che non sentivo in questo modo, così "in lutto", da quando i miei si separarono, come se avesse pianto proprio un attimo fa.

Sono davvero molto preoccupata, non so cosa stia succedendo, e se mamma stesse male? Loro sono in ospedale perciò è molto probabile. Non può morire, non ora, non nel momento della mia vita in cui ho più bisogno di lei... non può abbandonarmi in questo modo, io proprio non ce la farei. Ho tanta paura e vorrei solo piangere e urlare... ma no, devo andare all'ospedale e vedere cosa succede. Non mi perdonerei mai se lei morisse senza nemmeno averla salutata per l'ultima volta, mai e poi mai!!

Vado all'ospedale correndo e con le lacrime che sgorgano incessantemente dagli occhi, cercando però di non mostrarlo troppo alle persone in strada. Dopo una mezz'oretta di corsa mi ritrovo all'entrata dell'ospedale. Entro e inizio a sentirmi male, non riesco quasi a camminare, ho troppa paura di vedere mia madre agonizzante su un letto... vorrei morire in questo istante piuttosto che vederla in questo modo. Farei di tutto per lei, darei la mia vita...

Chiedo informazioni alla prima infermiera che trovo, la quale mi indica di andare al piano superiore, alla stanza 259. Una volta arrivata busso e vengo aperta da... mia madre.

Appena la vedo mi metto a pianger e la abbraccio fortissimo, le dico che pensavo che stesse male, che fosse in fin di vita, ma lei mi rassicura e mi dà un bacio sulla fronte. Dopo le chiedo il perché mi abbiano detto di venire in ospedale e mi indica il lettino, il quale non avevo nemmeno considerato per la felicità di vedere mamma sana e salva.

Guardo il letto e vedo disteso mio padre, Sergio. Sento il mondo cadermi addosso, io molte volte l'ho odiato e rifiutato ma ora che è lì disteso, in fin di vita, mi sento una persona orribile... come ho potuto odiare mio padre?!

Ricordo quando da molto piccola giocavo con lui. Mi divertivo sempre un mondo perché lui era sempre così affettuoso e mi voleva tanto bene. Nonostante lui tornasse da lavoro esausto ed a volte anche tardi, senza manco pranzare e cenare, io gli rompevo sempre le scatole e gli chiedevo di giocare con me. Mai una volta che mi abbia detto di no. Nonostante la giornataccia a lavoro, la stanchezza e la fame, lui la prima cosa che faceva era giocare con me, sempre e comunque.

Da quando mamma e papà si sono lasciati, io ho completamente perso i rapporti con lui. Lui nel weekend ha sempre voluto vedermi ma io inventavo sempre scuse per non vederlo. L'ho odiato tantissimo, anche se lui colpe non ne ha. Mi sento letteralmente un mostro. Ho il morale a pezzi.

All'inizio del divorzio odiavo tantissimo anche mamma (cioè quando ho realizzato che i miei si sono separati, loro si sono lasciati quando avevo appena 4 anni e perciò non capivo ancora, non potevo certo odiarli da così piccola, ma quando divenni grande e capii la situazione, iniziai a detestarli) ma poi, stando con lei tutti i giorni, i rapporti migliorarono, ma con mio padre mai, visto che i rapporti oramai erano finiti e le uniche uscite che abbiamo fatto insieme sono state orribile, a guardarci negli occhi in silenzio, lui in cerca di perdono e io con il ghiaccio, facendogli capire che non lo avrei mai e poi mai perdonato.

È proprio vero che si capisce il valore delle persone solo quando si stanno per perdere, non so perché debba essere per forza così ma purtroppo lo è... perché non si capisce prima l'importanza che hanno, invece che in un letto di morte... vorrei tanto tornare al passato e chiedergli perdono, ma questo non è possibile.

Che poi, se proprio devo ammetterlo, io inizialmente l'ho odiato molto, gli davo tutte le colpe, ma quando sono cresciuta di più ed ho capito certe cose, ho capito che, in fondo in fondo, la colpa non era totalmente sua, e che ancora un minimo d'affetto per lui lo provavo. Ma, sia per l'orgoglio che per l'odio che ancora un po' provavo, per aver distrutto la nostra famiglia, la nostra infanzia, non l'ho mai perdonato del tutto, o meglio, non gliel'ho mai fatto capire.

Mi provoca un immenso dolore il pensiero che lui possa morire senza aver mai saputo che io in realtà lo volevo bene, che, in fondo in fondo, non ho mai smesso di amarlo, perché sì, non l'ho mai odiato del tutto, l'affetto c'è sempre stato, seppur poco e soffocato dall'odio.

Io mi avvicino al suo letto e lo guardo, ha gli occhi chiusi ed è molto pallido. Non l'ho mai visto così, è sempre stato un uomo forte e pieno di vita, e non posso credere di vederlo in queste condizioni, proprio in uno dei momenti più brutti della mia vita. Le lacrime rigano la mia faccia, ormai totalmente rossa dal pianto, e sento di non poter reggere la morte di mio padre. Non posso...

Sento la porta chiudersi dietro a me. Leo e mamma hanno deciso di lasciarmi sola con mio padre, sono così compresivi nei miei confronti.

Io mi siedo vicino al suo letto ed inizio a parlargli, di tutte le nostre esperienze fatte insieme, dei nostri giochetti stupidi quando ero una bambina, delle passeggiate in giro, lui stanco morto per il lavoro ed io sulle sue spalle che chiacchieravo incessantemente, delle volte che siamo andati al luna-park, e di mille altre volte che siamo stati bene, uno con l'altra, che bei tempi che erano quelli...

Poi dopo ho cominciato a raccontargli dei momenti più bui, degli odi verso lui. Gli ho raccontato che in realtà non l'ho mai odiato del tutto. Che in realtà lo amavo.

-Ti voglio un mondo di bene, papy. Non ho mai smesso di volertene, anche se magari a te non sembra, non mi abbandonare, non può farlo, non in questo momento della mia vita così difficile per me. Io non posso vivere col pensiero che mio padre pensi che io lo odi. Non puoi abbandonarmi in questo modo, ti prego papà- gli dico con voce tremolante.

-Giulia, ti voglio anche io tanto bene- mi sussurra ad un certo punto.

Io rimango sbalordita, lui ha sentito tutto, sa che non lo odio e che, invece, lo amo più di ogni altra cosa. Io continuo a dirgli cose del tipo "Non abbandonarmi, ti prego, non farlo", "Io ti amo papy" ma ad un certo punto lui mi strige la mano e mi sussurra "Figliola, io non cesserò mai di volerti bene, ricordalo sempre. Io da sopra veglierò sempre te, la mamma e Leonardo, siete la mia vita, tesori miei"

Una lacrima scivola sulla faccia e vedo su uno schermo che il battito cardiaco è cessato. Mi metto a urlare a più non posso e i dottori entrano tutti di corsa e mi portano fuori.

Dopo non molto ne esce uno di loro che ci dice che non ce l'ha fatta. Io piango, mamma piange e anche Leo. Non posso credere che sia davvero morto, che ci abbia lasciato per sempre. Non posso credere questo.

Dopo aver pianto per molto tempo mamma ci dice di tornare a casa, sono le 14 e ancora non abbiamo mangiato, ma, sinceramente, non ho proprio fame. Torniamo a casa in macchina e la mamma si mette a cucinare.

A casa nessuno parla, solo gesti. Mangiamo il pranzo in un silenzio tombale. Era da tanto tempo che la nostra casa non era più così. È orribile l'aria che si respira in questi momenti. Vorrei solo che questo fosse un brutto incubo. Vorrei svegliarmi tutta sudata ed in preda al panico, ma purtroppo non sarà così, perché invece non è un incubo, è la mia vita.

-Non dovremmo abbatterci, ragazzi. Papà non è morto dai nostri pensieri, è sempre nei nostri cuori e ci risiederà fino all'eternità. Perciò, è inutile stare qui a piangerci addosso, quel che è successo ormai è passato, e nel passato non ci si ritorna. Lui non vorrebbe vederci in questo modo, dobbiamo rispettarlo, si arrabbierebbe a vederci in questo stato, piangere poi non serve a un bel nulla, quindi, forza e coraggio, che la vita continua ed è una sola, e quindi bisogna sfruttarla nei migliori dei modi. Per favore, non abbattetevi così, papà vi vede e ci starebbe male. Pensate in positivo, avanti!- dice mamma ad un certo punto. Queste parole intimano molto coraggio, perché lei ha ragione. Ormai non si può cambiare il passato, ma solo migliorare il futuro. So che io non avrò mai un futuro, ma Leo sì, e non può passare la vita in questo modo.

-Perché non apri il tuo Cally oggi?- mi domanda la mamma.

-Proprio oggi?- le rispondo.

-Perché no? Cosa c'è di strano, ti mette così tanta gioia. Ho voglia di rivedere il tuo splendido sorriso- mi dice dolcemente mamma.

-Va bene...- le dico andando da Cally.

Faccio il solito rituale e alla riapertura degli occhi leggo "Dona qualche euro ad un barbone". In un altro momento ne sarei felice, ma ora per niente. Non ho mimamene voglia di uscire a cercare un barbone... anche se mamma mi costringerà...

Esco e vago un po' senza una metà, guardando a terra per scorgere qualche signore. Dopo mi viene in mente dove potrei trovare qualcuno. In centro ce n'è sempre almeno uno.

Vado in centro e ne vedo un po', che però non mi convincono molto, sembrano delle persone normalissime che vogliono truffare a qualche anziano che magari ci crede.

Dopo parecchio tempo a vagare, quando stavo quasi per andarmene, stufa di vagare invano, mi balza all'occhio in un vicolo nascosto un vecchio signore, con una lunga barba bianca, vestito di stracci, senza scarpe e con un piccolo chihuahua malconcio in braccio.

-Salve signore, cosa fa qui?- gli chiedo.

-Non ho una casa ed il mio cagnolino sta male... fa troppo freddo qui fuori e mi sono messo in un vicolo per non fargli prendere vento... piuttosto, che ci fa una ragazzina come te da queste parti?-

-Ehm... nulla di particolare. Posso sedermi vicino a lei e parlare un po'?- gli chiedo.

-Certo-

Dopo molto tempo trascorso insieme, capisco che è davvero una brava persona, e che in fondo non gliene importa molto di lui stesso ma, soprattutto del suo cagnolino, è davvero una persona dolce.

Dopo, quando inizia a far tardi, gli dico che devo andarmene, e che se potrò ritornerò, e gli lascio 20 euro. Lui mi ringrazia moltissimo, me lo dice mille volte e dopo un po' torno a casa.

Quando torno vado direttamente a dormire, saltando cena, perché oggi non ho proprio fame, penso che questa sia stata una giornata orribile per me ma anche una giornata che ha fatto tornare il sorriso a quel barbone, che è davvero una brava persona e non merita di essere in queste condizioni... perché sono sempre le persone migliori a viver in questo modo orribile? Che ingiustizia...


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro