Pietà
«Mi trasformerò in una di quelle bestie immonde di cui mi hai parlato?»
«No» rispose mentre mi accarezzava.
«Come fai a esserne sicuro» chiesi?
«Perché non sei malata, altrimenti ti saresti già trasformata» rispose.
«Oh Hayato. Non vorrei mai lasciarti, non così, non...»
«Lo so» rispose.
«Non accadrà mai. Non lo permetterò» disse.
Eravamo ancora stretti l'uno nelle braccia dell'altra.
Sfiorò il mio viso cercando i miei occhi.
«Noa, tu stai bene» disse accarezzandomi il viso.
Risposi con un sorriso.
Presi una ciocca dei suoi capelli e cominciai a passarla tra le dita.
«Quello che sto per dirti non riguarda te.»
Non riuscivo a capire.
«Si tratta di tuo padre.»
«Mio padre?» risposi.
Cosa voleva ancora?
Non gli bastava tutto il male che ci aveva fatto.
«Ti prego. Manda Aoi a dirgli che non voglio vederlo. Ti supplico» risposi turbata.
Stringevo nel pugno i suoi capelli.
«Non è qui. Noa, tuo padre... si è ammalato, vuole vederti. Ha bisogno di parlare con te. Con entrambi. Vorrebbe il nostro perdono. Se acconsenti, dovremmo metterci subito in cammino.»
«È malato?» chiesi sussurrando.
Non avevo mai pensato che potesse accadergli qualcosa di brutto.
Avevo sempre considerato mio padre eterno.
Anche se più volte aveva espresso i suoi timori di morire anzitempo e lasciarmi sola.
Per questo motivo si era dato tanto da fare per trovarmi uno sposo che si prendesse cura di me.
Eppure era lì, davanti ai suoi occhi.
L'unico uomo che avrei mai amato.
Non erano necessari tanti sforzi, tante ricerche.
Io volevo te, Hayato
L'unica persona a non rientrare nei piani di mio padre
Nessun altro avrebbe potuto prendere il tuo posto nella mia vita
Nessuno
E ora i suoi timori stavano diventando realtà.
Una triste, dolorosa realtà.
«È grave?» chiesi, anche se immaginavo già la risposta.
«Sì» rispose serio.
«Quanto... sì, insomma, quanto gli resta?»
«Dicono che... non vedrà l'alba.»
Avevo bisogno di aria fresca.
Non ero abituata a stare chiusa in casa a lungo.
«Mi manca l'aria, ho bisogno di respirare...»
«È pericoloso aprire il pannello...» mi avvertì.
«Solo un po', ti prego, ho bisogno di aria.»
«Ti accompagno.»
Mi alzai e mi avvicinai al pannello.
Hayato mi raggiunse immediatamente.
Pronto a difendermi in caso di necessità.
Lo aprii.
Mi era mancata l'aria fresca del tramonto, i suoi profumi.
Persino l'umidità del lago, mi faceva sentire viva.
Chiusi gli occhi e inspirai.
Hayato era dietro di me, mi abbracciò.
Poggiai il capo sulla sua spalla, sospirai.
Accarezzavo le sue braccia.
Sei un uomo straordinario
Come poteva mio padre non capirlo.
Mi abbracciava, in silenzio.
Era in attesa di una mia risposta.
E non avevo molto tempo a disposizione.
Dovevo decidere in fretta.
«Hayato, tu che farai?» gli chiesi, continuando a fissare il lago.
«Ti ha trattato così male. Ti incolpa ingiustamente della morte di mia madre. Non merita il tuo perdono» gli dissi, mentre continuavo a stringere le sue braccia al mio petto.
Hayato mi strinse più forte a sé.
«Per quel che mi riguarda, non ho mai provato rancore nei suoi confronti. Mai. Perché lo capisco. Posso capire tuo padre. Noa tu sei tutto per me. Se ti perdessi so già che impazzirei e incolperei, per questo, il mondo intero.»
Mi girò verso di sé.
Prese il mio viso tra le mani.
Cercò i miei occhi.
«Sta morendo Noa. Non avrai un'altra occasione per...»
«Io non seguo la Via della Virtù, come te» sospirai.
Hayato mi accarezzava il viso.
Continui a guardarmi con quegli occhi che tanto adoro
Ti amo
Per tutto quello che hai fatto per me in passato
Ti amo
Per quello che stai facendo ora
Ti amo
Per quello che so farai in futuro per me
Ti amo perché con te non sarò mai sola
I suoi occhi mi supplicavano di compiere quell'ultimo gesto di pietà nei confronti di mio padre.
Non avevo molto tempo per decidere.
Presto avrebbe fatto buio.
«D'accordo, andiamo.»
Lo facevo per Hayato.
Solo per lui.
Il mio desiderio era che Hayato vivesse in pace con se stesso.
Io avrei potuto convivere con il senso di colpa per non aver perdonato mio padre.
Il suo sguardo era pieno di gioia.
Era sollevato dalla mia decisione.
Temeva che un giorno avrei potuto pentirmi.
«Desidero che tu sia sempre in pace con te stessa. Tu sei l'essere più puro che io conosca. Non c'è posto per il rancore nel tuo cuore» sussurrò Hayato.
«Nel mio cuore c'è posto solo per te» sussurrai.
I suoi occhi brillavano di tutto l'amore di cui era capace.
Sfiorò il mio viso attirandolo dolcemente a sé e lentamente posò le sue labbra sulle mie.
Un tuo bacio
E il mio cuore riprende vita
Vorrei che il tempo si fermasse
Ancora un bacio
E un altro ancora
E poi l'infinito
«Hai preso la decisione giusta.»
«Lo so.»
«Sarò per tutto il tempo al tuo fianco.»
«So anche questo» sussurrai.
Era felice per me.
E io ti amo anche per questo
«Andiamo» disse prendendomi per mano.
Aoi ci stava aspettando.
Ci avrebbe scortato.
«Il cavallo... io... io...» dissi terrorizzata.
«A piedi impiegheremmo troppo tempo.»
Hayato mi aiutò a salire in sella.
Non credevo che i cavalli fossero così alti.
Ero terrorizzata.
Hayato mi affidò le redini del cavallo.
«Aspetta, cosa dovrei farci con queste, io non so condurre un cavallo...»
«Devi solo tenerle per me.»
Il cavallo cominciò a battere gli zoccoli sul posto.
«Va bene, ma sbrigati, lo sento irrequieto.»
«E normale non ti conosce.»
Hayato si mise davanti al cavallo. Accarezzò il muso finchè non si calmò.
Infine come premio gli diede qualcosa da mangiare.
Prese posto dietro di me e si riprese le redini.
Ci mettemmo in cammino.
Hayato
Mi accogli tra le tue braccia
Io mi rifugio tra le tue braccia
❤️
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