Hayato tornò in infermeria ed entrò nella piccola sala di stasi.

Si avvicinò al sarcofago.

Era ancora aperto.

«Signore, aspettavo solo voi... immagino vogliate restare ancora qualche minuto con lei.»

Hayato fece un gesto di assenso con il capo.

«Quando sarete pronto, vi basterà chiudere il sarcofago e il processo di stasi si avvierà.»

«È solo colpa mia. Ho preteso troppo da te! E tu per non deludermi hai corso pericoli per dimostrarmi che... Ho promesso di proteggerti... invece ho fallito! Ma lo farò ora! Siamo partiti! Ti porto via da qui, in un luogo sicuro. Ti prometto che non ti lascerò sola»

Hayato prese una ciocca dei suoi capelli e la tagliò.

«Ti lascio i miei capelli, so che ti piacciono tanto... ma sono in prestito! Quando uscirai da qui dovrai restituirmeli. Ora chiudi la mano e stringi forte, i miei capelli ti terranno compagnia semmai dovessi sentirti sola. E quando aprirai gli occhi, io sarò qui»

Prese la mia mano inerte, vi lasciò i capelli e la chiuse delicatamente.

Il suo autocontrollo che lo aveva contraddistinto in tutti questi anni sembrava venire meno.

Si chinò e mi baciò sulle labbra. Era la cosa giusta da fare. Chiuse lentamente il sarcofago. Immediatamente l'ambiente si saturò di un gas che cristallizzò il mio corpo.

Hayato non riusciva a lasciarmi.

«Sembra... morta!»

«No, è viva. Guardate il monitor: battito cardiaco, pressione. Tutto perfettamente normale nelle sue condizioni. Inoltre non sta soffrendo, vi assicuro che ora non soffre più. Tutte le sue funzioni vitali saranno costantemente monitorate. Giorno e notte.»

«Può sentire la mia voce?»

«Non lo sappiamo, ma venite quando volete a farle visita. Sicuramente male non potrà farle. Io vi terrò informato sugli sviluppi»

«Tornerò appena mi sarà possibile, nel frattempo...»

«Non vi preoccupate Signore, lascerò qualcuno di guardia. Non sarà mai sola»

«Bene, vorrei che rimanesse anche Sakura con lei»

«Come desiderate Signore, darò immediatamente disposizioni»

Mentre si dirigeva verso la sala comandi, con i ricordi ritornò al passato.

Autocontrollo, disciplina, senso del dovere, erano stati la base della sua esistenza. Lo avevano portato alla carica ambitissima di Saggio della Guerra. Ora sembrava tutto inutile. Non era riuscito a proteggere l'unico suo bene più prezioso.

E ora che se ne rendeva conto, rischiava di perderlo per sempre, autocontrollo, disciplina, senso del dovere gli imponevano di occuparsi della missione. C'erano un migliaio di persone a bordo, persone che avevano creduto in lui, che gli avevano affidato la loro vita.

Con la morte nel cuore si raggiunse la sala comandi.

Sei il mio bene più prezioso
❤️