Mi alzai immediatamente e corsi verso il pannello.

Era stato straziante vederlo ricoperto di sangue.

"Non è il mio sangue" aveva detto.

Dovevo sapere.

Subito.

Aprii il pannello.

Hayato era di spalle, era... si era cambiato di abito.

Stava indossando una casacca pulita.

«Aspetta...» sussurrai.

Si voltò.

Mi guardò in silenzio.

Sakura chiuse i pannelli.

La casacca ancora aperta, lasciava vedere una parte del suo petto.

Perfettamente scolpito.

Da togliere il respiro.

Sentivo che sarei svenuta prima di raggiungerlo.

Ma c'era una cosa che dovevo fare.

«Volevo accertarmi che non fossi ferito» quasi non mi usciva la voce dall'imbarazzo.

O forse dall'emozione.

O forse qualcos'altro.

Hayato si tolse lentamente la casacca lasciandola scivolare a terra.

I suoi lunghi capelli neri, ancora bagnati, scendevano stupendamente lungo la schiena.

Mi avvicinai a lui.

Alzai lo sguardo.

Cercai i suoi occhi.

Avevano quella luce.

La luce che illumina il mio cammino verso te

«Non ti fidi di me?»

«No... voglio dire sì... no» farfugliai.

Vederlo così, mi confondeva le idee.

Non riuscivo a pensare.

«Sì o no?»

«No» risposi decisa.

«Vuoi controllare?» sussurrò.

«Sì» risposi con un monosillabo.

Sentivo le guance prendere fuoco.

«Era il fianco destro, giusto?» sussurrò senza smettere di guardarmi.

Annuii.

Prese la mia mano sinistra e la guidò lentamente verso il suo fianco destro.

La posò delicatamente sulla sua pelle.

A quel contatto fui investita in pieno dall'energia sprigionata dal suo corpo.

È potente
Smetto di respirare
Sento il tuo calore
Invitante
Rassicurante
Accarezzo la tua pelle morbida
Nel punto esatto dove ho temuto per la tua vita
Il mio cuore batte forte
Perché stai bene
Il mio cuore batte forte
Per questa intimità tanto desiderata

«Nessuna ferita» sussurrò.

«Nessuna ferita» risposi meccanicamente.

Continuavamo a guardarci negli occhi.

I suoi meravigliosi occhi neri.

«Ho visto tutto quel sangue... credevo di morire dal dolore.»

«Sto bene.»

«Giurami che tornerai sempre da me.»

«Tu sei la mia vita, Noa. Qualsiasi cosa accada, troverò sempre il modo per tornare da te» rispose dolcemente.

«Giuramelo.»

«Te lo giuro.»

Non riuscivo a distogliere i miei occhi dai suoi.

Da quella luce.

Che non voleva andare via.

Sapevo che non sarebbe andata via finché non avesse esaurito la sua energia.

La tua luce ha catturato il mio cuore
la mia mente
il mio corpo
la mia anima
Appartengo a te
Non ho bisogno d'altro

Persa nei suoi occhi avevo dimenticato che Hayato tratteneva ancora la mia mano sul suo fianco.

Non voleva lasciarmi andare.

Non ancora.

Non ancora.

Avvicinai la mano al suo petto.

Volevo sentire il battito del suo cuore.

Mi fermai a pochi millimetri dalla sua pelle.

Desideravo prolungare l'emozione che mi dava sapere che

ancora qualche millimetro e avrei posato la mia mano sul suo cuore.

Il tuo cuore
che amo più di ogni altra cosa
Più della mia stessa vita

Hayato prese delicatamente la mia mano e la posò sul suo cuore.

La strinse a sé.

Dolcemente.

Senza dire nulla.

Come sempre i nostri occhi parlavano per noi.

Sentivo il suo cuore.

I suoi battiti erano accelerati.

«Hayato...»

«Sì...?»

Strinse la mia mano sul cuore.

«Ti chiedo scusa» dissi con un filo di voce.

«Per cosa?»

«Non ho bussato prima di... entrare.»

«E perché avresti dovuto?»

Il suo bellissimo viso era così... le sue labbra erano così pericolosamente vicine.

«Perché sei...sei... hai...»

«Prima o poi doveva succedere» sussurrò.

«Cosa?»

«Questo» sussurrò al mio orecchio.

Lasciò lentamente la mia mano posata sul suo fianco.

Scivolò sul mio polso.

Ebbi un sussulto.

I nostri occhi si cercano
Ancora e ancora
Nuovamente persi l'uno negli occhi dell'altro

Continuò a salire su per il braccio.

Lentamente.

La linea della spalla...

La base del collo...

Sfiorò la pelle sotto la stoffa del mio abito.

La spostò lentamente fino a scoprire la pelle.

Si fermò.

Desideravo le sue meravigliose labbra.

Non ricordo più da quanto tempo.

Chiusi gli occhi.

Hayato avvicinò le sue labbra morbide.

Sentivo il suo caldo respiro sulla mia pelle.

Dolcemente baciò la base del collo. 

Un brivido

Sentivo le sue dita accarezzare la pelle mentre dolcemente continuava a spostare la stoffa.

Si fermò.

Tre baci

Continuò fino a scoprire interamente la spalla.

Si fermò.

Cento baci

Lasciò scivolare la stoffa lungo il braccio.

Mille baci

Sento i tuoi baci
Sento il tuo cuore battere all'impazzata
Sento il tuo respiro irregolare
Tutto il resto si è dissolto
Esistiamo solo noi
Mille baci
Persi nel nostro mondo
Un unico cuore
Mi manca il respiro

«Vuoi che vada avanti?» mi chiese

«Sì.»

«Anche se...» sussurrai.

«Anche se?

«Non so se...»

«Cosa?»

«Io...»

«Ci sono io con te» sussurrò.

Iniziò a slacciare la mia cintura.

Lentamente

«Hayato...»

❤️

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