18 - Insalata di Yuri
Guendalina era lì vicino quando quel ragazzo calvo s'era lanciato nel vuoto e, da brava studiosa figlia di Atena, aveva osservato tutto. Poco le importò che Dean, Down e Daan la stessero corteggiando per invitarla a fare gruppo. Era troppo attratta dalla soluzione trovata da quel giovane.
Astrid, non lontana, esortò lei e i gemellini ad allontanarsi dal crepaccio. Quella prova era troppo pericolosa per loro. Tuttavia, i ragazzini trovarono una soluzione quando videro Axel dirigersi con il quad d'oro verso il gruppetto di Afrodite. Lo notarono scansare ogni ragazza che gli si avvicinava. Non potevano capire perché Axel sentisse un'impellente necessità di andare da Daphmoa, del resto nemmeno lui se lo spiegava. Guendalina, Dean, Down e Daan si auto invitarono a salire sul fuoristrada, tanto l'autista era distratto da qualunque cosa stesse facendo con l'hawaiana. La ragazzina comprese la mossa di Yuri, ed era certa che grazie a lui tutti avrebbero superato la prova del salto lungo il crepaccio.
Nel frattempo, il tedesco non credette di essere riuscito a convincere l'hawaiana ad accettare un passaggio, e mentre le stava parlando ricordò tutte le visite ricevute. Non era mancata un solo giorno, e mai era giunta a mani vuote. Solo era rimasto deluso nel constatare di persona che non era poi vero che cucinasse da grande esperta, infatti, ogni cibo che gli aveva portato o era crudo, o era mezzo incenerito. Ed era una cosa strana anche per la ragazzona, una novità che le aveva stravolto la vita. Lei dapprima aveva creduto che fosse colpa della nuova emozione, ora che Axel s'era accorto della sua esistenza. Ma al nono giorno, archiviato l'ennesimo disastro culinario, il dubbio che qualcosa la stesse sabotando era divenuto una certezza. La ragion veduta gliel'aveva spiegata Justice, approfittando del fatto che era un'assidua frequentatrice della sua casa, perché da lei trovava tranquillità per i suoi studi personali. Non che la sua residenza fosse antiquata, anzi, disponeva di una villetta vittoriana più che dignitosa, ma l'eccessiva vicinanza alla piazza Agorà non le garantiva il silenzio che esigeva per pensare.
«Mi stupisce che tu non lo sappia» aveva detto Justice accettando tè e biscotti alle mandorle che, in quell'occasione, Dafny li aveva preparati ad arte. «Credevo che avessi messo in conto che corteggiare un figlio di Efesto avrebbe portato il dio del fuoco a remare contro questa relazione», le aveva spiegato chiaramente, anche se l'hawaiana faticava a comprendere. Così, sospirando, la figlia di Atena aveva messo in luce un fatto scottante dei trascorsi di Efesto.
«Efesto è ufficialmente il marito di tua madre, ma come sai non formano una coppia canonica, come molte lassù sull'Olimpo, ma la loro lo è ancora meno. Afrodite, infatti, sta con Ares, e la cosa al papà di Axel non è mai andata giù. E mi spiace dirlo, perché a me piacciono sia Afrodite che Efesto, però Efesto non trova simpatici tanto i discendenti di Ares quanto quelli di tua madre»
«Questa cosa Afrodite non me l'ha mai spiegata… eppure è stata la prima a incoraggiarmi…»
«È naturale che appoggi la tua questione, il mondo dei sentimenti è il suo campo di competenza, per lei il suo lavoro è come acqua nel deserto», aveva emesso gustando cibo e bevanda seduta sul divano, cercando una maniera elegante per incoraggiare l'amica, ma un tonfo pervenuto dalla cucina aveva messo una saggia pietra sopra il discorso. Il forno si era messo a scoppiettare, e ciò che vi era dentro a cuocere era diventato un pezzo di carbone compatto. Lo sguardo costernato di Justice aveva messo in chiaro la faccenda. Riuscire a far coppia con Axel era una strada tutta in salita. Tutte le peripezie in cucina erano dovute a Efesto, ormai era assodato.
La ragione dell'iniziale tentennamento di Dafny, ad accettare il passaggio da Axel, era dovuta proprio al senso di mortificazione per non essere stata in grado di offrirgli ciò che più le riusciva meglio: la sua cucina appunto.
Nel mentre Yuri, come supposto da Guendalina, aveva tutta l'intenzione di sabotare la prova di Aphaia. Le deboli antìlipsi avute lo avevano messo in guardia circa i propositi della dea, e lei di ciò se n'era accorta.
Onnipresente sulla nuvola viola, vide il figlio di Apollo saltare su tutti i tronchi che gli venivano incontro come razzi impazziti. Lui, a ogni contatto con i piedi, sfruttava la stessa potenza dei legni per deviarli contro il versante iniziale del burrone. I tronchi indirizzati si conficcarono nella parete rocciosa, e poi si impilarono gli uni tra gli altri, dando vita a un ponteggio di travi incastrati disordinatamente.
L'assordante fracasso e i colpi tremendi dei legni catapultarono l'attenzione di buona parte dei partecipanti. Non che questi avessero trovato una soluzione per attraversare il burrone senza rischiare di essere ridotti in briciole da quei "siluri".
«Fate attenzione giovani eroi! Qui la faccenda si fa mortale!» tuonò a sorpresa proprio Aphaia. «Non vorrei che voi vi facciate male!» emise poco democratica, supponendo più importante l'incolumità di tutti gli asteriani, e meno quella di Yuri.
La vittima del tranello fu giudicata tacitamente dai presenti: poteva essere ancora un nuovo arrivato, poteva non conoscere tutte le regole, poteva dare l'idea d'essere un tipo scanzonato, ma una cosa era chiara, quel ragazzo era dannatamente pieno di risorse. Perciò i cori d'incitamento erano quasi tutti per lui. Ma questo fervore generale urtò alla grande la dea dei sott'aceti, la quale con una smorfia che le faceva risaltare gli zigomi, ordinò al succesivo tronco di colpire in faccia il loro paladino.
E fu in quell'istante che Yury ebbe la premonizione che lo mise in guardia dallo scherzo.
"Questo LO centrerà in pieno!" pensò già soddisfatta la divinità.
"Questo LA centrerà in pieno!" pensò anche l'altro che, agganciando con un piede la testa del tronco in questione, fece forza per mutarne la traiettoria, il corpo centrale si alzò rapido minacciando di colpirlo in testa come una clava ciclopica. Aphaia ghignò già vittoriosa. Yuri però, intercettando la coda del tronco con l'altro piede, lo scaraventò verso il suo indirizzo con tutte le forze, sfruttando la spinta del salto in rovesciata.
«Resta in posa che ti faccio un ritratto!» tuonò inquadrando la dispettosa divinità a testa in giù, e con un sorriso divertito, terminò la capriola atterrando sul mezzo ponteggio che stava costruendo.
Aphaia, se non fosse stata lesta a smaterializzarsi, sarebbe stata centrata in pieno dal suo stesso tronco. Non che sarebbe potuta morire, ma pur essendo immortale non ne sarebbe rimasta illesa.
Quando riapparve in forma fisica, serbò uno sguardo genuinamente omicida. Avrebbe minacciato morte certa a Yuri se non fosse che il figlio di Apollo ordinò con voce potente a tutti i guerrieri di oltrepassare il burrone utilizzando il ponteggio.
I riflessi pronti di Ike, Justice e Aliseo si attivarono alla velocità della luce pur di far cadere in oblio la reazione della dea. Perciò, grida tonanti e ovazioni coprirono le divine vessazioni, e lei alla fine, esausta, depose armi, cattiverie e pessimi propositi.
Il va e vieni dei tronchi cessò. Purtroppo nonostante la gran quantità di travi usate, si rivelarono insufficienti per completare il ponte, lasciando l'opera incompiuta a metà distanza.
Gli sforzi di Yuri, tuttavia, furono ripagati dagli apprezzamenti espressi da chiunque fosse dotato di una certa dose di agilità per usare il mezzo ponte come un trampolino. In molti riuscirono a oltrepassare il burrone. In fondo era un salto di appena quindici metri. Aliseo, Justice e Astrid in testa a tutti, seguiti poi da qualcuno di Ares ed Ermes, si contesero il podio del primo arrivato.
Alla fine anche Dafny si convinse a salire sul quad di Axel, già mezzo occupato da Guendalina, Dean, Down e Daan.
Il tedesco, chissà come mai, sembrò non essersi accorto del mezzo bisticcio tra Yuri e Aphaia. Non si raccapezzò nemmeno della presenza di quel pontile approssimativo sospeso nel vuoto. Fatto sta che, anche se per ultimo, oltrepassò il burrone. Caricò al massimo l'energia aurea, il nuovo carburante intuito ispirandosi alle capacità luminose di un certo figlio di Apollo. Il meccanismo d'incanalamento del carburante propulsivo era dovuto proprio a degli speciali micro pannelli che, assorbendo una infinitesima parte del vigore semidivino dei passeggeri, lo convertivano in energia meccanica. Questa intuizione aprì nuovi orizzonti ai fratelli fabbri.
Nessuno capì cosa stesse gridando Dafny mentre era aggrappata al bordo dello sportello del quad. La formidabile velocità e le ruote che stridevano in maniera aggressiva le mandarono il cuore in gola e gli occhi fuori dalle orbite. Guandalina mantenne un contegno decisamente adulto e dignitoso, contrastando la voglia di gridare dalla paura che sentiva essere maggiore di quello dell'hawaiana. Solo Axel e i gemellini se la stavano godendo alla grande della folle velocità nella quale il mezzo dorato era lanciato. Diversamente Axel non poté fare, se voleva superare il burrone con tutti i passeggeri che s'era ritrovato a scortare.
Alla fine anche Yuri si ritrovò alle stesse prese di Axel. Era lì, all'estremità del pontile che cercava di convincere la sua sorellina puntigliosa di quartiere a farsi aiutare.
«E dai Alina! Siamo rimasti solo noi, facciamo questo salto!»
«Non osare lanciarmi di nuovo in aria come un pacco aereo!» ringhiò accigliata.
«Ma no! Ti tengo io, lo giuro!»
Dall'altra sponda, tra tanti spettatori, uno in particolare era più apprensivo, Gregorio, il fidanzato di Alina.
"Cosa fanno fermi sul ponteggio? Dietro sta arrivando Axel con quel suo macchinone sparato a mille! Per Apollo e il suo contrabbasso! Li investirà!" pensò sentendosi formicolare le gambe, segno di un principio di terrore. Sgomitò tra la folla e giunse sul ciglio dello strapiombo. Lo sguardo rapito dall'imminente incidente.
«Axel non può fare una cosa del genere!» esclamò Justice. «Cosa gli prende ultimamente! Ha la testa tra le nuvole, sta guidando con il volto rivolto a… Dafny! YURI! ATTENTO A QUELLO SCEMO DIETRO DI TE!» gridò poi con tutte le sue forze.
«Axel! Attento!» riuscì a emettere Dafny indicando Alina e Yuri in sosta lungo il percorso.
Yuri, accortosi dell'imminente disastro, prese di forza Alina, ma un impetuoso colpo di vento gliela strappò dalle braccia.
«Ma che cosa…» emise rimanendo a bocca aperta nel vedere Gregorio che, per come sgambettava lestamente, stava addirittura camminando nell'aria, con in braccio l'ostinata dottoressina.
Nel frattempo, il quad gli arrivò ad un palmo dal muso. Ebbe a malapena il tempo di svanire con un ultimo barlume di fototrasporto, ma riapparve subito… in braccio a Dafny!
«Ma ancora tu? Sei come il prezzemolo! T'infili dappertutto!» esclamò l'hawaiana intenta ad aggiungere dell'altro, ma il quad, sobbalzando all'improvviso, glielo impedì. Senza volerlo lanciò il clandestino fuori dalla vettura, e Yuri si ritrovò a precipitare nel fondo del baratro tra gli spuntoni acuminati.
Il mutismo generale sottolineò la gravità dell'accaduto, e nessuno, a parte Aliseo, aveva notato la capacità appena rivelata di Gregorio. La scia che aveva lasciato dietro sé permase per pochi secondi. Strano era che Gregorio non si sentiva affaticato.
Tra gli spettatori inermi della caduta di Yuri, una ragazza di Afrodite si attivò. Alzò le braccia con grazia, e da quel movimento scaturirono dal nulla centinaia di foglie d'insalata grandi quanto lenzuola a tre piazze. Esse volarono rapide superando il semidio precipitato, offrendogli un comodissimo punto d'impatto, grazie al quale non uno sperone appuntito lo sfiorò.
Subito dopo la lanciatrice d'insalata si nascose, grazie alla complicità dei suoi amici di quartiere. Era rossa in viso come un peperone dall'imbarazzo, tanto per rimanere in tema. E la sua capacità, quella sì che aveva attratto molta curiosità.
Ninfa Osbourne, la capo quartiere di Afrodite, desiderò sprofondare sottoterra. "Non avrei mai immaginato di dover usare questa ridicola capacità! Grazie Afrodite!" pensò sarcastica, "per questo potere estremamente inutile e imbarazzante!"
Yuri risalì il crepaccio come meglio poté, prima che si richiudesse producendo un rumore simile a una enorme zip.
Il verdetto di Aphaia a fine prova fu letteralmente ignorato. Che fosse stato Aliseo ad aver attraversato per primo il burrone non importò nemmeno all'interessato, tutto preso dalla novità di Gregorio scopertosi velocista semidivino.
«Sarai formidabile all'ultima disciplina!» affermò mollando pesanti pacche al sottoposto, che però non riuscì a rispondere perché Alina, ancora stretta in braccio, gli sigillò la bocca con la sua.
Anche Yuri rimase sordo al giudizio della dea, tanto era chiaro come il sole che pure in quella prova era arrivato ultimo. Piuttosto raggiunse il gruppo che difendeva dagli sguardi indiscreti la sua salvatrice. Si sentì in dovere di ringraziarla.
«Yuri no! Un altro giorno, magari più avanti, ma non oggi, non adesso!» lo pregarono in tanti. Il figlio di Apollo un po' rimase deluso, tuttavia comprese che ci dovevano essere dei motivi validi dietro, se la sua ennesima salvatrice non voleva rivolgergli la parola. Giudicò curioso constatare che fosse stata un'altra figlia di Afrodite a salvarlo.
Aphaia, con un richiamo degno di una scaricatrice di porto, attirò l'attenzione generale annunciando il torneo di lotta con e senza armi. Fu provvidenziale per Ninfa, che davvero non sopportava dar spiegazioni su quel potere grazie al quale l'Isola di Asteria l'aveva riconosciuta capo del suo settore.
"Il momento è giunto!" pensò Valentine, impaziente di saggiare la forza del tanto decantato Yuri. Un fatto però lo destabilizzò. Yuri aveva ricevuto guanti di sfida da parte di un sacco di altra gente. Era troppa la tentazione di battersi contro colui che aveva sconfitto Pitone, preso a calci Fetonte e bagnato il naso alla Moira Atropo, e questo, a discapito del giudizio arbitrario di Aphaia, era un merito che a Yuri tutti tributavano con onore e rispetto.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro