Epilogo - Parte Cinque
Veronica
«Non abbiamo ancora postato nessuna foto della giornata», commenta Ludovica, fissando il suo profilo Instagram con espressione contrariata.
«Ma se ne hai già postate quattro!» le fa notare Sienna, con disappunto. L'altra la fissa come si guarda una bambina di due anni che fa fatica a capire le cose più semplici.
«Quattro con solo me come soggetto, intendevo una di noi tre. C'è qualcuno che sa fare foto decenti qui dentro, secondo voi?»
«Aspetta, chiedo a qualcuno...», intervengo, prima che Sienna risponda a tono e inizino di nuovo a bisticciare. Alzo lo sguardo tra la gente, alla ricerca di qualche giovane invitato che possa farci una foto decente.
«Però poi andiamo a mangiare, che ho fame», dico ancora, ma non so se le mie amiche mi abbiano sentita o no. Non mi interessa. Rimango ferma, immobile, lo sguardo fisso davanti a me. Per un attimo penso di avere un'allucinazione, non mangio da troppe ore. Sbatto più volte le palpebre, ma non scompare. È davvero lui. Con un bel completo nero, delle scarpe eleganti, una camicia bianca con il colletto sbottonato, nessuna cravatta. Che diavolo ci fa Cristiano qui?
«Ciao», lo sento dire. Mi ricordo di respirare.
«Ciao», mi sento rispondere. Deglutisco. Cristiano fa un passo in avanti. Sono passati più di tre mesi dall'ultima volta che ci siamo visti. Abbiamo trascorso più tempo separati che insieme.
«Che ci fai qui?» gli domando, a bruciapelo. Mi accorgo che mi trema la voce. Forse è colpa della tachicardia, il cuore ha cominciato a battermi troppo forte. Cristiano tossicchia.
«Mi ha invitato Josh», mormora. «Scusa il ritardo.»
Inarco un sopracciglio, senza capire cosa intenda con quest'ultima frase. Cristiano allunga la mano destra.
«Vuoi ballare?»
Mi rendo conto che la band ha iniziato a suonare. Mi volto a guardarli istintivamente e noto Josh che parlotta con loro.
«Sì.» Dopo un momento di incertezza, gli afferro la mano. Un brivido mi attraversa il corpo. Le note di «Champagne Supernova» cominciano a diffondersi.
«Josh...» soffoco una risata. Sa che è una delle mie canzoni preferite.
«Ci ha messo del suo, sì», sono le parole di Cristiano, mentre, in un modo molto goffo, mette le braccia attorno alla mia schiena.
«Non abbiamo mai ballato insieme», gli faccio notare, cercando di regolarizzare il tono della voce. Cristiano abbozza un sorriso.
«Beh, meno male, sono negato a ballare.»
«Un po', ma non fa niente.»
Sorridiamo. La voce dei fratelli Gallagher accompagna i nostri movimenti poco coordinati, ma a me non importa. Provo una bellissima sensazione di serenità.
«Come stai?» domando, coprendo il silenzio, come mio solito. Cristiano distoglie lo sguardo da me, socchiude gli occhi e sfiora la mia guancia con la sua, in un accenno di abbraccio. Resisto all'impulso di stringerlo.
«Bene. Lavoro, famiglia, cerco di divertirmi come posso.»
«Emma come sta?»
«È elettrizzata dall'arrivo dell'estate, come tutti i bambini.»
«Mi manca.»
Oh, quanto è vero. Cristiano si sposta e torna di nuovo a guardarmi negli occhi. Ancora,resisto a un impulso, quello di baciarlo.
«Mi manchi», ripeto, cambiando il soggetto- Mi pento subito di quelle parole, non devo dirgli quelle cose, dovrei essere più forte, non cedere davanti a lui. Non posso farne a meno. Cristiano mi sfiora la guancia.
«Anche tu.»
Che cosa significa? Se n'è andato via, due volte, adesso è tornato da me, al matrimonio del mio migliore amico e mi ha chiesto di ballare. Non ci sto capendo niente.
«È per questo che sei qui, Cristiano? Perché ti manco? O per qualche altra ragione?»
Cristiano esita un secondo di troppo. Guarda in basso, lo fa sempre quando è in difficoltà.
«Non lo so.»
Cosa mi aspetto, una risposta reale da lui? Non l'ho mai avuta. Mi sento sconfitta. Con uno sforzo estremo, allontano le braccia da lui. La canzone non è ancora terminata.
«Scusami», gli dico, senza doverglielo. Ho bisogno di allontanarsi da lui.
«Veronica, aspetta...» prova a ribattere Cristiano. Vorrei avere la forza di andare via, ma lui mi afferra di nuovo il braccio e mi avvicina ancora di più al suo corpo.
«Mi odi?» è la sua domanda. Cosa? Me lo ha chiesto davvero?
Lo odi, Principessa?
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