Fino all'ultimo respiro
«Hayato»
Si svegliò di soprassalto
«Noa! Sei tu, stai bene?»
«Sì, sto bene»
Mi misi a sedere accanto a lui lasciando che posasse il capo sulle mie gambe.
Mi stringi a te
Restiamo così, vuoi?.
Mentre ti accarezzo i capelli
In silenzio
«Sei sicura di stare bene?» sussurrò
«Sì»
«Mi dispiace...» disse
«Di cosa?»
«Di averci messo tanto»
«Ma non devi. Se potessi tornare indietro, non cambierei nulla. Vorrei rivivere ogni singolo momento con la stessa intensità della prima volta»
«Anche i giorni in cui ti ho abbandonato?»
«Sì»
«Come puoi perdonarmi...» mi chiese Hayato
«Il cuore mi diceva che non era dipeso da te»
Accarezzai i suoi lunghi capelli neri morbidi
«I ciliegi sono il fiore, ricordi?»
«Il giardino dei ciliegi! Non l'ho mai dimenticato» sospirò
«Non potevi lasciarmi ricordo più caro. È lì che mi hai lasciato! È lì che sei tornato! Il ricordo del tuo sguardo mentre pronunciavi quelle parole mi ha dato la speranza. Non poteva essere un addio» lo rassicurai.
«Quel giorno, ero passato da casa tua. Sapevo di non trovarti in casa. Volevo parlare con tuo padre... da solo»
«Volevo parlargli di te... desideravo il suo consenso. Volevo chiederti in sposa... mi sarei dimesso dalla carica di Saggio e avrei dedicato tutta la mia esistenza a te. Fino all'ultimo respiro»
«Cosa?»
«Avevo fatto forgiare la tua spada... la più bella che si fosse mai vista»
Prese una pausa
«Te l'avrei consegnata subito dopo aver avuto il suo consenso...»
«Mio padre...»
«L'unica cosa che potessi fare era andare via. Lasciai la spada a tuo padre, d'accordo che se avesse cambiato idea te l'avrebbe consegnata lui stesso. Solo allora sarei tornato»
Sospirò
«Era l'unica cosa onorevole da fare. Tu eri allo scuro di tutto. Con il tempo mi avresti dimenticato»
«Dimenticarti? Come potrei dimenticare di respirare...»
Feci una pausa per ritrovare la voce.
«Ma quando, io non avevo capito che tu...»
Lo sentii sorridere
«Pensavi forse che io non mi fossi accorto di te?»
Quelle parole mi sorpresero
«Quel triste giorno, non potendo salvare tua madre, sarei dovuto restare con lei per non farla morire in solitudine. E morire io, con lei.
Ma tua madre mi supplicò di venire meno al mio codice di condotta. Mi implorò di vivere per te. Per proteggerti.
Ti presi tra le mie braccia. Eri così piccola. Mi guardavi con i tuoi occhi innocenti, non ti rendevi conto dell'inferno che si stava scatenando intorno a te. Promisi a tua madre che saresti stata la mia vita...»
Hayato sorrise
«Quel giorno iniziò anche la tua adorabile ossessione per i miei capelli. Mentre ti portavo da tuo padre ti aggrappasti a una ciocca dei miei capelli come fosse la tua stessa vita. Oh, Noa Provavo per te una tenerezza infinita.
La mia unica ragione di vita era vederti crescere forte e sana. Lontano dai pericoli»
«E dai guai... ero una vera peste» aggiunsi
«E proteggere te, e tuo padre
Non era consentito che tu ti innamorassi di me. E mai avrei immaginato che io...»
La voce si spezzò
«Ti giuro che feci di tutto per impedirlo. Ma fu tutto inutile. Col passare del tempo sentii che ti stavi innamorando di me e... ero disposto a tutto pur di allontanarti da me... anche a farmi odiare da te.
Poi, quel giorno al giardino te ne andasti via in lacrime perché non sopportavi che ti avessi ignorato ancora una volta. Ti ricordi?»
«Sì...»
«Dopo che tuo padre se ne andò, in preda ai sensi di colpa cominciai a cercarti per accertarmi che stessi bene.
Che non ti capitasse nulla di brutto. Non me lo sarei mai perdonato.
Non era facile vederti star male per causa mia.
Ti trovai addormentata sotto l'albero di ciliegio. Ti presi tra le braccia e ti riportai a casa»
E due giorni prima del tuo compleanno quando ti vidi con quel ragazzo...
Pensai che forse sarebbe stato meglio così, ma...
Ma il giorno del tuo compleanno non potei fare a meno di lasciarti un'orchidea... e il mantello su quel ramo perché ti riparasse dalla pioggia»
«Sei stato tu? Nemmeno mi guardavi»
Sorrise
«Anche se non ero più presente nella tua vita non ti ho mai persa di vista. Sapevo ogni cosa di te»
Quel giorno quando scivolasti sulla neve temevi di esserti rotta una spalla»
«La prima volta che ti vidi sorridere» lo interruppi
«E fu la prima volta che i nostri sguardi si incontrarono. Sì, non ti ho mai guardata. Ho impedito in tutti i modi che i nostri sguardi si incrociassero. Perché sapevo che mi saresti entrata dentro. E non potevo permetterlo»
«Perché non mi hai detto o fatto capire che anche tu...»
"Sapevo che tuo padre aveva altri progetti per te. Mi sono fatto da parte, ero in debito con lui... non avevo saputo salvare sua moglie. Non volevo toglierle anche sua figlia»
Oh Hayato
Perché
«Hayato, ora devo andare»
«No, resta ancora»
Vorrei, ma non mi è possibile
Presto ti sveglierai
Tornerò stanotte.
Te lo prometto
Lo baciai
Hayato si svegliò
Fino all'ultimo respiro di me
❤️
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro