Momenti...
Il mattino seguente mi svegliai all'improvviso.
Ormai era giorno inoltrato.
Epsilon Corvi brillava alta nel cielo.
Temevo di aver sognato tutto.
Mi voltai, Hayato dormiva ancora.
Non era un sogno.
Era tutto vero.
Rimasi a guardarlo.
Sei così bello
E forte
Non mi stancherei mai di guardarti
Tu sei qui, accanto a me
Io sono accanto a te
e vorrei... vorrei
Oh, ma cosa sto pensando.
Meglio indirizzare i miei pensieri su qualcos'altro.
Su qualcosa di più urgente, ad esempio non avevo niente da mettermi.
Di mio avevo solo la spada e gli abiti con cui ero arrivata.
Sarei dovuta andare a casa mia, a prendere le mie cose.
Sospirai.
Avrei dovuto affrontare mio padre.
Sarebbe andato su tutte le furie.
Immaginavo già cosa avrebbe detto.
Avrebbe parlato di onore e disonore.
Non l'avrei sopportato.
Non oggi.
Anche se avevo la sensazione che sapesse già di noi.
Ma non mi andava di vederlo.
Non oggi.
Trovavo strano il comportamento di mio padre.
Era passato da adorazione a rabbia.
Non ne capivo il motivo.
Strano.
Davvero strano.
Per quanto fosse straziane allontanarmi da Hayato, ora dovevo cercare qualcosa di pulito da indossare.
Mi alzai in silenzio.
Con mio grande stupore vidi, accanto al futon, un abito accuratamente piegato, delle calze e dei sandali.
Non ricordavo di averli visti.
Non mi feci troppe domande, li presi e senza fare rumore uscii dalla stanza.
Sicuramente avevo bisogno di togliermi l'aspetto vagabondo che avevo da fin troppo tempo.
E indossare finalmente abiti femminili.
Non volevo che al suo risveglio mi vedesse così.
Uscii dalla stanza senza sapere dove andate, finché, girato l'angolo, per poco non mi venne un infarto.
«Buon giorno cara.»
Una donna mi salutò con un lieve inchino.
«Buongiorno» risposi. Esitando.
Cercavo di non farmi venire un infarto proprio ora.
Non l'avrei accettato.
Era una donna non più giovanissima, i capelli grigi accuratamente legati dietro la nuca, avvolta in un abito lungo marrone.
Lei mi guardava sorridendo, in attesa di qualcosa.
Io la guardavo stupita cercando di capire chi fosse.
«Immagino tu voglia...»
Annuii.
Qualunque cosa fosse.
«Vieni mia cara, ti faccio strada.»
«Ecco io ho... io non ho... Hayato...»
La donna mi guardò come se non capisse nulla di quello che stavo tentando di dire.
A quanto pare il problema era solo mio.
Era una donna affettuosa e si muoveva come se conoscesse la casa.
Ad un certo punto si fermò davanti a un pannello.
Lo aprì lentamente e mi fece entrare.
Era la stanza da bagno.
Sorrise e se ne andò chiudendo dietro di sé il pannello.
Mi guardai intorno.
La stanza era stupenda.
C'era tutto il necessario.
Due pareti ad angolo erano occupate da due pannelli scorrevoli. Probabilmente davano sul parco.
Al centro una grande vasca scavata nel pavimento, completamente rivestita in legno.
Era piena d'acqua calda, alimentata da una piccola cascata di acqua proveniente dall'esterno mediante una canna cava di bamboo.
Lavata via l'aria da vagabonda, mi avvicinai ai pannelli e li aprii.
Ero curiosa di vedere cosa c'era dietro.
Il giardino, o meglio, il parco più bello che avessi mai visto.
Pensavo che il mio non avesse eguali, ma mi sbagliavo.
Mi avvicinai alla vasca, scesi i due scalini di legno.
Tirai su i capelli, lasciai cadere il telo, e mi immersi completamente nell'acqua calda.
Una piacevolissima sensazione, l'acqua a contatto con la pelle, il silenzio.
Solo il rumore del rivolo di acqua calda termale che cadeva nella vasca.
E il canto degli uccelli.
Da lì potevo ammirare gli aceri rossi, gli altri alberi, il cielo sereno, le nuvole...
Un paradiso.
Chiusi gli occhi.
Era davvero rilassante.
Fin troppo.
La mente cominciò a vagare libera.
Cominciai a pensare.
A pensare...
Forse la donna era la sua governante.
Sembrava che non fosse stupita dalla mia presenza in casa.
Anzi sembra che... ecco chi ha lasciato l'abito!
Sì, deve essere stata lei.
Strano che Hayato abbia in casa degli abiti femminili, e della mia taglia.
Tutto ordinato, forse la governante è rimasta in casa mentre lui era via...
In bagno gli accessori per due persone...
Aveva previsto tutto...
È tornato per me, per...
❤️
Opssss 😅
ecco come immagino la loro casa: un grande ambiente dove pannelli scorrevoli dividono le stanze
Anche le pareti esterne sono pannelli scorrevoli che danno su una veranda in legno che circonda la casa e affacciano sul parco.
Quindi, tutti spazi aperti 😍
Ho evidenziato le stanze private di Noa e Hayato.
Al centro, come suggeritomi da Suycali, un giardino con laghetto (pietosamente disegnato😔) isolotto con un acero rosso bonsai, di almeno 2 metri, altri bonsai ai lati
La stanza con la vasca termale.
Non badate alle proporzioni, con calma le ricontrollerò 😰
Grazie 😍😍😍❤️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro