Il Male Primordiale
I membri della squadra furono i primi a essere colpiti.
Poi i tecnici di laboratorio e i 5 Saggi.
Chi era venuto in contatto con i campioni di tessuto dei corpi mummificati prelevati sul pianeta.
A seguire, si ammalò il personale medico e tutti coloro che avevano prestato le prime cure ai malati.
I primi sintomi comparvero nel giro di poche ore.
Furono febbre accompagnata da emorragie interne diffuse su tutto il corpo, fobia alla luce, follia.
Si videro costretti a legare i pazienti, caviglie e polsi, al letto per impedire che facessero del male a se stessi e al personale medico.
I farmaci sembravano non avere effetto positivo sui pazienti.
Le nostre conoscenze mediche acquisite nei millenni non erano sufficienti a capire con che cosa avessimo a che fare.
Eravamo impotenti.
La tossina, o qualunque cosa fosse, mieteva le sue vittime senza che noi potessimo fare nulla per impedirlo.
Con il passare del tempo i sintomi iniziavano a differenziarsi in due gruppi distinti.
Un primo gruppo cominciò a manifestare intolleranza alla luce naturale.
La pelle si ricopriva di orrende ustioni e reagiva in maniera violenta alla vista del sangue.
Altri presentavano fratture e ricomposizioni anomale dello scheletro e sconosciute mutazioni genetiche.
In entrambi i casi, sembravano sviluppare una forza fuori dal comune.
In entrambi i casi, urla strazianti di dolore accompagnavano l'atroce agonia dei loro corpi.
Dopo ore di sofferenza, tutti i malati morirono.
Nessuno sembrava più ammalarsi.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Forse la tossina si era distrutta spontaneamente venendo a contatto con un ambiente a lei estraneo.
Non sapevano come, ma forse ce l'avevano fatta.
Poi però accadde qualcosa di impensabile.
I corpi furono ammassati nella stanza dell'inceneritore.
In attesa di essere disintegrati.
Il tecnico stava terminando le ultime fasi della procedura.
Non si accorse che uno di quei corpi cominciò a sussultare.
Prese vita.
Ma non era la nostra vita, era... un'altra cosa.
Qualcosa di orrendo, di disgustoso, di mostruoso.
Essa emise un urlo che si trasformò in un orribile e animalesco verso di dolore, mentre il suo corpo si contorceva.
Il tecnico, terrorizzato, si voltò nella direzione delle urla per capire cosa stesse accadendo.
Quello che aveva davanti a sé lo pietrificò dal terrore.
Quella cosa non aveva più nulla di umano.
Il corpo si stava lentamente deformando, manteneva la stazione eretta, ma era completamente ricoperto da lunghi peli scuri.
Gli arti si stavano deformando.
Mani e piedi avevano, al posto delle unghie, lunghi artigli.
La testa non aveva più nulla di umano, era più simile a quella di una bestia.
Il tecnico cercò di indietreggiare, ma si trovò subito con le spalle al muro.
Senza più una via di fuga, sapeva che la sua fine era ormai prossima.
La bestia continuava a urlare e contorcersi mostrando i suoi mostruosi denti aguzzi attraverso i quali usciva una disgustosa bava nera che sgocciolava inzozzando il pavimento.
Poi la trasformazione fu completa.
Le urla cessarono.
Il silenzio.
La bestia cominciò ad annusare l'aria, forse prendendo confidenza con le sensazioni che questa nuova condizione esistenziale gli procurava.
Poi, percepì un odore, più forte degli altri.
Era buono.
Era attratto da questo odore.
La bestia aveva consumato molte energie per portare a termine la sua metamorfosi.
L'istinto, cominciava a svegliarsi e gli diceva che doveva nutrirsi per recuperare le forze, e quell'odore così inebriante era il nutrimento di cui aveva bisogno.
Doveva assolutamente raggiungere la fonte di questo odore.
Lì, avrebbe trovato il cibo.
Cominciò a muovere il primo passo.
Si avvicinò lentamente, un passo dopo l'altro.
L'andatura ancora incerta.
Annusando l'aria.
Seguendo la scia dell'odore.
Il richiamo del cibo.
L'uomo era immobile, ipnotizzato da quella creatura immonda.
Poteva vedere le narici che si allargavano ritmicamente per inspirare quanta più aria possibile.
Per respirare il suo odore.
L'odore del terrore.
Chiuse gli occhi.
Ormai era solo questione di attimi.
E la fine sarebbe arrivata.
Inesorabile.
Nessuno avrebbe potuto salvarlo.
Presto quella cosa avrebbe straziato il suo corpo.
L'avrebbe ridotto a un ammasso informe di carne.
Si sarebbe cibata di lui.
Nessuno avrebbe potuto salvarlo.
Pensò alle cose che aveva fatto nella sua vita.
Cose belle e brutte.
Le cose brutte ora non gli sembravano più tanto brutte.
Pensò alle cose che non avrebbe potuto più fare.
Alle cose non dette a sua moglie quella mattina perché lei dormiva ancora e non aveva voluto svegliarla.
Quelle sì, facevano male.
Chissà se si sarebbe salvata o si sarebbe trasformata anche lei in quella cosa raccapricciante.
La sua bella, bellissima moglie ignara di tutto.
Sentiva l'alito caldo sul suo collo, il naso umido della bestia che cercava il punto giusto.
Il punto giusto.
Indugiava sul da farsi.
Aspettando che l'istinto lo guidasse.
Un'attesa che avrebbe accresciuto il suo piacere.
L'uomo sperava solo che non fosse troppo doloroso.
Rapido e indolore.
Aveva una soglia del dolore molto bassa.
Nessuno avrebbe potuto salvarlo.
Sorrise.
Le urla strazianti provenienti dalla stanza dell'inceneritore richiamarono l'attenzione dei colleghi che accorsero numerosi cercando di capire cosa stesse succedendo.
Si trovarono di fronte uno spettacolo nauseante.
Quel che rimaneva del corpo dell'uomo giaceva a terra in una pozza di sangue.
Il resto era sparso per la stanza.
Strane creature erano piegate su di lui e lo stavano divorando.
Litigandosi i suoi pezzi.
Quando si accorsero della loro presenza, smisero di cibarsi e si voltarono verso gli umani.
Era una vista orribile!
Si alzarono mostrando il pelo intriso di sangue e pezzi di carne.
Si lanciarono contro di loro.
Non ebbero il tempo di dare un senso a quello che avevano davanti agli occhi.
Non ebbero il tempo di fuggire.
Pochi passi e furono raggiunti.
Stessa sorte.
Altri furono più fortunati.
Riuscirono a salvarsi e a dare l'allarme.
L'edificio fu messo prima in quarantena, poi, dato alle fiamme nella speranza di incenerire tutto e tutti.
Ma fu inutile.
L'agente patogeno era resistente alle alte temperature e si trasmetteva per via aerea.
Altri uomini furono contagiati e trasformati.
L'epidemia si diffuse a macchia d'olio senza che nessuno fosse in grado di contenerla.
♥️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro