Cosmogonia
Io sono Corvo.
Ho un ruolo fondamentale nella creazione dell'Universo e dell'Uomo
Senza di me nulla esisterebbe
Nemmeno tu che in questo momento stai leggendo
(Corvo)
Nel Libro è scritto:
In principio era Uno
In lui non vi era né varietà, né cambiamento
Uno era eterno a se stesso
Uno contemplava il Creato
Il Creato era eterno e immutabile a se stesso
Un giorno, mentre passeggiava,
inciampò in un corvo
«E tu chi sei?» chiese Uno
«Non lo vedi? Sono un corvo»
«Qual è il tuo nome?»
«Chiamami Corvo»
«Non ti ho mai visto» disse Uno
«Non mi cercavi» rispose Corvo
Dopo una pausa
«E tu chi sei?» chiese Corvo
«Io sono Uno»
«Cosa significa?»
«Sono il Creatore»
«Posso venire con te?» chiese Corvo
«Sì»
Uno e Corvo contemplavano il Creato
«Cosa contempliamo?» chiese Corvo
«Il Creato»
«Ma c'è solo il buio e il nulla»
«È il Creato»
«Con le stelle sarebbe più bello» disse Corvo
Dopo una pausa
«Sono d'accordo» rispose Uno
«Dammi le stelle, e io le attaccherò per te» disse Corvo
Uno creò le stelle e le diede a Corvo
Corvo volò lontano e attaccò le stelle
«Con un uomo sarebbe più bello» disse Corvo
Dopo una pausa
«Sono d'accordo» rispose Uno
Prese la materia e plasmó Ori
Prese una parte di sé, le diede la forma di una sfera e la introdusse nel petto di Ori
Poi soffiò, e Ori prese vita
«Tu sei Ori, custodisci una parte di me, per questo sei mio figlio e sei uguale a me.
Tu contemplerai il Creato accanto a me, ma non ti è consentito creare»
Uno e Ori e Corvo contemplavano il Creato
«Padre mio, mi annoio. Anche io vorrei avere con chi contemplare il creato»
Uno, che non poteva negargli nulla in quanto sarebbe stato negarlo a se stesso, prese la materia e plasmó Ari
Prese una parte di sé, le diede la forma di una sfera e la introdusse nel petto di Ari.
Poi soffiò, e Ari prese vita
Ari starnutì, e la sfera scivolò via
Corvo, geloso, la vide e la rubò
«Tu sei Ari, custodisci una parte di me, per questo sei mio figlio e sei uguale a me.
Tu contemplerai il Creato accanto a me, ma non ti è consentito creare»
Uno e Ori e Ari e Corvo contemplavano il Creato
Vedendoli insieme, Uno si accorse che non potevano esseri più diversi nell'aspetto e nei modi
Ori era bello, i capelli color oro, gli occhi color cobalto, la pelle bianca
Ari era bello, i capelli neri, gli occhi neri, la pelle scura
Ori era buono, gentile, premuroso, e pieno di attenzioni verso suo padre Uno e suo fratello Ari
Ari era crudele e godeva della sua crudeltà
Ori era la luce
Ari era l'oscurità
Ori portava con sé la luce
Ari portava con sé le tenebre
Ma Uno li amava entrambi
Stanchi di contemplare, Ori e Ari esplorarono il Creato
Corvo, geloso perché voleva avere un figlio ma non poteva, cominciò a circuire Ari per portarlo dalla sua parte
istigandolo affinché disobbedisse al padre
«Il Creato è tutto uguale, torniamo da nostro Padre, sarà in pena per noi» disse Ori
«Creiamo qualcosa» rispose Ari
«Non ci è consentito» rispose Ori
«Sì, se non lo scoprirà»
«Lo scoprirà e si arrabbierà con noi»
«Sai che non può negarci nulla» concluse Ari
Ori, terrorizzato da suo fratello, tornò da suo padre
Ari, disobbedendo al volere del padre, prese la materia e plasmò un essere a sua immagine
Prese una parte di sé, le diede la forma di una sfera, e la introdusse nel suo petto
Poi soffiò, e la materia prese vita
Ma l'essere non possedeva la scintilla di Uno e questa creatura fu creata malvagia.
Ori, non volendo più giocare con Ari e la sua creatura malvagia,
prese la materia e plasmò un essere a sua immagine
Prese una parte di sé, le diede la forma di una sfera, e la introdusse nel suo petto
Poi soffiò, e la materia prese vita
Ma l'essere, pur possedendo la scintilla era nato da una colpa, fu creato malvagio
Uno si accorse che i figli gli avevano disobbedito
Si infuriò, prese una manciata di materia e la gettò lontano
Da quella materia si formarono i pianeti, le altre stelle e le galassie
Erano luoghi inospitali
Uno stabilì che la punizione per aver disobbedito alla sua volontà sarebbe stata vivere entrambi su uno di quei pianeti
Corvo non li abbandonò
Li prese con sé
D'ora in poi si sarebbe preso cura di loro
Quando le loro vite giunsero al termine
Corvo allestì una camera funeraria all'interno di una grotta
Adagiò amorevolmente i loro corpi dentro due sarcofagi scavati nella pietra
E, affinché il loro sonno eterno non fosse disturbato,
chiuse la camera funeraria con un enorme masso sul quale impresse un sigillo mistico
Corvo aveva esaurito il suo compito
Era giunto, per lui, il tempo di andare, ma prima volle lasciare un Libro a testimonianza della sua esistenza
Perché nessuno si dimenticasse di lui
Restituì la scintilla
Poi spiccò il volo fino a scomparire
Una pioggia di stelle formò la Costellazione del Corvo
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