La cascata 2. Parte
Non potevo rifiutare il gesto di Hayato, doveva essere importante per lui.
Mi tolsi i vestiti.
Sakura li raccolse.
Immersi un piede nello stagno.
L'acqua era caldissima.
Entrai nello stagno.
Mi avvicinai alla cascata d'acqua calda.
Chiusi gli occhi, trattenni il fiato.
Lasciai che l'acqua bagnasse i miei capelli, scivolando lungo il corpo, accarezzando la pelle con il suo calore.
Hayato aveva ragione è bellissimo bagnarsi all'aperto.
Il contatto con la natura è totale.
Una meravigliosa sensazione il contrasto tra calore dell'acqua e la freschezza dell'aria circostante.
Ripensavo alle parole di Sakura.
Anche Hayato aveva detto la stessa cosa.
Ma ora sapevo che è stato prima di andare via.
Una coincidenza?
C'entrava sicuramente mio padre.
Non capirò mai il suo atteggiamento nei confronti di Hayato.
D'un tratto iniziai a sentire freddo.
Volevo rientrare.
Feci un passo indietro.
Quanto bastò per uscire dal getto d'acqua.
«Sakura, per favore, il telo. Sto morendo di freddo.»
L'aria al tramonto era piacevolmente fresca.
Ma con la pelle accaldata le gocce d'acqua sembravano pezzetti di ghiaccio sulla pelle.
Con gli occhi chiusi inspirai profondamente.
Scacciando tutti i brutti pensieri che mi avevano tormentato nelle ultime ore.
Hayato aveva ragione, come sempre.
Sentii un telo, morbido e profumato avvolgermi lentamente.
Prima la spalla destra, poi la spalla sinistra.
Terminando con un tenero abbraccio.
Riconobbi le braccia forti di Hayato.
Mi abbandonai a quell'abbraccio.
Sentivo il suo respiro sul collo.
«Stai tremando» sussurrò all'orecchio.
Mi strinse più forte a sé per riscaldarmi.
Sì, tremavo.
Forse per il freddo.
Forse per...
Ma era piacevole e non volevo mettervi fine.
Era la seconda volta che mi vedeva nuda, ma io non provavo disagio perché nei suoi occhi c'era infinita tenerezza.
Avevamo intrapreso un cammino e Hayato mi stava guidando.
Mi fidavo di lui.
«Sta diventando un'abitudine» sussurrai.
«Cosa?» chiese Hayato.
«Vedermi nuda.»
«Non ho visto niente.»
«Grazie» risposi.
«Vuoi rientrare?» mi sussurrò all'orecchio.
«Non ho freddo.»
«Cosa vuoi fare?» mi chiese.
«Voglio guardare i tuoi occhi.»
Mi liberò dall'abbraccio.
Senza perdere il contatto.
Quanto bastava per potermi girare.
I tuoi occhi, neri come una notte senza stelle
Non smettere mai di guardarmi
Voglio perdermi nei tuoi occhi per sempre
Le sue mani scivolarono dietro la mia nuca.
Passò le dita tra i miei capelli liberandoli dal telo.
Accarezzandoli in tutta la loro lunghezza.
Trattenne due ciocche che lasciò cadere morbide ai lati del mio viso.
«Si asciugheranno prima» disse.
Annuii.
«Rientriamo?» chiese.
«No.»
«Vuoi restare qui?»
«Sì.»
«Tutta la notte?»
«Sì.»
«Farà freddo.»
«Ma tu mi riscalderai.»
Mi strinse a sé.
Il contatto del telo umido e freddo con la pelle mi procurò un brivido.
«In che modo vuoi che ti riscaldi?» mi sussurrò all'orecchio.
«Mi fido di te.»
Mi prese tra le braccia e mi riportò in casa.
❤️
Il nudo di donna è di Lara Del Pizzo Villani
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