Sakura iniziò a parlarmi di Hayato.

«Hayato è l'uomo più onesto, giusto, coraggioso, generoso, corretto, sincero, leale e con un forte senso del dovere, che io conosca.
Hayato era un bambino buono, gentile, allegro, intelligente, destinato a grandi cose.
Amava moltissimo i suoi genitori.
Il mio padrone era lo zio del padre di Hayato.
I suoi genitori erano due scienziati e a causa del loro lavoro erano spesso lontani da casa.
Hayato trascorreva molto tempo in questa casa. Soprattutto nel parco.
Poi un giorno avvenne la tragedia.
I miei padroni erano anziani e non avevano avuto la benedizione di avere dei figli a cui dare amore.
Hayato era felice quando trascorreva del tempo qui.
Decisero di adottarlo.
Ma era cambiato. Era un bambino impaurito, scosso dalla morte dei genitori.
Aveva difficoltà ad accettare la nuova condizione, la sua nuova vita.
Aveva perso il sorriso.
Fortunatamente il mio padrone riuscì a farlo appassionare all'arte delle Spada.
Gli diede uno scopo nella vita. Una passione.
Un giorno, circa venti anni fa, Hayato tornò a casa sconvolto. Non l'avevo mai visto in quello stato.
Si confidò con me. Mi parlò di tua madre.»

«Ti ha raccontato di mia madre?»

«Quello che non sai, è che in questi anni è vissuto con i sensi di colpa. Per quanto si sforzi, non riesce a perdonarsi di non aver salvato tua madre.
Di aver tolto una sposa al suo devoto marito e una madre amorevole a una figlia così piccola.
E il disonore di non essere morto nel tentativo di salvarla e di averla lasciata morire da sola, l'avrebbe tormentato tutta la vita.
Giurò che avrebbe dedicato tutta la sua esistenza a rimediare. Avrebbe mantenuto la promessa di vegliare su di voi.
Hayato era sempre vissuto con la morte come amica, affinché non dovesse temerla qualora le si fosse presentata davanti.
Era pronto a morire per tua madre, ma lei lo dispensò da una morte assurda, e lo pregò di vegliare su di voi.
È vissuto con questo conflitto: vivere per te o una morte onorevole, coronamento di una vita virtuosa, come vuole il suo codice d'onore.
Se da una parte non essere morto nel tentativo di salvarla lo vive come una macchia che nessuna azione eroica potrà mai lavare, dall'altra, la consapevolezza di aver esaudito l'ultima volontà di tua madre gli procurava un po' di pace.
Proteggerti, vederti crescere forte e sana, diventò la sua unica ragione di vita.
Darebbe la vita per le persone che ama.
Ciononostante, non è riuscito a dimenticare.»

«Tu sai di un voto.... chi gli sta accanto finisce per soffrire...» chiesi sperando che mio padre si fosse inventato tutto per allontanarmi da Hayato.

«Frutto del senso di colpa. Non voleva legarsi a nessuna donna visto che non è riuscito a salvare tua madre.
E scelse per sé una vita di solitudine. Non è molto loquace, ma ha sempre parlato di te con una tale dolcezza da farmi capire che tu saresti stata l'unica donna che un giorno avrebbe amato, e per sempre. Se solo se ne fosse dato la possibilità.
Sei molto importante per lui. E quando pensa a te, una luce illumina i suoi occhi.
L'ho notato, sei l'unica che riesce a fargli perdere il controllo.»

Sakura rese una pausa, i suoi occhi divennero tristi.

«Proprio per questo non vuole legarsi a te. Ha promesso di proteggerti fino a che avrà vita, ma per farlo deve rinunciare a te. Non deve rischiare che i sentimenti che prova per te, offuschino la sua capacità di giudizio, la sua lucidità.
Ti proteggerà sempre, sarà sempre al tuo fianco, ti amerà in silenzio, morirà per te se necessario, ma non so se riusciràmai... tu lo ami?»

«Sì» abbassai lo sguardo.

Sakura prese le mie mani tra le sue.

Sospirò.

«E allora devi essere forte, piccola mia, molto più tenace di lui e forse, dico forse, riuscirai a rompere il muro che ha ostinatamente costruito intorno a sé. Credimi se ti dico che Hayato ha bisogno di te. Fagli capire che vivere per te è stata la scelta giusta»

❤️

Questa parte è difficile... ditemi come vi sembra

Grazie mille 😍😍❤️❤️di tutto